4 Scioccanti Malattie Umane provocate dagli Allevamenti Intensivi


E' stato dimostrato più volte che gli allevamenti intensivi, oltre che essere causa di crudeltà verso gli animali, sono dei luoghi sporchi e insalubri. Mentre la possibilità di ammalarsi è un rischio permanente per coloro che si nutrono di animali, ciò che è più preoccupante è che queste quattro malattie possono essere trasmesse anche alle persone che non mangiano gli animali o i loro derivati.

Non è un segreto che la maggior parte degli animali negli allevamenti intensivi soffrono di gravissime condizioni di salute. Ammassati a migliaia in capannoni sporchi e con scarsa ventilazione, ogni malattia si diffonde a macchia d’olio. Per questo motivo, nella maggior parte degli allevamenti intensivi, vengono somministrate massicce dosi “preventive” di antibiotici, direttamente nell’alimentazione degli animali, per fare in modo che questi possano essere tenuti in vita abbastanza a lungo per essere macellati con un peso ragguardevole. Si stima che l’80% dei suini abbia una polmonite in corso quando raggiunge il mattatoio, circa il 32% dei bovini da carne soffre di ascessi epatici fatali e milioni di polli da carne muoiono per insufficienza cardiaca o per malattie infettive prima ancora di raggiungere il mattatoio.

Chiaramente, queste strutture non sono ambienti salutari per gli animali, ma oltretutto la maggior parte degli esperti ritiene che gli allevamenti rappresentino anche un significativo rischio per la salute degli esseri umani.

Molte persone avranno già sentito parlare di malattie come Escherichia Coli, MRSA (Stafilococco) e Salmonella che si diffondono attraverso la carne infetta, ma ci sono molte altre malattie pericolose che provengono dagli allevamenti intensivi e tutti dobbiamo esserne consapevoli.
 

1. Influenza Aviaria


Fonte immagine: JoAnne McArthur / WeAnimals

La notizia è tornata alla ribalta ultimamente per i timori di un focolaio di influenza aviaria nel Midwest, Stati Uniti. Attualmente, questo ceppo della malattia è limitato al pollame, ma gli esperti di salute pubblica temono che potrebbe passare all’uomo come il virus dell’influenza aviaria H5N1, che ha ucciso più della metà delle 800 persone infettate negli ultimi dieci anni. Una fattoria nell’Iowa, la Sunrise Farms, sta uccidendo tutti i suoi 3,8 milioni di galline infette ed è stata messa in quarantena a tempo indeterminato. Il Wisconsin e il Minnesota hanno dichiarato lo stato di emergenza nel tentativo di fermare la diffusione del virus, che è altamente contagioso e letale per il pollame. La maggior parte delle persone non sa che questo ceppo di influenza è nell’aria e può diffondersi facilmente attraverso questa, il che significa che le popolazioni che vivono in prossimità di allevamenti intensivi sono ad alto rischio di infezione.

2. Danni Neurologici

Se si concentrano migliaia di animali in un unico luogo, anche la quantità di rifiuti è concentrata. Si stima che il bestiame allevato a scopi alimentari produca 130 volte più escrementi dell’intera popolazione umana. A causa del volume di questi rifiuti e del costo di smaltimento, alla maggior parte degli allevamenti intensivi viene permesso di costruire delle enormi vasche di contenimento, una specie di lagune all’aperto, che hanno l’estensione di diversi campi di calcio. Si stima che gli allevamenti statunitensi emettano circa 400 varietà di gas diversi, la maggior parte dei quali sono nocivi e possono essere incredibilmente pericolosi se inalati.

Secondo l’Istituto per la Difesa delle Risorse naturali, il solfuro di idrogeno prodotto dal letame dei maiali può causare sintomi simil-influenzali e provocare gravi danni cerebrali, se l’esposizione ad esso è continua e per lunghi periodi di tempo.

