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Ci siamo incatenati alla sede centrale di Ahold Delhaize per le galline in gabbia

Novembre 26, 2025

Durante la protesta di mercoledì 26 novembre ci siamo incatenati davanti alla sede centrale di Ahold Delhaize per chiedere all’azienda di rispettare il suo impegno, a lungo rinviato, di porre fine all’allevamento in gabbia per le galline.

Cosa è successo durante la protesta

Abbiamo denunciato ancora una volta l’inerzia dell’azienda, sottolineando che ogni giorno di ritardo prolunga la sofferenza delle galline intrappolate in gabbie metalliche anguste.

La protesta si è svolta a Zaandam in Olanda, a partire dalle prime luci del mattino, ed è durata oltre quattro ore: gli attivisti hanno continuato a rimanere incatenati davanti all’ingresso del gigante della distribuzione alimentare nonostante le minacce di arresto da parte della polizia. Tuttavia non è stato effettuato alcun arresto.

La polizia è arrivata sul posto poco dopo l’inizio dell’azione, avvertendo che tutte le persone presenti avrebbero potuto essere arrestate, indipendentemente dal fatto che rimanessero incatenate o meno. Ma non ci siamo fermati.

Ogni giorno che passa, le galline rimangono intrappolate in gabbie di filo metallico anguste, continuando a soffrire perché lui si rifiuta di agire. Ci siamo incatenati per chiarire in modo inequivocabile che Animal Equality non abbandonerà gli animali e non ci fermeremo finché Ahold Delhaize non porrà fine a questa crudeltà.

Sharon Núñez, presidente di Animal Equality

La pressione crescente per una promessa a lungo rinviata

La protesta è l’ultima di una serie di iniziative della campagna globale di Animal Equality che esorta il CEO Frans Muller e la dirigenza dell’azienda a presentare un piano credibile e con scadenze precise per l’abbandono delle gabbie. 

Sebbene Ahold Delhaize si sia pubblicamente impegnata anni fa a realizzare una catena di approvvigionamento senza gabbie negli Stati Uniti, l’azienda ha ripetutamente rinviato l’attuazione, senza fornire una tabella di marcia trasparente.

Stiamo attualmente conducendo una campagna negli Stati Uniti presso vari negozi associati ad Ahold Delhaize e nel paese d’origine dell’azienda per raggiungere direttamente i responsabili delle decisioni.

La nostra pressione globale continuerà a intensificarsi fino a quando Ahold Delhaize non manterrà la sua promessa.

La sofferenza delle galline in gabbia

L’allevamento in gabbia confina più galline in spazi così piccoli da impedire a questi animali di allungare completamente le ali.

Il pavimento in rete metallica provoca dolore cronico e lesioni alle zampe, mentre la mancanza di arricchimento impedisce alle galline di esprimere comportamenti naturali come nidificare, appollaiarsi e fare bagni nella polvere.

In questi sistemi, i livelli di stress aumentano, l’aggressività cresce e i tassi di mortalità superano spesso quelli degli ambienti senza gabbie.

Perché gli impegni aziendali sono importanti

Negli ultimi dieci anni, centinaia di aziende alimentari globali, tra cui i concorrenti di Ahold Delhaize, hanno adottato politiche per porre fine all’uso delle gabbie nelle loro catene di approvvigionamento. Molte hanno già attuato pienamente i loro impegni.

Senza una tabella di marcia chiara e con scadenze precise, Ahold Delhaize manca di responsabilità, trasparenza e impatto significativo, lasciando l’azienda indietro rispetto ai concorrenti.

Di conseguenza, le galline rimangono intrappolate in sistemi obsoleti che i principali rivenditori si sono già impegnati ad abbandonare.

Perché torneremo a farci sentire

A meno che Ahold Delhaize non pubblichi un piano di transizione concreto, le manifestazioni globali si intensificheranno.

Ahold Delhaize ha avuto anni di tempo per agire in base al proprio impegno. Il ritardo riflette le menzogne di questa azienda. Abbiamo promesso di tornare alla sede centrale dell’azienda e in altri luoghi strategici fino a quando la promessa non sarà mantenuta.

Abbiamo dato prova di determinazione. Torneremo con la stessa determinazione fino a quando Ahold Delhaize non manterrà la parola data.

Sharon Núñez, presidente di Animal Equality

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