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LA VITA DENTRO E FUORI GLI ALLEVAMENTI È INSOSTENIBILE: L’INTERVISTA AD ANDREA TESEI


Andrea Tesei è un cittadino marchigiano che vive in prossimità di un grande allevamento intensivo: per lui come per gli altri cittadini della “valle dei polli”, vivere nei pressi di queste industrie della carne è un incubo e in questa intervista ci spiega il perché. 

Andrea Tesei vive nelle Marche, nel Comune di Monte Roberto. Quella che abita è ormai chiamata la “valle dei polli” per il numero enorme di allevamenti intensivi che occupano il territorio. A 250 metri dalla sua proprietà sorgono otto capannoni che dovrebbero ospitare ogni anno milioni di polli sfruttati per la loro carne. 

Nel 2022, dopo che una sentenza del Consiglio di Stato ha annullato l’autorizzazione dell’allevamento alle porte della sua casa a seguito del suo ricorso, insieme ai cittadini di Monte Roberto e della zona Andrea Tesei ha dato vita al Comitato per la Vallesina, un comitato cittadino che cerca di tutelare il territorio e chi lo abita contrastando l’espansione degli allevamenti.

Per capire meglio cosa significa vivere vicino a un allevamento intensivo, abbiamo rivolto alcune domande al signor Tesei.

SECONDO LA SUA ESPERIENZA, QUALI PROBLEMI CAUSANO GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI A CHI VIVE NELLE LORO VICINANZE?

Occorre dire in primo luogo che gli allevamenti intensivi attuali sono delle vere e proprie industrie della carne, costituite da molti capannoni di dimensioni molto grandi e che contengono milioni di polli all’anno. Per la maggior parte dei casi, ai fini edilizi, utilizzano le cubature di precedenti e fatiscenti allevamenti dismessi ormai da decine di anni.

La vicinanza a questi mostri crea molti problemi ai residenti. Il più facile da avvertire è la puzza. Si avverte principalmente nel periodo estivo e quando l’allevamento ha il massimo peso vivo di polli all’interno, cioè quando i polli sono vicini al peso massimo. Si tratta di una puzza a tratti molto forte e pungente, caratterizzata dall’ammoniaca proveniente dagli escrementi dei polli, che molto spesso non permette di soggiornare all’aperto e di tenere le finestre aperte.

Connessi alla puzza, ci sono gli effetti indotti dalla immissione in atmosfera dell’ammoniaca che provoca degli effetti diretti come arrossamento degli occhi e mal di gola quando raggiunge concentrazioni importanti oppure effetti indiretti contribuendo alla creazione del particolato PM2,5 che è invece dannosissimo per i polmoni e per il cuore.

QUALE IMPATTO PROVOCANO GLI ALLEVAMENTI SUL TERRITORIO DI MONTE ROBERTO?

Gli allevamenti intensivi hanno un forte impatto in primo luogo per il fortissimo fabbisogno di acqua che hanno. Un pollo consuma in media circa 11 litri di acqua a cui si devono aggiungere le quantità d’acqua utilizzate per il raffreddamento e per il lavaggio degli impianti. Abbiamo ad esempio stimato che a Monte Roberto il consumo di acqua è pari a circa 50 milioni di litri all’anno che gravano sulle risorse idriche già scarse nella zona. 

Altri effetti sull’ambiente sono l’acidificazione delle terre circostanti all’allevamento nel lungo tempo a causa dell’ammoniaca [rilasciata dalle deiezioni degli animali, ndr] e l’eutrofizzazione delle acque, che consiste nell’aumento incontrollato di sostanze nutrienti all’interno dell’acqua a causa dello scarico dei reflui contaminati dalle deiezioni dei polli allevati.

Abbiamo stimato che il fenomeno dell’acidificazione nel caso di Monte Roberto interessi una zona di 2,5 chilometri di raggio.

QUALI EFFETTI HA LA STRUTTURA DELL’ALLEVAMENTO INTENSIVO DAL PUNTO DI VISTA PAESAGGISTICO E AMBIENTALE?

Rimane difficile comprendere come la Sovrintendenza abbia potuto autorizzare un’opera di 25 mila metri quadrati composta da otto capannoni nel mezzo di una zona con vocazione agricola, in una Regione che ha dichiarato di voler incentivare il turismo e l’enogastronomia, entrambe legate alla bellezza del paesaggio.

La struttura ha un impatto molto forte visivamente, anche considerando che le piantumazioni di alberi imposte dagli Enti che hanno autorizzato l’attività, che sembravano foreste nei rendering consegnati alla Regione Marche, sono nella realtà alberelli (alcuni di 20 centimetri di altezza) che poco nascondono di quanto è stato costruito.

PERCHÉ E CON QUALI OBIETTIVI AVETE COSTITUITO IL COMITATO PER LA VALLESINA? 

Nel 2022, dopo che una sentenza del Consiglio di Stato ha annullato l’autorizzazione dell’allevamento e dopo che i cittadini di Monte Roberto, specialmente quelli che abitavano in prossimità dell’allevamento, avevano “annusato” cosa vuol dire avere vicino un allevamento intensivo, abbiamo costituito un Comitato. 

Il Comitato per la Vallesina, così si chiama, comprende ora non solo Monte Roberto ma altri quattro allevamenti della zona già funzionanti e si occupa attivamente di tutelare in vari modi i cittadini che hanno aderito. Ora siamo circa 200 aderenti, tutti convinti che se si può bisogna fare di tutto per non autorizzare nuovi allevamenti, mentre per quelli esistenti bisogna spingere i gestori a contenere quanto più possibile inquinamento, odori e mantenere alto il benessere animale.

L’IMPEGNO DI ANIMAL EQUALITY CONTRO GLI ALLEVAMENTI

Se la vita vicino agli allevamenti intensivi non è sostenibile, per gli animali sfruttati ogni giorno al loro interno è una tragedia, come dimostrano le inchieste realizzate dal team investigativo di Animal Equality. 

In particolare, i polli impiegati in quasi tutti gli allevamenti intensivi sono ibridi commerciali selezionati geneticamente per permettere una crescita accelerata di questi animali a beneficio dell’industria della carne, ma con gravi ripercussioni sugli animali. 

La loro crescita fuori misura condanna infatti gli animali a frequenti fratture e a gravi problemi deambulatori. Il tutto all’interno di un ambiente insalubre e sovraffollato come quello degli allevamenti intensivi, dove le inchieste di Animal Equality hanno documentato alta concentrazione di ammoniaca con conseguenti problemi circolatori e respiratori per gli animali.

Guarda cosa si nasconde dietro la carne di pollo: 

Come Animal Equality non smetteremo di batterci per fermare lo sfruttamento degli animali all’interno dell’industria alimentare e di denunciare i problemi che gli allevamenti comportano per l’ambiente e per le persone. Anche tu puoi aiutarci nella nostra missione per un mondo dove tutti gli animali siano davvero rispettati.

Fermare la crudeltà degli allevamenti è una scelta quotidiana. Decidere di non consumare carne e altri derivati animali significa non finanziare l’industria che sfrutta e uccide milioni di animali ogni giorno


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