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Parliamo con le aziende, ma non ci facciamo ingannare


I polli allevati per la loro carne soffrono sotto così tanti aspetti – in modi tanto diversi – che non si sa mai da dove cominciare per elencarli tutti.

L’industria della carne ha perpetrato un sistema di allevamento a dir poco crudele, un modello che dopo decenni di ibridazione ha reso i polli sempre più deboli e sempre più soggetti a malattie.

Come Animal Equality non smetteremo mai di pensare che tutti gli allevamenti siano luoghi di sofferenza: non a caso abbiamo fatto nostra la visione di un futuro in cui gli animali siano finalmente liberi dalle costrizioni degli allevamenti.

Ma non vogliamo nemmeno voltarci dall’altra parte mentre milioni di animali subiscono ADESSO le torture imposte dall’industria della carne.

Non possiamo permettere che dei polli malati e sofferenti continuino a essere lo standard dell’industria.

Ecco perché abbiamo iniziato a lavorare con le aziende del settore alimentare: per ottenere migliorie sostanziali in ogni fase della vita dei polli in allevamento.

Ma perché ci rivolgiamo proprio a loro? Perché purtroppo la vita di milioni e milioni di animali è nelle loro mani e sono le prime responsabili della loro vita, nel bene e nel male. 

Chiedere alle aziende di fare la propria parte per gli animali è un modo relativamente rapido ed efficace per avere un effetto positivo diretto sulla vita di tantissimi animali.

Questo è ciò che fa il nostro dipartimento di sensibilizzazione aziendale: convince le aziende a impegnarsi maggiormente nella tutela degli animali e a limitare il più possibile le loro sofferenze

Ma come ci muoviamo di fronte ai colossi dell’industria?

Insieme ad altre 26 organizzazioni internazionali abbiamo stilato un documento, l’European Chicken Commitment (ECC), in cui abbiamo raccolto una serie di raccomandazioni. 

Ci presentiamo dalle maggiori aziende europee del settore alimentare con in mano questo documento, chiedendo loro di impegnarsi a rispettare le richieste che contiene e ridurre così la sofferenza dei polli coinvolti nella loro filiera.

Le raccomandazioni dell’European Chicken Commitment evidenziano l’importanza delle razze a lento accrescimento, in contrasto con l’allevamento dei polli a rapido accrescimento, che provoca, come abbiamo visto, un’inutile sofferenza agli animali. 

Ma non solo, all’interno dell’ECC chiediamo un generale miglioramento degli standard ambientali, dove ogni punto è supportato da un’evidenza scientifica. 

Eccone alcuni:

  • Ridurre la densità di allevamento → numerosi studi hanno collegato i problemi di movimento e bruciature sui polli alla densità di allevamento.
  • Concedere un periodo ininterrotto di buio di 4 ore per un totale di 6 ore su 24 → l’esposizione a un corretto periodo di buio mantiene l’equilibrio tra sonno e veglia, ed è stato provato che periodi di buio più lunghi alternati a periodi di luce più intensa influiscono positivamente sui problemi allo scheletro, sulla mortalità, sulle capacità motorie e sull’espressione dei comportamenti naturali.
  • Prevedere una modalità di stordimento in atmosfera controllata prima della macellazione che utilizzi gas inerte o sistemi di stordimento elettrico con bagni d’acqua → chiediamo sistemi di stordimento efficaci in modo che i polli non provino più atroci sofferenze in questa fase.

E queste sono solo alcune delle richieste che facciamo. Aziende come IKEA si sono già impegnate a livello europeo – e quindi anche nel nostro paese – implementando un piano di azione per ridurre la sofferenza dei polli allevati nella filiera di approvvigionamento aziendale, e tante altre sono in fase di trattativa.

In Italia, di recente, l’European Chicken Commitment è stato adottato da Eataly, catena di punti vendita specializzata in prodotti alimentari made in Italy, che è diventata così la PRIMA azienda italiana nel settore della grande distribuzione organizzata ad adottare tutti gli standard da noi proposti.

Ma svolgiamo il nostro lavoro anche a livello internazionale. Dopo un anno e mezzo di proteste e azioni portate avanti insieme a oltre 22 organizzazioni che fanno parte della coalizione Open Wing Alliance, l’anno scorso anche Subway, il più grande fast food del mondo, ha firmato l’ECC, impegno con cui sta gradualmente riducendo le sofferenze di 50 milioni di polli coinvolti ogni anno nella sua catena di approvvigionamento.

Perché ci teniamo tanto a vedere il loro impegno pubblicato ufficialmente? Perché molte aziende si prodigano in grandi dichiarazioni di intenti, facendo promesse che secondo loro dovrebbero tenerci buoni…

Ma sappiamo bene che le parole non bastano, per questo quello che chiediamo loro non è solo di prendere posizione, ma di ANNUNCIARLO PUBBLICAMENTE e di scriverlo nero su bianco. Cosicché non possano più tirarsi indietro, pena la completa perdita di credibilità davanti ai propri consumatori.

Ci battiamo per i milioni di polli che, come il piccolo che stiamo seguendo nelle sue 7 fasi della vita, trascorrono la propria esistenza nella sofferenza e nell’ingiustizia. Il pulcino ha quasi concluso il ciclo della sua breve vita, da 1,610 è passato a 1,890 chili.


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