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maiale allevamento intensivo

Gli animali non sono macchine: la campagna per cambiare le leggi sugli animali in Europa


Rilasciamo oggi la sesta richiesta alla Commissione Europea nell’ambito della campagna No Animal Left Behind: nessun animale deve più essere trattato come un oggetto o una macchina

Gli animali non sono macchine, senza sentimenti o curiosità o bisogni, ma negli allevamenti di tutta Europa sono trattati come meri oggetti di produzione: “schiacciati”, “impilati”, “movimentati”…  sono questi i termini utilizzati nell’industria, che sembrano riferirsi più ad oggetti inanimati che a creature senzienti quali sono invece gli animali. 

I maiali allevati per la loro carne, ad esempio, sono spesso tenuti in recinti sovraffollati costretti a vivere su pavimenti di cemento ricoperti di liquami. I maiali sono animali estremamente intelligenti ed emotivi, e quando sono tenuti in queste condizioni agghiaccianti diventano rapidamente stressati e frustrati. 

Di conseguenza, lottano e si mordono l’un l’altro, e possono causarsi gravi ferite, in particolare alle code; ma invece di affrontare il problema alla radice ed impedire che i maiali possano essere tenuti in condizioni così stressanti, gli allevatori tagliano le code dei maialini o estraggono loro i denti, senza anestesia. Queste procedure sono estremamente dolorose e stressanti per i maiali e possono causare problemi a lungo termine, sono delle vere e proprie mutilazioni.

Questa non è vita: i maiali hanno bisogno di spazio per esplorare e di compagni con cui giocare, interagire e creare legami sociali. I maiali sono animali giocosi e amano passare il tempo con gli altri. Quando viene dato loro lo spazio per essere loro stessi e rilassarsi, i giovani maiali spesso si rincorrono tra di loro, divertendosi. Questo non ha nulla a che vedere con il modo in cuivengono allevati nelle strutture intensive di tutta Europa, ma privare gli animali di queste libertà significa condannarli ad una vita di sofferenza e la legge europea dovrebbe evitare che questo possa accadere

Anche le mucche allevate per il loro latte sono sempre più spesso tenute al chiuso per tutta la loro vita, imprigionate in capannoni di cemento, in sistemi cosiddetti “a pascolo 0” per cui non vedranno mai l’erba nella loro vita. 

In alcuni allevamenti in Europa – dove si vantano i maggiori standard di benessere animale – le mucche possono addirittura essere legate, impedendo loro di muoversi liberamente. Le mucche confinate in questo modo vivono una vita di estrema sofferenza poiché non possono esprimere i loro comportamenti naturali, come pascolare, e non possono esprimere la loro natura sociale creando gruppi e relazioni con altre mucche o con i loro cuccioli.

Eppure tutto questo è perfettamente legale in Europa, confinare gli animali in uno stato di sofferenza fisica e mentale è la norma negli allevamenti. 

Gli animali meritano di vedere garantiti almeno i loro diritti minimi: dovrebbero essere curati come le creature senzienti e intelligenti che sono, e dovrebbero poter esprimere i loro bisogni e desideri. Per questo con la campagna “No Animal Left Behind” – promossa da Eurogroup for Animals e a cui ci siamo uniti insieme ad altre 70 organizzazioni –  stiamo chiedendo alla Commissione europea di impegnarsi a rivedere in modo ambizioso e completo la legislazione europea sul benessere degli animali.

Un’occasione unica per cambiare le leggi per gli animali in Europa

Nei prossimi mesi si presenterà un’ occasione storica da sfruttare in favore degli animali: la Commissione europea infatti sta avviando la valutazione circa la legislazione sul benessere degli animali, per verificarne l’adeguatezza e apportare migliorie e cambiamenti più giusti ed equi per gli animali. 

Questa revisione – la prima nel suo genere – fa parte della strategia Farm to Fork, lanciata nel 2020 proprio da parte della Commissione con l’obiettivo generale di rendere i sistemi alimentari europei equi, sani e rispettosi dell’ambiente.

Numerose indagini condotte dai membri di Eurogroup for Animals – tra cui Animal Equality – hanno dimostrato che le leggi sul benessere degli animali non sono in grado di proteggere adeguatamente i miliardi di animali affamati, malnutriti, confinati in spazi limitati, privi di luce naturale o aria fresca, che negli allevamenti trascorrono le loro vite in condizioni di sofferenza del tutto inaccettabili. 

L’elenco delle violazioni alla legislazione sul benessere animale, confermate da numerose investigazioni e denunce in tutta Europa, è impressionante. Bisogna porre fine a tutto questo, ma non saremo l’unica voce in campo, l’industria della carne è già all’opera per garantire che i suoi interessi non siano lesi da leggi più severe in favore degli animali. Per questo c’è bisogno anche del tuo aiuto: aggiungi la tua voce a quella delle oltre 130.000 persone che hanno già firmato la petizione per supportare la nostra richiesta alla Commissione Europea.


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