Oltre ai diritti degli animali, gli allevamenti violano anche i diritti umani


Per la prima volta nel mondo, un tribunale ha stabilito che l’inquinamento degli allevamenti intensivi viola i diritti umani di chi abita nei dintorni. Lo ha deciso il più importante tribunale della regione Galizia, in Spagna, territorio in cui si concentra un terzo degli allevamenti di maiali del Paese, che rappresenta il principale produttore di carne di maiale in Europa.
Si tratta di una sentenza storica che riconosce la problematicità degli allevamenti non solo per la salute umana e per l’ambiente, ma anche per gli animali stessi, che in questi luoghi sono sfruttati incessantemente e trattati come merci.
Proprio l’inquinamento non è che uno degli effetti collaterali di un sistema di oppressione che viola innanzitutto i diritti degli animali.

I risultati del processo
Secondo la recente sentenza, le istituzioni spagnole hanno messo in pericolo la salute dei residenti inquinando il bacino di As Conchas e le aree circostanti. Non solo, il tribunale ha stabilito che le autorità non sono riuscite a gestire i livelli record di inquinamento provocati da centinaia di allevamenti di maiali e polli nella vicina località di A Limia.
A portare il caso in tribunale sono stati alcuni residenti e organizzazioni del territorio che hanno denunciato l’inquinamento provocato dagli allevamenti circostanti, responsabile di aver reso gli abitanti della zona timorosi di bere l’acqua proveniente dai pozzi locali e di aprire le finestre per l’eccessiva puzza.

I cittadini non avevano torto. Durante le udienze, gli esperti chiamati a verificare i livelli di inquinamento nell’area hanno comunicato la presenza sul territorio di batteri resistenti agli antibiotici. È stata inoltre riscontrata un’elevata contaminazione da nitrati all’interno del bacino idrico della zona, che a volte raggiungeva livelli mille volte superiori ai livelli tipici, un noto fattore di rischio per numerosi tipi di cancro, tra cui quello alla tiroide, al seno e alle ovaie.
Al termine del processo, l’Alta Corte della Galizia ha affermato che le autorità nazionali e regionali spagnole che sovrintendono la gestione delle risorse idriche hanno violato i diritti umani dei residenti, ai sensi sia della Costituzione spagnola sia della normativa europea sui diritti umani.

Come gli allevamenti violano i diritti animali
La sentenza ha riconosciuto la colpevolezza di centinaia di allevamenti intensivi di maiali e polli che operano spesso indisturbati grazie alle approvazioni delle autorità locali, a danno dei diritti umani. Ma è fondamentale riconoscere che i primi diritti a essere violati all’interno degli allevamenti sono quelli degli animali.
Come abbiamo documentato attraverso varie inchieste, infatti, gli animali sono costretti a vivere reclusi in ambienti insalubri e sovraffollati, esposti a sfruttamento costante, pratiche crudeli e stress. Come dimostra inoltre la sentenza in questione, gli animali vivono all’interno di ambienti gravemente pericolosi per la loro salute, in contrasto con ogni norma sul benessere animale.

Le condizioni di inquinamento e di degrado ambientale diffuse nei luoghi in cui sorgono gli allevamenti intensivi non sono sostenibili neppure per gli animali. Oltre a sopportare maltrattamenti, abusi e sofferenze estreme, la sentenza spagnola dimostra ancora una volta che gli animali vivono in luoghi altamente problematici dal punto di vista igienico e sanitario.
Fermare tutto questo è possibile scegliendo innanzitutto un’alimentazione 100% vegetale, più compassionevole e rispettosa per gli animali, l’ambiente e le persone.

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