Oltre il silenzio: la dura verità dietro la carne di cavallo
Mangeresti mai un cane o un gatto?
Probabilmente hai provato una sensazione spiacevole solo all’idea di farlo. D’altronde cani e gatti sono animali da compagnia, non si mangiano.
Eppure c’è un altro animale da compagnia (l’unico insieme ai conigli) che in Italia viene anche considerato normale mangiare: stiamo parlando del cavallo.
Se a te chiedessimo cosa fa venire in mente il cavallo, a cosa penseresti?
A un essere vivente a cui voler bene, oppure a un qualcosa da mangiare?
La risposta a questa domanda, purtroppo, è ancora molto diversa per tante persone.
In questo articolo vogliamo parlarti proprio della carne di cavallo e svelarti tutti i lati oscuri di un’industria che trasforma la libertà, la fierezza e la potenza di questo magnifico animale in una grande sofferenza.
Parleremo della differenza tra cavalli usati per produrre carne e cavalli non destinati (in teoria) al consumo umano.
Scoprirai che alcuni conti non tornano e che, a quanto pare, tanti cavalli spariscono come per magia.
Ti spiegheremo poi come vengono trasportati e macellati e perché quasi 180.000 persone hanno già chiesto di fermare questa pratica disumana (e come potrai farlo anche tu).
Carne di cavallo: una storia di illegalità e poca chiarezza
In Italia l’allevamento di cavalli è un’attività molto diffusa in tante regioni. Esistono quasi 178.000 allevamenti, che si traducono in più di 300.000 cavalli allevati per dare linfa vitale a settori pronti a sfruttarli come quello dell’ippica o dell’equitazione.
Non solo però, perché più di 130.000 di quei cavalli sono considerati carne da macello.
Certo, rispetto ad altri animali la carne di cavallo viene mangiata molto meno, ma purtroppo il nostro paese vanta comunque un triste primato.
È infatti il primo al mondo per importazione di questa carne, nonché il maggior consumatore in Europa.
Circa 25.000 cavalli vengono macellati ogni anno in Italia e questo numero è decisamente al ribasso perché parliamo di un settore dove l’illegalità e la poca chiarezza dilagano.
Permettici nelle prossime righe di spiegarci meglio.
Ogni cavallo deve essere dichiarato DPA o non DPA.
Per cosa sta DPA?
Per destinato alla produzione alimentare.
Cavalli non DPA sono per esempio quelli usati nell’ippica o nell’intrattenimento.
La loro carne, secondo la legge, non dovrebbe finire sulle tavole perché contiene residui di farmaci e altre sostanze pericolose per l’essere umano.
Immagina tutto ciò che viene dato ai cavalli usati per le gare per aumentare le loro performance, farli recuperare più in fretta o fargli sentire meno dolore.
Ecco, quelle sostanze finiscono nella loro carne.
Secondo molte persone la carne di cavallo fa bene. Non ci addentriamo nel discorso nutrizionale, ma il solo rischio di assumere sostanze tossiche e vietate per gli animali destinati al consumo umano, dovrebbe bastare a far riflettere.
Il grande problema è che il commercio clandestino di carne di cavallo in Italia è piuttosto sviluppato.
Esiste un’anagrafe in cui dovrebbero essere iscritti tutti i cavalli, ma le cose non vanno proprio così e sembra che far sparire un animale di tali dimensioni sia piuttosto semplice.
Pensa che secondo il sistema informativo veterinario del Ministero della Salute solo nel 2023 sono stati rubati o smarriti 572 cavalli.
Un numero un po’ alto per un animale di una simile stazza, non ti pare?
Spesso cavalli non destinati al macello spariscono, non vengono dichiarati morti all’anagrafe e non si sa dove vadano a finire.
In diversi controlli però sono state trovate nella carne di cavallo in commercio tracce di medicinali che vengono somministrati a cavalli non DPA.
Addirittura secondo l’Istat nel 2023 in Italia sono stati macellati 20.177 cavalli, mentre per il sistema informativo veterinario del Ministero della Salute sono 24.022.
Capirai da te che qualcosa non quadra ed è a causa del mercato clandestino.
In pratica funziona così: per l’industria che li sfrutta gli animali non possono mai essere un costo.
La mucca deve sempre produrre latte e quando ne fa meno viene uccisa, all’industria delle uova servono solo galline e i pulcini maschi vengono uccisi.
Il cavallo che non ce la fa più a gareggiare o a portare a passeggio i clienti deve in qualche modo produrre ancora un’ultima volta reddito e allora ecco che si ricorre al mercato clandestino, facendo finire nei piatti di persone ignare sostanze dannose per la loro salute.
La tracciabilità ha grandi lacune in Italia, così come i controlli sulla filiera.
