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Alimentazione forzata: denunciata una regione del Belgio

Dicembre 27, 2023
Alimentazione forzata foie gras

Non siamo gli unici a lottare contro la terribile pratica che condanna milioni di animali a ingurgitare enormi quantità di cibo per ingrassare ed essere uccisi in pochi mesi di vita, c’è anche l’associazione belga per la protezione degli animali allevati GAIA

In Europa l’alimentazione forzata è vietata in 22 Paesi: in Belgio il foie gras è al bando anche nella regione di Bruxelles e nelle Fiandre, eppure il governo vallone continua a chiudere un occhio su questa pratica crudele.

Di fronte a questa inerzia politica, GAIA ha deciso di portare in tribunale la regione della Vallonia.

Ogni anno circa 25mila anatre e oche vengono alimentate forzatamente dai sette produttori valloni di foie gras ancora attivi. La legislazione che disciplina questa pratica è regionale ed è pressoché identica dal 1986.

Per Michel Vandenbosch, presidente di GAIA, tutto questo è inaccettabile:

Da nove anni il governo vallone, responsabile del benessere degli animali, resta a guardare di fronte all’alimentazione forzata, mentre le conoscenze scientifiche confermano l’enorme sofferenza causata da questa pratica

Come il governo vallone viola le leggi europee

L’inazione del governo vallone sull’alimentazione forzata va contro le raccomandazioni del Consiglio d’Europa del 1999, secondo cui i Paesi che autorizzano la produzione di foie gras dovrebbero incoraggiare “studi sugli aspetti legati al benessere e la ricerca su metodi alternativi che non comportino l’alimentazione forzata”. Infatti, ad oggi, la Vallonia non ha né condotto né finanziato ricerche su alternative all’alimentazione forzata, fa sapere GAIA.

L’alimentazione forzata è stata inoltre fortemente condannata da un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea, che giudica l’alimentazione forzata “nociva per il benessere degli animali”.

Inoltre, le normative valloni consentono l’alimentazione forzata in violazione della Direttiva europea 98/58/CE, che specifica che a nessun animale “deve essere fornito cibo o liquidi in modo… che possa causare sofferenze o lesioni inutili”.

Nel dicembre 2022, GAIA, UWPA (Union Wallonne pour la Protection des Animaux) e FéFRACAF (Fédération des Refuges Francophones Agréés pour Chevaux et Animaux de Ferme) hanno lanciato una petizione ufficiale per chiedere il divieto dell’alimentazione forzata.

Nonostante la petizione abbia rispettato la procedura ufficiale, il Parlamento vallone non ha intrapreso ulteriori azioni. GAIA ha quindi deciso di portare in tribunale la regione della Vallonia, accusata di non aver rispettato gli impegni presi.

La nostra battaglia contro il foie gras

Come Animal Equality abbiamo chiesto al governo italiano di sostenere a livello europeo il divieto di alimentazione forzata attraverso una petizione che ha raccolto in pochi giorni oltre 40mila firme.

In Italia la produzione di foie gras tramite alimentazione forzata è vietata dal 2007, ma non lo sono il suo commercio e l’importazione. Anche se la vendita non avviene più nei supermercati, nel nostro Paese prosegue tuttavia in alcune gastronomie, online e in alcuni ristoranti di Piemonte, Lazio e Lombardia.

Proprio a Milano siamo scesi in strada di fronte a uno dei tanti ristoranti della città che ancora servono il foie gras. Di fronte a Sadler, ristorante 1 stella Michelin, decine di attiviste e attivisti si sono uniti a Animal Equality per dire che l’alimentazione forzata è una tortura e che non è più possibile accettare che sia consentita in Europa.

Guarda il video della nostra protesta davanti a Sadler:

Smettere di consumare foie gras e altri prodotti di origine animale significa contrastare un’industria che sfrutta milioni di animali ogni giorno trattandoli come merci, senza rispetto e tutele.

Farlo è possibile a partire da alternative vegetali gustose e sane, a beneficio di tutto il pianeta.

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