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Il nostro lavoro in Europa in difesa degli animali


Da anni Animal Equality lavora in Europa per costruire un futuro migliore per gli animali anche attraverso l’ottenimento di leggi che migliorino le condizioni  vita negli allevamenti e nei macelli e per fare in modo che le leggi  esistenti siano effettivamente rispettate.

Il lavoro di sensibilizzazione non è solo quello svolto verso il grande pubblico, perché se è vero che ogni singolo cittadino con le sue scelte personali può fare moltissimo per il futuro degli animali, è vero anche che le istituzioni hanno il potere di cambiare la vita di milioni di animali. Questo può avvenire in molti modi: sia varando  leggi che limitino la sofferenza degli animali sia facendo  in modo che le norme già esistenti vengano effettivamente rispettate, le istituzioni giocano un ruolo fondamentale nel futuro degli animali.

Per questo Animal Equality lavora con le istituzioni europee per garantire il massimo della protezione per gli animali allevati a scopo alimentare.

Quando le leggi sono insufficienti, Animal Equality spinge le istituzioni europee a migliorare le condizioni di vita degli animali attraverso le proprie raccomandazioni. Per ottenere il massimo dell’efficacia per gli animali non facciamo questo lavoro da soli: collaboriamo con gli europarlamentari e altri funzionari per influenzare le politiche europee e soprattutto lavoriamo insieme ad altre organizzazioni  che condividono il nostro stesso obiettivo. 

Questo lavoro costante ci ha portato a condurre battaglie senza precedenti al Parlamento europeo e a conquistare vittorie che potranno davvero cambiare il futuro per milioni di animali.

Le nostre battaglie per gli animali in Europa, fino ad oggi

Più di un anno fa, ci siamo uniti – insieme alla più grande coalizione europea di ONG mai formata– all’Iniziativa dei Cittadini Europei “End the Cage Age (“Mettiamo fine all’era delle gabbie”) per chiedere la fine dell’uso di ogni tipo di gabbia per gli animali allevati a scopo alimentare. 

La coalizione – che ha inaugurato la campagna con un grande evento a Bruxelles – aveva l’obiettivo di raccogliere, nell’arco di un anno, un milione di firme, affinché la Commissione europea potesse pronunciarsi su questo argomento. 

Il risultato di questa campagna è stato incredibile: grazie al lavoro della coalizione sono state raccolte infatti circa un milione e quattrocentomila firme. Si è trattata della sesta ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) di successo delle 75 registrate negli ultimi 9 anni, la terza per numero di firme raccolte e la prima di successo a favore degli animali negli allevamenti: un evento davvero storico. 

Le firme sono state consegnate alla Commissione e presto l’Europa sarà chiamata a dare risposta alla volontà dimostrata dai suoi cittadini, discutendo dell’Iniziativa al Parlamento europeo.

Le conquiste in Europa non si ottengono solo attraverso iniziative di cittadini ma anche attraverso il lavoro investigativo: lo scorso giugno la Commissione europea ha approvato l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul trasporto di animali vivi.

La Commissione d’inchiesta è nata soprattutto grazie all’immenso lavoro fatto dalle organizzazioni non governative – in particolare Animal Welfare Foundation, supportata in Italia da Animal Equality ed Enpa – che dal 2016 ad oggi hanno continuato a svolgere investigazioni sul trasporto degli animali in Europa e alla loro esportazione verso Stati terzi; alle investigazioni rivolte anche al grande pubblico sono state associate anche numerose denunce contro gli Stati membri depositate in questi anni presso la Commissione europea per chiedere l’apertura di procedure di infrazione proprio contro quegli stati inadempienti, procedure che purtroppo ad oggi non sono ancora state aperte.

“Già nel 2018, a fronte delle denunce depositate a partire dal 2016 per conto di Animal Welfare Foundation, organizzazione svizzera molto impegnata nelle indagini sui trasporti, davanti la Commissione europea sulla violazione del Regolamento da parte di alcuni Stati membri, delle numerose petizioni presentate al Parlamento europeo e del pressing costante e fondamentale delle ONG, 223 membri del Parlamento avevano chiesto la formazione di questa Commissione”

Spiega Manuela Giacomini, avvocato esperto di diritto animale e consulente di Animal Equality in Italia. 

La Commissione d’inchiesta ha un ruolo fondamentale, ovvero quello di esaminare le responsabilità della Commissione europea e degli Stati membri dell’Unione nell’attuazione e nell’applicazione delle norme sul trasporto di animali vivi in Europa.

Nel 2017 invece, sono stati il lavoro di pressione politica e la forza di volontà dei cittadini a darci la forza per ottenere un altro risultato storico in Europa. 

Il parlamentare europeo Stefan Eck infatti aveva proposto al Parlamento europeo misure volte a migliorare le condizioni dei conigli d’allevamento in tutta Europa: tra le misure vi era anche l’eliminazione dell’uso delle gabbie per l’allevamento.

Animal Equality e i suoi sostenitori hanno esercitato pressione sul Parlamento europeo tramite l’invio di oltre 120.000 email a tutti gli eurodeputati, invitandoli a votare a favore di questa iniziativa volta a proteggere i conigli d’allevamento. A livello internazionale, volti noti come Evanna Lynch, Victoria Estate, Peter Egan e Dave Spikey hanno appoggiato la campagna conducendo a questo risultato senza precedenti in Europa per gli animali: con 410 voti a favore, 205 contrari e 59 astensioni, il Parlamento europeo ha votato infatti in favore delle misure proposte per migliorare le condizioni dei conigli d’allevamento in tutta Europa.

Ma il  lavoro in Europa per gli animali è un lavoro fatto anche di sensibilizzazione, e per questo motivo nel 2020, prima della discussione sul nuovo Green Deal Europeo e dell’approvazione della nuova PAC, abbiamo scritto alle istituzioni europee insieme ad altre 70 organizzazioni in tutta Europa, chiedendo esplicitamente di sfruttare questa importante occasione per prendere decisioni concrete sulla tutela degli animali.

Tra le nostre le nostre raccomandazioni al Governo italiano e alla Commissione Europea c’erano due temi centrali: la richiesta di un bando definitivo del commercio di animali esotici e l’abbandono di forme intensive di allevamento all’interno dell’Unione Europea, provvedimenti fondamentali per proteggere la salute delle persone, la biodiversità e gli animali.

Nonostante le nostre raccomandazioni non siano state inserite nei documenti finali del Green Deal e del Farm To Fork, noi continuiamo il nostro lavoro in questo senso: non smetteremo mai di lottare per far valere i diritti degli animali.

Per ottenere altri risultati ci vogliono pressioni politico-economiche, ci vogliono inchieste  e reportage e ci vuole l’impegno dell’Europa, una presa di coscienza collettiva sul ruolo fondamentale che il modo in cui trattiamo gli animali (come li alleviamo e li uccidiamo) ha sulle nostre stesse vite e di conseguenza dell’importanza di tutelare gli animali. 

Proprio per questo il nostro lavoro in Europa non si ferma e a partire da domani ci uniremo a nuove grandi azioni e campagne per far sentire la voce degli animali a Bruxelles. Se non vuoi perderti le novità sulla prima di queste campagne assicurati di essere iscritto a tutti i nostri canali e di ricevere sulla tua casella email la nostra newsletter, avremo bisogno anche del tuo aiuto.


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