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La storia di Rosie è la storia di ogni gallina

Questa è la storia di Rosie, una comune gallina. Una storia che l'industria delle uova tiene a tenere nascosta ai consumatori ma che noi stessi consumatori abbiamo il potere di cambiare.
Luglio 27, 2016

Rosie è nata in un incubatoio industriale, all’interno del settore delle uova. Non ha mai conosciuto sua madre e dal primo minuto di vita le è stato negato qualsiasi stimolo naturale. Se fosse stata un maschio sarebbe diventata cibo per bestiame, attraverso un metodo molto cruento di cui vi abbiamo già parlato.

Poche ore dopo la nascita è stato inviata ad un allevamento per l’ingrasso e la crescita e qui ha trascorso i successivi cinque mesi necessari per l’aumento del suo peso. 

Le condizioni dell’allevamento erano terribili: Rosie non poteva soddisfare i suoi istinti, le era concesso solo di mangiare e ingrassare. 

Ma il peggio doveva ancora venire.

Dopo aver raggiunto il giusto peso per l’industria delle uova, Rosie è stata inviata nell’azienda avicola dove avrebbe dovuto passare il resto dei suoi giorni, vivendo con più di cinque altri volatili in una piccola gabbia sporca con pavimento in griglia metallica.

Qui Rosie non poteva fare nulla di quello che è nella sua natura. 
Lo spazio era cosi piccolo da non poter nemmeno distendere le ali.

Le condizioni di vita all’interno di questi allevamenti sono così gravi, che Rosie è morta di stenti dopo poco tempo.

Ha sofferto veramente da morire.

L’incuria umana ha permesso che il suo corpo in decomposizione rimanesse per giorni all’interno della gabbia dove, nel frattempo, altre sue sorelle continuavano a soffrire.  

Rosie, come il resto delle galline ovaiole negli allevamenti intensivi, apparteneva a una razza che ha subìto la selezione artificiale nel corso dei decenni passati. Il tasso di deposizione delle uova di questa razza è del tutto innaturale: depongono circa 300 uova all’anno. 

Se una gallina vivesse libera in natura questo numero sarebbe sensibilmente più basso.

Queste galline passano la loro vita intera all’interno di capannoni per la produzione di uova, e dopo circa un anno e mezzo le galline come Rosie vengono inviate al macello, quando ormai non sono più utili al reddito delle aziende avicole.

La storia di Rosie è la stessa di altri milioni di animali: una storia che nessuno conoscerà mai perché volutamente tenuta al riparo dall’opinione pubblica.

L’industria delle uova miete vittime tanto quanto l’industria della carne.


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