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Nuove immagini esclusive mostrano la realtà delle gabbie: al Tg2 una verità nascosta ai consumatori

Febbraio 23, 2019 Aggiornato: Agosto 28, 2019

Con un’esclusiva per il Tg2 e per l’inviato Piergiorgio Giacovazzo, Animal Equality ha messo ancora una volta in luce quanto le illegalità e l’incuria negli allevamenti italiani non siano un’eccezione, ma la norma.    All’interno del nuovo programma Tg2 Italia, sono andate in onda infatti immagini esclusive che gli investigatori di Animal Equality hanno girato all’interno di un allevamento di maiali, mostrando come la condizione delle scrofe in gabbia e dei cuccioli allevati in questi contesti siano inaccettabili.     

All’interno del servizio si vedono chiaramente: 

  • Cuccioli schiacciati dalle madri a causa delle gabbie
  • Cadaveri di cuccioli appena nati abbandonati nelle gabbie
  • Scrofe costrette in gabbie che le feriscono e impediscono loro i movimenti naturali e l’accudimento dei cuccioli
  • L’intero allevamento infestato da topi e blatte
  • Maiali abbandonati in liquami, feci e fango
  • Maiali che mangiano i liquami
  • Maialini sofferenti abbandonati a morire di fame e sete

    Ancora una volta le immagini realizzate dagli investigatori di Animal Equality (insieme a quelle mostrate in trasmissione girate invece dalla LAV) mostrano chiaramente che la vita in gabbia è una vita inaccettabile, la norma per quasi 500.000 scrofe allevate in Italia e gli oltre 10 milioni di maiali che vengono macellati ogni anno nel nostro paese.   

  In aggiunta a questo, il servizio ha mostrato anche un’inchiesta realizzata da Animal Equality e Piergiorgio Giacovazzo all’interno di un allevamento di galline in gabbia nel Mantovano, che è stato poi oggetto di controlli da parte dei Carabinieri Forestali e del Ministero della Salute per un rischio salmonella evidenziato dalle condizioni terribili in cui versavano animali e allevamento.    Tutto il luogo infatti era infestato da acari rossi, comprese le uova deposte dalle galline, mentre gli animali camminavano nelle gabbie poggiando i piedi su cadaveri in decomposizione di topi e altre galline.    «La situazione negli allevamenti italiani è molto grave e sappiamo che NAS e Ministero della Salute si sono attivati subito dopo la messa in onda di questo servizio, ma l’aspetto più importante che è finalmente emerso è che non si tratta di casi isolati: questa è la norma negli allevamenti intensivi,» dichiara Matteo Cupi, Direttore Esecutivo di Animal Equality Italia.   

  «Inoltre, il tema delle gabbie è ancora sconosciuto a tanti consumatori, ma ci sono milioni di animali che sono costretti a questa vita misera e a dare alla luce i cuccioli schiacciati in queste gabbie terribili, un sistema che tanti paesi stanno già abbandonando e che ci auguriamo anche l’Unione Europa decida di vietare al più presto» conclude Cupi.    Per questo, unendosi ad altre 140 organizzazioni europee, di cui 20 italiane, anche Animal Equality promuove End the cage age, l’Iniziativa dei Cittadini Europei per chiedere alla Commissione di cancellare per sempre le gabbie da tutta l’Unione. 


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