

A Roma per difendere gli animali: trattenuti, identificati, ma non zittiti.
Questa mattina la squadra di Animal Equality era a Roma, insieme a un gruppo di attivisti, per un’azione pacifica che portasse l’attenzione su una delle crudeltà più taciute dell’industria alimentare: la strage dei pulcini maschi.
Abbiamo srotolato uno striscione da un ponte nel centro della città, per dare voce a chi non ne ha.
Un gesto simbolico, un messaggio chiaro: milioni di pulcini vengono uccisi ogni anno, subito dopo la nascita, perché considerati “inutili” dall’industria delle uova.

Pochi minuti dopo, le forze dell’ordine sono intervenute.
Siamo stati identificati e trattenuti per oltre un’ora.
Il nostro striscione è stato sequestrato e, con tutta probabilità, ci verrà contestata una sanzione per affissione abusiva — anche se lo stavamo semplicemente tenendo tra le mani.
Non accetteremo nessuna intimidazione, nessuna censura, nessun tentativo di metterci a tacere.
Il governo deve rispettare gli impegni presi, e noi non smetteremo mai di difendere gli animali in ogni situazione e contesto che lo richieda.
“Apprendo che oggi a Roma gli attivisti di Animal Equality sono stati trattenuti per circa due ore, identificati e poi è stato sottoposto a sequestro amministrativo il cartellone che esponevano.
Come legale e come cittadino sono assai perplesso e preoccupato per quanto successo.
Gli attivisti non hanno fatto nulla di illecito e l’azione della Questura, invece, è stata illegittima.
Infatti, il cartellone non era affisso – attività che richiede autorizzazione – ma tenuto con le mani dagli attivisti per il tempo della loro permanenza sul ponte.
Da un punto di vista strettamente giuridico, infatti, l’art. 663 del codice penale prevede che venga sanzionato con ammenda chiunque “senza licenza dell’Autorità o senza osservarne le prescrizioni, in un luogo pubblico, aperto o esposto al pubblico, affigge scritti o disegni, o fa uso di mezzi luminosi o acustici per comunicazioni al pubblico, o comunque colloca iscrizioni o disegni”.
Chiaramente quanto fatto dagli attivisti (esporre un cartello che trattenevano con le loro mani) non è un’affissione (esposizione in maniera permanente ad esempio di un cartellone incollato ad una parete o appeso con corde sì che possa rimanere senza che la persona lo trattenga) né è una collocazione che prevede la permanenza prolungata ed autonoma.
Gli attivisti, oltre a subire un trattenimento prolungato finalizzato all’identificazione, oltre all’illecito sequestro del materiale esposto, sono stati “minacciati” del deferimento all’Autorità Giudiziaria per un fatto evidentemente non sussistente
Questa è chiaramente una intimidazione illegittima che viola la libera manifestazione del pensiero, diritto tutelato dalla Costituzione all’Articolo 21.
Animal Equality annuncia che si opporrà fermamente ad ogni limitazione illegittima di manifestazione del libero pensiero unicamente dovuta al fatto che gli attivisti denunciavano un dato di fatto: il mancato perfezionamento dell’iter per attuare una legge già esistente che vieta l’uccisione dei pulcini maschi da parte delle aziende produttrici di uova.”
Glauco Gasperini, Avvocato
Ogni volta che cercano di fermarci, la nostra determinazione cresce.
Perché sappiamo che la verità è dalla parte degli animali, e non smetteremo mai di raccontarla.
Il governo ha preso impegni precisi sulla tutela degli animali e deve mantenerli.
Noi siamo qui per ricordarglielo — con coraggio, con fermezza e con la forza di chi non accetta più il silenzio.

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