Nuova campagna rivolta a Burger King: basta gabbie per le galline ovaiole
Una coalizione di oltre 80 organizzazioni per la difesa dei diritti animali chiede a una delle più grandi catene di fast food di abbandonare le gabbie una volta per tutte
Animal Equality – in collaborazione con Open Wing Alliance, coalizione internazionale contro le gabbie di cui anche Animal Equality fa parte – ha lanciato una campagna internazionale rivolta a Burger King.
La campagna, supportata da più di 80 importanti organizzazioni per la protezione degli animali in tutto il mondo, chiede al colosso del fast food di eliminare dalla sua catena di approvvigionamento gli allevamenti che ancora costringono le galline ovaiole in gabbia.
Le uova che attualmente vengono usate nei Burger King provengono infatti da allevamenti industriali che confinano le galline in gabbie minuscole e sporche. Queste gabbie sono così piccole e sovraffollate che le galline non possono esprimere alcun comportamento naturale. Spesso, rimangono incastrate tra le sbarre delle gabbia, un fenomeno che causa loro gravi fratture alle zampe e alle ali, e soffrono di gravi deformità e perdita di piume. Alcune galline, esauste o incapaci di muoversi proprio a causa di queste problematiche, finiscono per essere calpestate e uccise dalle loro compagne inconsapevoli.
Nonostante Burger King abbia intrapreso alcuni primi passi per cercare di migliorare il benessere degli animali all’interno della sua catena di approvvigionamento, le sue attuali politiche non coprono tutti i marchi di proprietà o tutti i tipi di uova e ovoprodotti. Pertanto, l’azienda continua a sostenere le crudeltà sulle galline ovaiole nei suoi mercati di tutto il mondo, ad eccezione della Thailandia e dell’Indonesia, unici due paesi asiatici in cui il gigante del fast food ha preso impegni pubblici per le galline ovaiole.
Sono ormai tantissime le grandi aziende in diversi settori industriali in tutto il mondo che stanno abbandonando le gabbie e la domanda di uova cage free da parte dei consumatori è in crescita.
Gli impegni internazionali per porre fine alle gabbie sono stati presi da alcune delle più grandi aziende del mondo, tra cui Unilever, Nestlé, Aldi, InterContinental Hotels, Sodexo, Mondelez, Compass Group, Costa Coffee e Barilla. Burger King, tuttavia, non ha ancora aderito a questo movimento per un migliore trattamento degli animali a livello globale.
«In quanto una delle principali catene di fast food nei principali mercati del mondo, Burger King ha la responsabilità di affrontare le sofferenze inflitte quotidianamente dagli animali all’interno delle sue catene di fornitura. Burger King ha l’opportunità di migliorare la vita di milioni di galline ovaiole e di essere la prima grande catena di fast food ad adottare una politica veramente globale senza gabbie».
Alice Trombetta, Direttrice di Animal Equality in Italia.
Oggi, 28 ottobre, migliaia di attivisti da tutto il mondo parteciperanno a una giornata di azioni globali per incoraggiare Burger King a impegnarsi a liberarsi per sempre dalla crudeltà delle gabbie.
Unisciti anche tu alla protesta firmando la petizione, aiutaci a far sentire la voce di milioni di animali.