L’unico modo per mettere la parola fine a una pratica che nasconde un mare di sofferenza è vietare la macellazione dei cavalli.
Se vuoi scoprire cosa si nasconde dietro la macellazione dei cavalli, resta con noi. Adesso però, parliamo di viaggi.
RADDOPPIA IL TUO IMPATTO!
Se doni entro il 30 giugno potrai raddoppiare l’impatto della tua donazione.
Infatti un generoso donatore ha deciso di raddoppiare ogni donazione che riceveremo per gli animali fino alla fine del mese e fino al raggiungimento di 110mila euro raccolti per gli animali.
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Destinazione macelli: l’estenuante viaggio dei cavalli
Tra poco ti racconteremo delle tristi verità sulla macellazione dei cavalli, ma prima c’è un altro aspetto che non possiamo ignorare.
Sì perché tra quando vengono allevati e quando vengono macellati, c’è di mezzo un’altra parentesi dolorosa nella vita di questi meravigliosi animali: il trasporto.
Se ci conosci da un po’ saprai quanto abbiamo a cuore il tema del trasporto di animali vivi, che vogliamo venga vietato definitivamente.
Nel caso dei cavalli, quasi la metà di quelli macellati in Italia arriva da paesi come la Spagna, la Polonia o la Francia.
Per arrivare qui devono affrontare lunghe ore a bordo di mezzi di trasporto eccessivamente affollati. Sempre in piedi e senza potersi muovere.
Niente cibo, niente acqua, spesso arrivando a destinazione debilitati o gravemente feriti, in attesa della loro sentenza.
La crudeltà e la sofferenza dietro macellazione dei cavalli
Giunti al macello, inizia una breve storia di una crudeltà estrema.
Gli impianti di macellazione sono principalmente progettati per i bovini e la loro inadeguatezza nei confronti dei cavalli si trasforma in un inutile eccesso di sofferenza.
I loro zoccoli scivolano e gli animali cadono, procurandosi spesso delle ferite. Ferite che si procurano anche cercando di scappare.
Parliamo di animali con una grande intelligenza e sensibilità e quando annusano il pericolo, provano a mettersi in salvo come possono, ma come sappiamo senza successo.
L’agitazione sale alle stelle quando i loro occhi sono obbligati a vedere la morte dei loro simili.
Lo stordimento (obbligatorio per legge) si rivela in molti casi inefficace, il che significa che il cavallo viene appeso per le zampe posteriori, ucciso mentre è ancora pienamente cosciente e dopo una dolorosa agonia.
Con le nostre investigazioni abbiamo portato a galla la verità nascosta sulla macellazione dei cavalli in Italia, Spagna e Messico.
In questo video ti raccontiamo proprio ciò che abbiamo scoperto nel 2022 con un’indagine sotto copertura in un allevamento messicano che dichiarava di macellare solo bovini:
Ogni anno vengono brutalmente uccisi 5 milioni di cavalli in tutto il mondo, di cui 250.000 in Europa e circa 25.000 in Italia.
È ora di mettere fine a questa triste storia, ma come fare?
Cosa stiamo facendo per far vietare per la macellazione dei cavalli
Un mondo in cui è vietato macellare i cavalli è possibile e ce ne ha già dato prova la Grecia, che nel 2020 li ha inclusi nelle leggi riservate a cani e gatti.
Da allora non si possono più allevare, usare ed esportare per la produzione di carne, pellicce, cuoio, o altri usi.
Noi vogliamo che l’Italia e l’Unione Europea prendano posizione su questo tema e garantiscano a questi animali la tutela che meritano.
Per riuscirci abbiamo lanciato una petizione, firmata da quasi 200.000 persone e che è già arrivata in Parlamento, come ti abbiamo raccontato qui.
Il sentimento comune sembra chiaro: la macellazione dei cavalli va fermata.
Se anche tu, leggendo le parole di questo articolo, hai sentito di non voler contribuire a questa pratica atroce, il primo passo che puoi fare è firmare la petizione cliccando sul tasto qui sotto:
Subito dopo aver firmato c’è anche un’altra scelta, semplice quanto importante, che puoi fare per tutelare non solo i cavalli, ma anche ogni altro animale allevato a scopo alimentare: stiamo parlando di ciò che scegli di mettere nel tuo piatto.
Adottare un’alimentazione vegetale ti assicura di non contribuire ad alcuna sofferenza e ti apre a un mondo di nuovi sapori e nuove scoperte.
Se vuoi assecondare la tua curiosità e saperne di più, visita il nostro sito Love Veg, dove trovi tante ricette, consigli e spunti utili per avvicinarti all’alimentazione vegetale.
AMICI, NON CIBO!
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