Pulcini maschi: le nostre dichiarazioni in TV a Mi Manda Rai Tre
Nel corso della puntata del programma tv Mi Manda Rai Tre, andata in onda sabato 7 dicembre, si è parlato di come i pulcini maschi vengono uccisi dall’industria delle uova perché considerati scarti di produzione. Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia e vice presidente di Animal Equality Europa, intervistato dalla giornalista Chiara De Antoni, ha spiegato che l’uccisione di questi cuccioli avviene attraverso pratiche terribili.
Il servizio ha messo in luce come le uova vengano prodotte per rispondere alla domanda di mercato a discapito degli animali.
In Italia infatti ogni anno circa 30 milioni di pulcini maschi vengono uccisi triturati o gassati perché le aziende che producono uova li ritengono inutili ai fini produttivi. Lo storico programma di Rai3, nel corso del suo approfondimento, ha documentato che le tecnologie e il divieto per evitare questa strage esistono, ma mancano le linee guida dei Ministeri competenti.
Rivedi le nostre dichiarazioni nel servizio di Mi Manda Rai Tre:
Cosa ha mostrato il servizio
Il servizio ha mostrato come vivono le galline sfruttate negli allevamenti a terra e in gabbia, obbligate a produrre più uova di quanto sarebbe possibile per loro fare in natura. Ma questo è solo una parte del problema. I pulcini appena nati infatti vengono abbattuti in modo brutale.
Questo aspetto rappresenta “il costo nascosto” dell’industria alimentare, che con l’obiettivo di massimizzare il profitto condanna milioni di animali a soffrire e a morire negli allevamenti ogni giorno.
Come Animal Equality denunciamo da tempo il trattamento ingiusto e crudele a cui sono sottoposti questi esseri senzienti. Ma come è possibile fermare questa crudeltà e a cosa servono le tecnologie in-ovo sexing?
La alternative esistono
Nonostante l’esistenza di una legge del 2022 che vieta l’uccisione dei pulcini maschi per triturazione nell’industria delle uova, mancano ancora i provvedimenti necessari per rendere questo divieto effettivo entro il 2026.
La scadenza per l’emanazione dei provvedimenti rimasti in sospeso era fissata per il 7 aprile 2024 e la mancata attuazione della normativa rischia di continuare a favorire l’abbattimento di milioni di pulcini attraverso pratiche dolorose.
Nella puntata si è parlato anche di “consumo consapevole di uova” per limitare la sofferenza degli animali, tuttavia c’è una ulteriore alternativa che non è stata nominata: non mangiarle.
Ognuno di noi però può scegliere di lanciare un messaggio chiaro a politica e industria a partire da cosa mette nel piatto. Adottare un’alimentazione a base vegetale, infatti, significa contribuire a ridurre la sofferenza di tutti gli animali allevati, galline e pulcini compresi.
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