

Come abbiamo smentito le falsità di Coldiretti in diretta tv
Ospiti del programma Nessun Dorma, sulla rete televisiva di Espansione Tv, abbiamo risposto punto per punto ai tentativi del presidente di Coldiretti Como-Lecco, Fortunato Trezzi, di difendere l’industria zootecnica.
In diretta tv, Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia, ha smentito la retorica della lobby agricola che demonizza la carne coltivata e celebra l’allevamento come fiore all’occhiello del Made in Italy, rivelando il vero volto della produzione alimentare basata sullo sfruttamento degli animali.
Rivedi il nostro intervento su Espansione Tv:
Carne coltivata: la campagna disinformativa di Coldiretti
Il presidente di Coldiretti Como-Lecco ha sostenuto che la carne coltivata sia da trattare come un farmaco e che dal punto di vista produttivo gli allevamenti siano più sostenibili.
Come abbiamo già raccontato, uno studio scientifico indipendente (a differenza di quelli su cui si basa Coldiretti) spiega in modo chiaro i motivi per cui la carne coltivata non deve essere valutata come un farmaco.
Dal punto di vista della sostenibilità, Matteo Cupi ha sottolineato come sostituire la carne coltivata a quella tradizione potrebbe ridurre fino al 92% le emissioni di gas serra connesse agli allevamenti intensivi, che oggi causano almeno il 15% delle emissioni annuali dovute all’attività dell’essere umano sul pianeta.

Produrre carne coltivata permetterebbe inoltre di ridurre del 78% la quantità d’acqua utilizzata nell’industria alimentare.
Rispondendo a Trezzi, che sostiene che la carne coltivata venga prodotta con l’utilizzo di antibiotici, Matteo Cupi ha poi ricordato che sono gli allevamenti i luoghi in cui la salute dei consumatori è davvero messa a repentaglio:
Agli animali allevati vengono somministrati ogni giorno farmaci e antibiotici: più del 75% degli antibiotici messi in commercio a livello globale vengono dati agli animali, non agli esseri umani. Quindi le persone si stanno cibando di animali malati pieni di antibiotici.
Non sono casi isolati, la verità degli allevamenti italiani
Il presidente di Coldiretti Como-Lecco ha cercato di sostenere che oggi gli allevamenti intensivi sono in grado di replicare le condizioni in natura in cui vivono gli animali e che il loro benessere è del tutto garantito.
Ovviamente sappiamo che non è così. Le nostre inchieste in Italia e nel mondo smentiscono completamente questa narrazione.
Durante la puntata Matteo Cupi ha spiegato infatti che non esistono le cosiddette “mele marce” ma che in anni di investigazioni in centinaia di allevamenti, questi sono sempre stati selezionati a campione. Non esistono quindi allevamenti in cui il benessere animale può essere davvero rispettato:
Negli allevamenti gli individui vengono utilizzati per produrre un bene di consumo venendo sfruttati contro la loro volontà, anche se tenuti al pascolo. Ci si approfitta di loro finché non servono più e poi vengono mandati al macello. Parlare di allevamenti sostenibili allora è un modo per lavarsi la coscienza. La vera domanda da porsi è: quel tipo di allevamento è sostenibile per l’animale o per come noi vogliamo vedere le cose?

L’uccisione dei pulcini maschi deve finire
Tutta l’industria alimentare si basa sullo sfruttamento e sulla sofferenza degli animali. Lo ha ribadito chiaramente Matteo Cupi ricordando il nostro impegno per porre fine alle gabbie negli allevamenti e vietare l’uccisione dei pulcini maschi nell’industria delle uova.
Come ha ricordato Cupi, una legge per fermare la strage di oltre 30 milioni di pulcini ogni anno esiste, ma il governo non la sta implementando. Considerati inutili dal punto di vista produttivo, i pulcini maschi rischiano di continuare a essere uccisi se i provvedimenti attuativi non verranno pubblicati.
Espansione Tv ha mandato in onda immagini della nostra protesta davanti agli stand di Agricoltura È (un’iniziativa promossa dal ministero dell’Agricoltura a fine marzo) e altre immagini della nostra proiezione realizzata a Roma sul Colosseo per chiedere che la legge venga applicata.

La soluzione è utilizzare le tecnologie di in-ovo-sessaggio per verificare prima della schiusa se il pulcino sarà maschio o femmina ed evitare l’uccisione inutile di questi animali una volta nati. Questa legge è stata approvata anni fa ma il governo sta prendendo tempo.
Ha detto Matteo Cupi. In risposta, Fortunato Trezzi ha riconosciuto che si tratta di:
Una pratica virtuosa: entro il 2026 la legge dovrebbe diventare operativa e mi risulta che tante aziende si stiano già attrezzando per fare l’in-ovo-sessaggio con questa tecnologia in maniera da andare incontro a una selezione che sia meno impattante come invece è quella dello schiacciamento dei pulcini.
Un mondo migliore per gli animali è possibile
La dichiarazione di Fortunato Trezzi rappresenta il primo endorsement pubblico di Coldiretti, la principale organizzazione agro-zootecnica in Italia, a sostegno di una legge che il governo sta ingiustamente ignorando, ma che deve diventare presto realtà.
L’uccisione dei pulcini maschi deve finire, così come devono cessare le sofferenze di tutti gli animali allevati a scopo alimentare.
Raggiungere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo è possibile a partire da una scelta più consapevole di ciò che scegliamo di mettere nel piatto: se è falso, come ha sostenuto Trezzi, che mangiare vegetale inquina di più che mangiare carne, è certamente vero, come ha ricordato Matteo Cupi, che scegliere di non mangiare animali “non provoca la sofferenza di nessuno, perché nessuno viene sfruttato”.
Adottare un’alimentazione vegetale significa quindi contribuire a ridurre la sofferenza degli animali, ma anche spingere l’industria a compiere scelte più responsabili e rispettose di tutti gli esseri senzienti.

AMICI, NON CIBO!
Passare ad un’alimentazione 100% vegetale è facile se sai come farlo!
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