10 mila firme per chiedere a Gros di dire basta alle gabbie!
La petizione rivolta al Gruppo di distribuzione con oltre 150 punti vendita tra Roma e provincia ha riscosso un ampio consenso, ora Gros si impegni pubblicamente a non rifornirsi più da allevamenti di galline in gabbia e da sistemi combinati
La petizione rivolta a Gruppo Gros, gruppo di distribuzione romano con oltre 150 punti vendita e 12 insegne di supermercati ha superato le 10 mila firme. Un traguardo importante per dimostrare ancora una volta all’azienda che è ora di fare la propria parte per gli animali. Quello che chiediamo a Gruppo Gros, infatti, è di rendere pubblico il suo impegno a non rifornirsi da allevamenti di galline in gabbia e da sistemi combinati.
Se ancora non hai firmato la nostra petizione, unisciti alle migliaia di persone che lo hanno già fatto.
Una settimana di proteste a Roma
A partire dall’8 maggio il dipartimento di campagne di Animal Equality Italia è sceso in strada insieme a decine di volontari per chiedere al Gruppo romano Gros di dire basta alle gabbie.
Insieme ci siamo rivolti alle insegne che fanno parte del gruppo per chiedere loro di supportare le nostre richieste rivolte all’azienda romana.
Attraverso la pubblicazione di una policy “cage-free”, Gros avrebbe la possibilità di mostrare, con trasparenza, il suo impegno relativo al benessere animale, ma fino ad ora l’azienda romana (salvo un riscontro iniziale) non si è dimostrata attenta alle richieste di migliaia di consumatori e non si è resa disponibile alle proposte di dialogo, incontro e affiancamento per quest’importante presa di posizione contro una della pratiche più crudeli dell’industria.
Sia in Italia che all’estero, sono già tantissime le realtà che hanno detto basta alle gabbie per le galline ovaiole e, a causa della mancanza di una policy relativa, Gruppo Gros rischia di rimanere indietro rispetto alle concorrenti.
Un esempio è il traguardo di recente raggiunto con la policy pubblicata da MD, azienda che ha preso le distanze anche dai sistemi combinati, oltre che dagli allevamenti in gabbia. Si tratta di un progresso molto importante e significativo raggiunto anche grazie alla negoziazione promossa da Animal Equality Italia.
È ora che Gros faccia la sua parte per gli animali: per questo siamo scesi in strada insieme ai nostri volontari, ma non solo, la nostra squadra di attivismo digitale – i Difensori degli Animali – hanno continuato, instancabilmente, ad agire online per far sentire la voce dei più indifesi e chiedere alle 12 insegne che fanno parte del gruppo di sostenere la nostra campagna di sensibilizzazione rivolta a Gros.
La petizione rivolta a Gros ha superato ora le 10.000 firme e anche su strada il supporto dei passanti è stato significativo per raccogliere ancora più adesioni e sostegno da parte del pubblico, che si è dimostrato interessato e sensibile rispetto alle condizioni delle galline all’interno di quegli allevamenti.
Ognuno di noi ha il potere, con un gesto semplice e veloce da compiere, di cambiare per sempre le loro vite. Firma anche tu la petizione e chiedi a Gros di rendere pubblico il suo impegno a non vendere né utilizzare uova provenienti da sistemi combinati e da allevamenti di galline in gabbia!
Unisc iti alle 10.000 persone che hanno già firmato la petizione e aiutaci a far sentire a Gros la voce degli animali.