A BRUXELLES PER DIFENDERE I PULCINI MASCHI
Insieme a 17 organizzazioni europee per la protezione degli animali ci siamo riuniti al Parlamento europeo per chiedere una nuova legislazione che vieti la macellazione dei pulcini maschi.
Ogni anno in Europa vengono abbattuti oltre 300 milioni di pulcini maschi perché considerati scarti di produzione dall’industria delle uova. Italia, Germania, Francia, Austria e Lussemburgo hanno già vietato questa pratica, ma è necessario che il divieto venga adottato in tutta l’Unione europea.
Guarda il video del nostro intervento al Parlamento europeo:
L’EVENTO AL PARLAMENTO UE
La Commissione europea è chiamata a presentare nel corso del 2023 una nuova proposta legislativa sul benessere degli animali. Come Animal Equality abbiamo preso parte a un evento organizzato a Bruxelles da L214 e dall’Istituto europeo per la legge e la politica sugli animali, insieme alle principali organizzazioni europee per la protezione degli animali, per chiedere di includere nella nuova regolamentazione un divieto di macellazione dei pulcini maschi in tutta l’Unione europea.
L’evento è stato sostenuto da membri del Parlamento europeo come Niels Fuglsang (S&D, Danimarca), Francisco Guerreiro (Verdi/EFA, Portogallo), Sirpa Pietikäinen (PPE, Finlandia) e Michal Wiezik (Renew, Slovacchia), oltre che da esperti di benessere animale e di alternative tecnologiche alla macellazione dei pulcini.
Tutti i partecipanti hanno sostenuto con forza che la macellazione dei pulcini maschi da parte dell’industria delle uova non è etica e che deve essere vietata. Milioni di pulcini maschi ogni anno, infatti, vengono macellati il giorno stesso della loro nascita perché non sono utili all’industria delle uova e non sono adatti alla produzione di carne, in quanto appartengono a razze a crescita lenta che non sono redditizie per i produttori.
PERCHÉ NON POSSIAMO ABBASSARE LA GUARDIA
Lo scorso ottobre, la commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha annunciato che la Commissione europea presenterà una proposta per porre fine alla “preoccupante” pratica sistematica di uccidere i pulcini maschi in tutta l’UE.
Tuttavia, coloro che sono contrari al divieto della pratica citano l’aumento dei prezzi e l’inflazione come ragioni per limitare i progressi fatti per gli animali, mentre nel febbraio 2022, durante la votazione sulla relazione di attuazione sul benessere degli animali negli allevamenti, il Parlamento europeo ha respinto un emendamento a favore del divieto di uccisione dei pulcini.
L’obiettivo dell’evento al Parlamento Ue è quello di mobilitare le istituzioni europee per porre realmente fine alla macellazione dei pulcini. Fino a quando non verrà imposto un divieto a livello europeo, gli Stati membri potranno comunicare pubblicamente i divieti, come fa attualmente la Francia, pur continuando a consentire la macellazione dei pulcini altrove. Ma i cittadini europei chiedono divieti senza eccezioni per porre realmente fine a queste terribili pratiche.
Brigitte Gothière, Co- fondatrice di L214
LA SVOLTA STORICA IN ITALIA
Tra i Paesi che nell’Unione europea che hanno già vietato l’uccisione dei pulcini maschi, c’è anche l’Italia. La scorsa estate il Parlamento italiano ha infatti vietato a larga maggioranza la macellazione di routine dei pulcini a seguito di un’intensa campagna condotta da Animal Equality.
Nel 2020 avevamo lanciato una petizione firmata da oltre 100mila cittadini italiani per chiedere a Governo e industria di porre fine a questa situazione terribile, pubblicando immagini esclusive che hanno mostrato la crudeltà della triturazione dei pulcini negli incubatoi.
Grazie a questo lavoro, già nel 2020 l’associazione di categoria dei produttori di uova Assoavi si era dichiarata favorevole all’introduzione di tecnologie in-ovo sexing in grado di evitare l’abbattimento dei pulcini maschi, mentre i supermercati Coop avevano assunto l’impegno di implementare le tecnologie in grado di mettere fine all’uccisione dei pulcini.
Il divieto di macellazione dei pulcini è stata una svolta storica in Italia che ora deve essere estesa a tutta l’Unione Europea. Gli animali sono esseri senzienti e non possono più essere considerati semplicemente dei rifiuti industriali. Le istituzioni europee devono impegnarsi nella nuova legislazione e sostenere la progressiva implementazione di tecnologie in grado di porre fine a questa crudele e sistematica macellazione.
Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa
Il successo raggiunto in Italia dimostra che un mondo più giusto per tutti gli animali è possibile.
Ma non è il momento di abbassare la guardia: Animal Equality continuerà a vigilare per assicurarsi che la norma in Italia venga implementata senza intoppi e che la scadenza del 2026 venga rispettata, ma soprattutto per garantire che quello che abbiamo raggiunto in Italia diventi realtà in tutta Europa.
Aiutaci a cambiare le leggi per gli animali sfruttati a scopo alimentare: