Una petizione negli USA per fermare le crudeli uccisioni di massa negli allevamenti
Oggi vi parliamo di una notizia che ci arriva dai nostri colleghi di Animal Equality negli Stati Uniti dove, a seguito della chiusura di diversi macelli per l’emergenza Covid, si “rimedia” all’esubero di animali da allevamento uccidendoli con metodi terribili e brutali. I metodi più crudeli usati per uccidere centinaia di migliaia di animali sono l’arresto della ventilazione o l’utilizzo di una schiuma a base d’acqua.
Per questo Animal Equality negli Stati Uniti, come parte di una coalizione guidata dall’Animal Legal Defense Fund, ha presentato una petizione di emergenza al Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) per evitare che i fondi di aiuto, le risorse e qualsiasi altra forma di sostegno del COVID-19 vadano a facilitare o compensare i costi di pratiche di “spopolamento” – l’uccisione di massa di animali negli allevamenti intensivi – come la chiusura della ventilazione o l’uso della schiuma a base d’acqua e per fare sì che i fondi di soccorso COVID-19, le risorse e qualsiasi altra forma di supporto non siano forniti a integratori, trasformatori, e confezionatori di carne che ordinano o consentono l’arresto della ventilazione o l’uso di schiuma a base d’acqua come forme di spopolamento.
Uccisioni di massa con metodi barbarici
L’arresto della ventilazione viene eseguito spegnendo tutte le ventole e chiudendo le prese d’aria per creare un ambiente ermetico mentre gli animali soffocano e vengono cotti vivi a temperature impostate per essere costantemente in aumento per diverse ore. In alcune circostanze, viene anche pompato vapore nelle stalle per accelerare il processo. Lo spopolamento attraverso l’uso della schiuma a base d’acqua, tipicamente utilizzato per uccidere i volatili, come polli o tacchini, viene eseguito riempiendo il capannone con schiuma con la consistenza di quella da barba per coprire gli animali, con il loro conseguente soffocamento che avviene in circa 15 minuti.
Guarda le immagini raccolte dall’associazione per i diritti animali Direct Action Everywhere sull’uccisione brutale dei maiali nello stato dell’Iowa attraverso lo spegnimento della ventilazione:
Un sistema malato
il COVID-19 ha colpito migliaia di lavoratori dei macelli in tutto il paese, costringendo molti impianti a chiudere per alcuni periodi di tempo e a rallentare la velocità di lavorazione, con il conseguente “esubero” di milioni di animali negli allevamenti intensivi che erano “pronti” per essere mandati al macello, ma non potevano essere macellati per via della pandemia.
Questo “imprevisto” è stato risolto ricorrendo all’uccisione di massa degli animali considerati di troppo. Il modello di business dell’industria della carne infatti non considera in alcun modo la possibilità che possano verificarsi dei ritardi nella catena di approvvigionamento, con conseguenti costi; al contrario, l’industria ragiona come se la scelta migliore fosse quella di eliminare subito anche gli animali piuttosto che spendere per evitarne un’uccisione così brutale.
Questo modello “just-in-time” significa che nuove mandrie e greggi sono programmati per arrivare negli allevamenti giusto in tempo per sostituire coloro che hanno raggiunto il peso di macellazione e vengono trasportati su camion in uno degli enormi macelli industriali del paese.
Il testo della petizione all’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti)
«L’uccisione di massa di animali negli allevamenti a causa di interruzioni della catena di approvvigionamento è un’altra tragedia degli allevamenti intensivi. Ma non deve essere così orribilmente crudele come abbiamo visto negli ultimi mesi, con i produttori che optano per le opzioni più economiche e più semplici che provocano le morti più terribili e dolorose per gli animali», ha affermato Sarah Hanneken, Legal Advocacy Counsel per Animal Equality.
«Devono esserci disincentivi all’utilizzo di questi metodi, altrimenti l’industria opterà ogni volta per l’economicità e la facilità, a discapito degli animali».
Stephen Wells, Direttore esecutivo dell’Animal Legal Defense Fund ha aggiunto: «alcuni dei metodi di spopolamento più crudeli, come l’arresto della ventilazione possono lasciare gli animali in agonia per molte ore. Stiamo intraprendendo questa azione legale per esortare l’USDA a contrastare queste misure davvero estreme».
La petizione chiede inoltre che l’USDA crei standard applicabili per lo spopolamento e che l’agenzia crei un database online dei beneficiari dei sussidi COVID-19 che fanno parte dell’industria zootecnica, in modo da tracciare in maniera trasparente tutto il percorso.
Cosa succederà ora?
È probabile che il problema legato allo spopolamento a causa del COVID-19 continui. Alcuni macelli al momento sono ancora bloccati e le attuali politiche aziendali e governative – che costringono i lavoratori a stare vicini gli uni agli altri sulle linee di macellazione accelerando anche quelle linee – rendono più probabile che il virus continui a diffondersi in queste strutture, causando più chiusure temporanee, interruzioni della catena di approvvigionamento e quindi rendendo necessarie le pratiche di spopolamento.
Gli allevatori, inoltre, hanno richiesto all’USDA un sostegno monetario per supportare l’abbattimento degli animali in “esubero”, una richiesta di aiuto per un problema che il settore stesso ha creato.
Per affrontare questa situazione insostenibile, la coalizione – composta da Animal Equality, Animal Legal Defense Fund, Animal Outlook, Animal Place, Association of Irritated Resents, Center for Biological Diversity, Compassion in World Farming, Farm Forward, Farm Sanctuary, Mercy for Animals, PETA, The Humane League, Woodstock Sanctuary e World Animal Protection – propone una soluzione che incentivi politiche responsabili e lungimiranti per evitare alcune delle più crudeli pratiche che hanno gli animali come vittime.
Solo i cittadini americani possono firmare la petizione, ma puoi aiutare i nostri colleghi oltreoceano condividendo questo articolo con tutti i tuoi contatti affinché sempre più persone possano conoscere la terribile crudeltà di quello che sta accadendo negli allevamenti degli Stati Uniti.