Nuove immagini shock: mucche incinte uccise in un macello brasiliano
Il problema esiste anche in Italia dove si stima che il 4,5% delle mucche macellate siano gravide, e in tutta Europa la media è del 3%
Abbiamo da pochissimo reso pubblica un’indagine scioccante, con immagini raccolte dai nostri investigatori sotto copertura in un macello in Brasile. Con le nostre telecamere abbiamo documentato una terribile pratica diffusa in Brasile, l’uccisione di mucche in stato di gravidanza.
Guarda il video dell’inchiesta
Nel 2017, il Ministero dell’Agricoltura, dell’allevamento e dell’approvvigionamento (MAPA) del Brasile ha approvato un regolamento per l’ispezione dei macelli industriali circa le condizioni sanitarie degli animali (RIISPOA) che consente l’uso di carne di mucche gravide per il consumo, e da allora il numero di mucche incinte macellate è aumentato. Questo regolamento è stato denunciato come una sorta di lasciapassare al maltrattamento degli animali da parte di ispettori e specialisti.
A seguito della raccolta e della diffusione di queste immagini Animal Equality ha esortato il ministero dell’Agricoltura brasiliano a vietare l’uccisione di questi animali gravidi. Ma questo non basta, il problema infatti non si limita al Brasile, ma è diffuso in tutto il mondo.
In Italia ed Europa migliaia di mucche incinte uccise ogni anno
Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, in Europa le mucche gravide ad essere macellate in via del tutto legale sono il 3%, una media che si alza in Italia, dove la percentuale si attesta al 4,5. Il problema è davvero dissuor, circa la metà delle mucche macellate, infatti, sono femmine, e anche se incinte vengono ugualmente condotte la macello non senza problemi, in particolare, come abbiamo mostrato nella nostra ultima indagine:
- I vitelli muoiono di una morte terribile, soffocati nelle pance delle loro mamme morte dissanguate,
- Vitelli ancora vivi vengono “estratti” dalle pance delle madri e abbandonati sul pavimento del macello
“Questa è solo una delle pratiche crudeli all’interno dell’industria delle carni bovine e dei latticini di cui i clienti non si rendono conto. Vogliamo assicurarci che le persone conoscano la verità e che si uniscano a noi nel chiedere al governo brasiliano di fermare questa pratica che causa tanta sofferenza alle mucche gravide e ai loro vitelli”.
Alice Trombetta, Direttrice esecutiva di Animal Equality Italia
Una delle altre crudeltà evidenziate dalla nostra ultima inchiesta in brasile è quella del trasporto.
In Brasile ad esempio sarebbe illegale trasportare mucche in avanzato stadio di gravidanza, in quanto è una fase estremamente delicata, il peso dell’utero e del feto può raggiungere i 75 chili e un volume pari a 60 litri.
Le mucche, nell’ultimo terzo della gravidanza, sono maggiormente a rischio di problemi di salute durante e dopo il trasporto. Sono più suscettibili all’aborto spontaneo o alla nascita prematura, allo stress da caldo, alla disidratazione, alle lesioni e alle malattie metaboliche.
Anche secondo le disposizioni europee, “non può essere trasportato nessun animale che non sia idoneo al viaggio previsto, né le condizioni di trasporto possono essere tali da esporre l’animale a lesioni o a sofferenze inutili”. Non sono idonei al trasporto, inoltre, animali che presentano lesioni o problemi fisiologici, in particolare se sono femmine gravide che hanno superato il 90% del periodo di gestazione previsto.
Tuttavia anche nel nostro paese mucche incinte che non superano il 90% del periodo della gravidanza possono essere uccise in maniera del tutto legale. Seppur legale questa pratica è davvero terrificante, ma pochi consumatori ne sono a conoscenza.
Aiutaci a diffondere questo articolo condividendolo e, soprattutto, aiutaci a costruire un futuro migliore per mucche e vitelli, tenendo la loro sofferenza fuori dal tuo piatto.