Il New York Times ha riportato la testimonianza di un allevatore, Robert Thornell, che ha manifestato una grande varietà di sintomi riportabili all’esposizione al solfuro di idrogeno e ai gas ammoniacali. Dopo aver respirato per anni questi fumi, Thornell ha iniziato a soffrire di perdita di memoria, sbalzi d’umore, balbuzie e problemi di equilibrio. Altri nella stessa zona hanno manifestato forme di crisi epilettiche e altri danni neurologici.

 

3. Batteri resistenti agli Antibiotici

I batteri resistenti agli antibiotici, noti come “superbatteri”, sono fondamentalmente ceppi di batteri mutanti che non vengono uccisi dai trattamenti antibiotici moderni e sono causa di serio pericolo per le persone che ne vengono infettate. Il Center for Disease Control, Istituto per il Controllo delle Malattie, stima che, ogni anno, un minimo di due milioni di malattie negli Stati Uniti siano il risultato di infezioni resistenti agli antibiotici, il 22 per cento delle quali può essere fatta risalire al cibo. Quindi, da dove provengono tutti questi batteri resistenti agli antibiotici? Avete indovinato – dagli allevamenti intensivi.

Si stima che circa il 70% degli antibiotici utilizzati negli Stati Uniti ogni anno venga somministrato agli animali da allevamento. Quindi, nonostante il fatto che l’Istituto per il Controllo delle Malattie, abbia riconosciuto il rischio di questo abuso, gli agricoltori continuano a nutrire i loro animali con antibiotici, solo per poterli mantenere in vita in condizioni deplorevoli.

Un esempio specifico è la vancomicina. Questo antibiotico è l’ultima spiaggia per la lotta contro le infezioni del sangue e la polmonite causate da batteri stafilococco e sta ora diventando inutile verso alcuni ceppi resistenti di batteri che si sviluppano negli allevamenti intensivi, dove viene usato non per combattere la malattia ma per stimolare la crescita.

Uno studio recente ha scoperto che anche i batteri resistenti agli antibiotici possono viaggiare attraverso l’aria, il che significa che se si vive entro qualche chilometro da un allevamento è probabile che si respirino ogni giorno questi batteri nocivi.
 

4. Influenza Suina

L’H1N1, l’influenza suina è una malattia grave che raggiunse il suo culmine nel 2009, quando gli Stati Uniti dichiararono l’emergenza sanitaria venendo poi diagnosticata anche in Messico e in Canada. Studi hanno dimostrato che influenza suina è stata geneticamente provocata dagli allevamenti industriali statunitensi. L’industria suina sorprendentemente nega queste affermazioni, ma vi sono prove concrete che la malattia sia iniziata con un virus benigno che è stato poi in grado di replicarsi e mutare in una versione più pericolosa, fino al punto da infettare anche gli esseri umani. Mentre l’epidemia è per ora sotto controllo, le persone corrono ancora il rischio di essere infettate. Come l’influenza aviaria, l’influenza suina può viaggiare attraverso l’aria, il che la rende altamente contagiosa. E tutto questo a causa delle condizioni malsane degli allevamenti.

Cosa puoi fare?

E’ stato dimostrato più volte che gli allevamenti intensivi, oltre che essere causa di crudeltà verso gli animali, sono dei luoghi sporchi e insalubri. Mentre la possibilità di ammalarsi è un rischio permanente per coloro che si nutrono di animali, ciò che è più preoccupante è che queste quattro malattie possono essere trasmesse anche alle persone che non mangiano gli animali o i loro derivati. Poiché la richiesta di carne a buon mercato, uova e latticini aumenta, l’allevamento industriale si espande e costituisce quindi una minaccia sempre più grande per la salute pubblica.

Solo riducendo o eliminando il consumo di questi prodotti, si può contribuire a ridurre la richiesta e diminuire quindi il rischio di contrarre alcune delle malattie moderne più pericolose.
 

 


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