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Lettera all’ONU: Animal Equality scrive alle Nazioni Unite per chiedere il bando definitivo dei wet market

Aprile 21, 2020 Aggiornato: Gennaio 20, 2025

Dopo il lancio della campagna internazionale che in due settimane ha raccolto più di 400.000 firme, Animal Equality scrive una lettera alla leadership dell’ONU chiedendo azioni concrete per il bando globale definitivo dei wet market in tutto il mondo 

La nostra campagna internazionale per chiedere all’ONU la chiusura dei wet market in tutto il mondo – dopo aver ottenuto in poche settimane il supporto di più di 400,000 cittadini in tutto il mondo, 200.000 solo in Italia – raggiunge un ulteriore livello con un passo in avanti per aumentare la pressione sulle Nazioni Unite. 

Animal Equality ha infatti redatto e inviato una lettera indirizzata a Maria Angela Zappia Caillaux – rappresentante permanente per l’Italia presso le Nazioni Unite – per chiedere ufficialmente alla leadership ONU di mettere in atto delle azioni concrete per porre fine per sempre alla minaccia dei wet market, quei mercati umidi che costituiscono un pericolo per ambiente e salute umana e che comportano sofferenze e atrocità per milioni di animali.  

La lettera, a firma del Direttore Esecutivo di Animal Equality Italia Matteo Cupi, include una serie di riflessioni circa la pandemia in corso e le problematiche relative allo sfruttamento degli animali e il fenomeno dello spillover, ovvero il passaggio da animale a uomo dei virus, facilitato proprio all’interno dei wet market.

«Chiedo a Vostra Eccellenza di ascoltare le voci delle centinaia di migliaia di persone che si rivolgono proprio a voi, in quanto leader a livello globale, affinché tuteliate la loro salute, la salute dei loro cari e il benessere degli animali con cui condividiamo il nostro pianeta. Se il problema dei cosiddetti mercati umidi non verrà affrontato in modo efficace, vivremo sicuramente un’altra pandemia devastante almeno quanto quella causata dal COVID-19. Chiedo quindi alla Missione Italiana presso le Nazioni Unite di sollevare la questione a livello multilaterale presso l’Onu e, in particolare, di domandare un dialogo o un briefing sulla questione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Confido che i tempi siano maturi per un impegno diplomatico, poiché gli appelli per una soluzione globale a questa persistente minaccia stanno ora sorgendo da ogni angolo del mondo».

«Mi rivolgo a voi alla luce della pandemia globale causata da COVID-19. Ad oggi, COVID-19 ha ucciso più di 165.000 persone, contagiato oltre 4 milioni di persone e avuto un immenso impatto economico. La perdita di vite umane e di mezzi di sussistenza che ne è derivata deve ancora essere pienamente realizzata e durerà a lungo nel futuro.

Secondo la ricerca scientifica, la nascita di focolai di malattie come la SARS e molto probabilmente anche COVID-19 sono stati collegati proprio ai “mercati umidi”. I wet market sono luoghi dove gli animali (selvatici e allevati) sono ammassati in gabbie (…). Nei mercati umidi gli animali vengono acquistati, venduti e macellati sul posto per il consumo umano. Questi mercati sono pieni di persone e animali e rappresentano una grave minaccia per la salute umana. La loro chiusura è fondamentale per evitare la proliferazione di nuovi agenti patogeni che inevitabilmente si faranno strada a causa delle condizioni insalubri e del cattivo stato di salute degli animali ivi confinati e uccisi» 

La campagna di Animal Equality rivolta alle Nazioni Unite è stata lanciata contemporaneamente in 8 Paesi, e comprende immagini inedite registrate da Animal Equality durante le ricerche condotte nei wet market di Cina, Vietnam e India, che mostrano animali come cervi, procioni, coccodrilli e cani, che vivono in condizioni non igieniche, soffrire di disidratazione, fame e malattie.

Guarda la vita degli animali nei wet market

Con queste immagini, la campagna internazionale e ora la lettera ufficiale a diversi esponenti e rappresentanti presso le Nazioni Unite, Animal Equality chiede all’ONU di avviare un processo di chiusura dei wet market su scala globale, per evitare future pandemie e per proteggere salute, ambiente e animali. 

Anche tu hai la possibilità di aiutare gli animali sfruttati nei wet market: hai 3 modi per farlo.

Se non lo hai ancora fatto unisciti subito alle migliaia di persone che hanno già firmato in tutto il mondo.

Hai già firmato e vuoi contribuire attivamente? Iscriviti alla squadra dei Difensori degli Animali, il gruppo di attivismo digitale organizzato più attivo e più numeroso d’Europa!

In questo gruppo, nei prossimi giorni, ti invieremo le istruzioni necessarie per un’importante mobilitazione digitale che effettueremo lunedì 27 aprile. Si tratterà di un tweetstorm, una vera e propria tempesta di tweet internazionale, con la quale intendiamo far sentire forte e chiara la voce degli animali ai nostri rappresentanti all’ONU.


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