Foie gras, al Parlamento UE c’è chi vuole favorire la sua produzione, una pratica condannata in Europa e vietata anche in Italia
Un nuovo report approvato dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo rischia di favorire la produzione del foie gras, una pratica crudele che in molti Paesi UE è vietata da anni. Animal Equality chiede di impedire l’approvazione di questa relazione.
Lunedì 14 febbraio il Parlamento europeo è chiamato a votare su un report preparato dal deputato francese Jérémy Decerle sul benessere degli animali negli allevamenti, che è stato approvato dalla Commissione Agricoltura (AGRI) del Parlamento europeo.
Nonostante il suo titolo, questo report trascura quasi completamente il benessere degli animali, promuovendo una visione anacronistica della produzione di origine animale che l’UE sta già cercando di lasciarsi alle spalle.
Questo è il motivo per cui le organizzazioni di protezione animale in tutta l’Unione europea sostengono gli sforzi degli eurodeputati di tutte le aree politiche che vogliono respingere completamente questo report, poiché lo considerano infondato e controproducente.
Un’alternativa possibile sarebbe la sua sostituzione con il report prodotto su questo argomento dalla Commissione per l’ambiente (ENVI), che si inscrive nell’attuale lavoro delle istituzioni dell’UE e punta a migliorare il benessere degli animali allevati.
Se la richiesta di respingere completamente il report Decerle è l’opzione ideale, un elemento specifico in essa contenuto è particolarmente grave, poiché celebra una pratica che in Italia è già vietata per motivi di benessere animale: l’alimentazione forzata per la produzione di foie gras.
L’alimentazione forzata consiste nell’inserire un tubo metallico nella gola dei anatre ed oche sfruttate per la produzione di foie gras al fine di pompare grandi quantità di cibo nel loro corpo, molto più di quanto ingerirebbero volontariamente. Questa pratica viene eseguita due o tre volte al giorno nel corso di due settimane (per le anatre) e tre settimane (per le oche). Questa pratica ha lo scopo di indurre l’ipertrofia delle cellule grasse epatiche (steatosi epatica). A causa di questa degenerazione patologica, il fegato dell’animale può crescere fino a più di dieci volte la sua dimensione normale.
Guarda come le oche vengono costrette ad un’alimentazione forzata per produrre il foie gras.
Ogni singolo studio scientifico indipendente (cioè non finanziato dall’industria del foie gras) nel mondo ha denunciato questa pratica come dannosa per gli animali e incompatibile con qualsiasi standard di benessere animale. In Italia, chi viene sorpreso a usare questo metodo è soggetto a sanzioni pecuniarie e, in caso di reiterazione, alla sospensione dell’esercizio dell’allevamento da uno a tre mesi.
Tuttavia, la prossima settimana gli eurodeputati eletti nel nostro Paese potrebbero approvare il punto 31 di questo report che dice che “la produzione di foie gras, si basa su procedure di allevamento che rispettano i criteri di benessere degli animali, (..) dove l’ingrasso (…) rispetta i parametri biologici dell’animale”.
L’alimentazione forzata è giustamente indicata come un reato penale in tanti paesi del mondo , compresi i 22 Stati membri dell’UE, e nessun politico che abbia lontanamente a cuore il benessere degli animali può difendere questa pratica orribile.
Se il report Decerle non sarà interamente respinto come dovrebbe essere, o sostituito da quello della Commissione ENVI, i deputati saranno comunque chiamati a votare su questa parte specifica, e decidere di eliminarla dal rapporto.
“È chiaro alla maggior parte dei cittadini dell’UE che l’uso dell’alimentazione forzata nella produzione di foie gras è una delle forme più estreme di tortura ancora permesse in alcuni paesi per produrre foie gras. In Italia è stato proibito anni fa perché è stato riconosciuto come una pratica crudele nei confronti degli animali. Gli eurodeputati che decideranno di sostenere l’inclusione di questa parte nel report chiederanno di riportare indietro l’orologio della storia e di difendere una pratica che non può assolutamente essere giustificata. Se lo faranno, dovranno pagare un alto prezzo politico”.
Alice Trombetta, Direttrice di Animal Equality Italia
Particolarmente importante la prossima settimana sarà il voto dei membri della Commissione AGRI, che influenzerà il voto di molti dei loro colleghi.
Noi di Animal Equality ci battiamo da anni affinché la pratica crudele e dolorosa dell’alimentazione forzata venga fermata, scopri tutto il nostro lavoro e i traguardi che abbiamo ottenuto per anatre e d oche in tutto il mondo.