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Lidl Italia estende il suo impegno contro le gabbie, passi avanti anche per i pulcini maschi 

Ottobre 9, 2025
galline uova gabbie

A seguito del dialogo con Animal Equality Italia, Lidl Italia ha confermato l’esclusione dei sistemi combinati e il suo impegno per i pulcini maschi attraverso l’adozione delle tecniche di in-ovo sexing.

Lidl Italia — una delle principali catene della grande distribuzione organizzata nel Paese, con oltre 780 punti vendita diffusi su tutto il territorio nazionale — compie un importante passo avanti per ridurre le sofferenze degli animali coinvolti nella filiera di rifornimento.

L’impegno contro le gabbie di Lidl si amplia

Lidl Italia ha ufficialmente esteso il proprio impegno cage-free (volto a eliminare il rifornimento da allevamenti in gabbia di galline ovaiole) già in atto dal 2019. L’azienda ha infatti verificato che i propri fornitori escludano ora anche i sistemi combinati dalla filiera delle uova.

Secondo quanto dichiarato nel documento aggiornato sul sito corporate di Lidl Italia, “A partire dal 2025 l’impegno dell’Azienda è stato ulteriormente esteso escludendo i sistemi combinati, in linea con gli standard internazionali cage-free.”

Cosa sono i sistemi combinati per le galline?

I sistemi combinati sono strutture multipiano, classificate come allevamenti “a terra”, ma dotate di cancelletti frontali e partizioni trasversali che — se mantenuti chiusi — possono comunque permettere il confinamento permanente. In questo modo l’allevamento diventa di fatto indistinguibile dalle gabbie tradizionali.

L’esclusione di questi sistemi da parte di Lidl Italia rappresenta dunque un segnale importante per l’intero settore nel nostro Paese.

Passo in avanti anche per i pulcini maschi

Lidl estende la sua attenzione anche ai pulcini maschi, introducendo per una delle sue linee di produzione l’ovosessaggio, in anticipo sulle richieste normative

L’ovosessaggio è una tecnologia che permette di individuare il sesso dell’embrione all’interno dell’uovo prima della schiusa, evitando così la nascita e la successiva uccisione dei pulcini maschi — una pratica ancora comunemente utilizzata nell’industria delle uova.

Un segnale positivo per il settore

Sempre più consumatori si dimostrano attenti alle condizioni di allevamento, chiedendo la fine di quelle più crudeli, come l’uso delle gabbie.

Numerose aziende italiane hanno già adottato politiche simili, e l’estensione dell’impegno cage-free da parte di Lidl Italia rappresenta un segnale positivo per il settore della GDO.

“Grazie al dialogo costante e al lavoro con le aziende è possibile ottenere progressi significativi con un impatto concreto su migliaia di animali come in questo caso. È ora che anche le altre aziende che sono rimaste indietro prendano impegni pubblici, con tempi certi e verificabili. Chi resta fermo davanti alla sofferenza di milioni di galline e pulcini maschi si assume la responsabilità di non agire”

Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia.

Verso un’Italia senza gabbie: il nostro lavoro 

Animal Equality in Italia — come nel mondo — continua il suo impegno per mettere fine alle gabbie negli allevamenti.

È infatti anche attraverso il lavoro di sensibilizzazione aziendale che oggi circa il 66% delle galline allevate per le loro uova nel nostro Paese vive in sistemi alternativi alle gabbie, un dato che rappresenta un progresso significativo rispetto al passato.

Tuttavia, il 34% delle galline è ancora allevato in gabbie, e sono milioni gli animali le cui condizioni meritano di essere cambiate in modo concreto. Con azioni semplici ma concrete puoi aiutarci nella nostra battaglia per eliminare le gabbie dagli allevamenti in Italia (e nel resto del mondo) e ridurre le sofferenze degli animali. 

Per aiutarci ti basta iscriverti alla nostra squadra di attivismo, i Difensori degli Animali.


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