PERCHÉ VOGLIAMO VIETARE IL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI


Dopo una vita misera trascorsa in un allevamento, ogni animale destinato al consumo umano finisce al macello. Ma prima, è costretto a subire l’ennesima, intollerabile ingiustizia: la fase del trasporto.

Ogni anno 1 miliardo e mezzo di animali diretti al macello compiono viaggi da incubo dentro e fuori dall’Europa.

Un trauma che può durare giorni, settimane, mesi: un assurdo viaggio verso la morte, in ultima classe.

Quante volte ti è capitato di viaggiare e affiancare un camion da cui potevi intravedere, attraverso piccole fessure, degli animali stipati al suo interno?

Se hai mai incontrato i loro sguardi, sai cosa significa veder soffrire un essere vivente e non poter fare nulla per alleviare il suo dolore.

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TRASPORTO DI ANIMALI VIVI: IL LAVORO DI ANIMAL EQUALITY

Quello degli animali trasportati vivi è uno dei temi su cui Animal Equality si concentra maggiormente e da diversi anni.

Attraverso le investigazioni su strada, il rilascio di indagini, il lavoro di pressione politica verso le istituzioni e quello legale nelle aule di tribunale, stiamo portando avanti una lotta per vietare definitivamente e per sempre il trasporto di animali vivi.

Perché questo è il nostro lavoro, quello che instancabilmente, da oltre 16 anni, facciamo in tutto il mondo: combattiamo per mettere fine alla sofferenza degli animali allevati a scopo alimentare.

Ecco che cosa stiamo facendo per contrastare il trasporto di animali vivi:

LA PETIZIONE PER VIETARE IL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI

Stiamo chiedendo al Governo italiano di vietare i viaggi a lunga distanza all’interno dell’Unione europea e l’esportazione di animali vivi verso paesi terzi.

Alcuni stati europei hanno già preso posizione in favore degli animali dimostrando voler mettere fine a questa pratica crudele.

I nostri rappresentati politici, invece, hanno espresso l’intenzione di voler mantenere il trasporto di animali vivi definendolo “una parte essenziale della catena di produzione alimentare”.

Secondo noi il trasporto di animali vivi va vietato il prima possibile: con la nostra petizione vogliamo spronare l’Italia a non perpetrare una pratica crudele e anacronistica e a intraprendere la direzione presa dall’Europa.

LA PRESSIONE POLITICA E LE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI 

La sofferenza degli animali trasportati vivi è arrivata fino alle aule del Parlamento.

Alla Camera dei deputati l’Onorevole Susanna Cherchi (M5S) ha fatto un discorso molto acceso sul trasporto di animali vivi. Grazie al nostro supporto e al lavoro di investigazione, Animal Equality ha collaborato con la deputata per il deposito di un’interrogazione parlamentare in cui abbiamo chiesto al Ministro Lollobrigida di rivedere la propria posizione a sostegno di questa pratica inaccettabile.

Infatti il Ministro Lollobrigida, durante una discussione tra diversi paesi dell’Unione europea, ha affermato di voler mantenere il trasporto di animali vivi verso i Paesi extra-UE.

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La risposta che ha dato il Governo alla nostra interrogazione attraverso l’intervento di Maria Teresa Bellucci, Viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stata parziale e deludente: secondo il Governo, infatti, si starebbe già facendo il necessario per tutelare il benessere degli animali durante il trasporto.

Ma attraverso le nostre indagini sappiamo benissimo che nessuna legge, in questo momento, è in grado di tutelare gli animali trasportati vivi. Guarda la discussione che si è svolta alla Camera:

LA DENUNCIA CONTRO LA SPAGNA E LA PETIZIONE EUROPEA

Nel 2021 abbiamo denunciato la Spagna presso la Commissione europea e inviato una petizione al Parlamento europeo a seguito del caso delle navi Elbeik e Karim Allah, lasciate alla deriva per mesi a causa delle omissioni e delle procedure scorrette messe in atto dalle autorità competenti. 

A bordo di queste navi erano costretti 895 bovini sulla Karim Allah e 1789 vitelli sulla Elbeik. Gli animali dovevano essere venduti in Libia, ma una volta vistosi negare lo sbarco per una sospetta malattia degli animali, le navi sono state lasciate alla deriva per oltre 2 mesi

Solo dopo settimane intere tutti gli animali sopravvissuti sono stati riportati ai porti di partenza e soppressi.

In queste lunghissime settimane gli animali hanno viaggiato rinchiusi all’interno di recinti in condizioni igienico-sanitarie agghiaccianti, rimbalzati avanti e indietro da un paese all’altro, senza possibilità alcuna di essere scaricati in un porto e neppure di poter riposare o essere rifocillati.

Vitello rinchiuso in un camion che trasporta animali vivi

Animal Equality, in collaborazione con ENPA, ha presentato una denuncia presso la Commissione europea contro la Spagna, che avrebbe dovuto controllare il rispetto delle norme minime per la tutela degli animali a bordo delle navi.

Non solo, abbiamo anche depositato una petizione presso il Parlamento europeo per chiedere ai parlamentari di intraprendere qualsiasi azione considerata appropriata per garantire il rispetto della normativa europea sulla protezione degli animali durante il loro trasporto, con particolare riferimento alla loro esportazione via mare dalla Spagna, e dagli altri Stati membri interessati, verso Stati terzi.

agnello trasportato in un camion

LA RISPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione europea ha risposto alle osservazioni che abbiamo inserito nella petizione diretta al Parlamento europeo specificando alcuni provvedimenti che ha preso o che intende prendere.

La Commissione europea ci ha comunicato che:

  • nel 2022 sono state fatte delle valutazioni approfondite, di cui una riguardante la Spagna;
  • la Commissione ha effettuato delle verifiche presso gli Stati membri responsabili delle autorizzazioni concesse alle navi Elbeik e Karim Allah, ossia la Romania e la Croazia, con l’obiettivo di chiarire le potenziali carenze connesse all’approvazione delle due navi. Ciò che è emerso da tali verifiche è che queste due navi attualmente non dispongono delle autorizzazioni per il trasporto di animali vivi;
  • la Commissione sta elaborando norme tese a intensificare i controlli ufficiali sulle navi adibite al trasporto di bestiame e ai punti di uscita nei porti dell’Unione Europea.
Nave Elbeik

L’ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE ANIT

Grazie al lungo lavoro di inchiesta condotto da tante organizzazioni per la protezione degli animali in Europa, tra cui Animal Equality, nel 2020 il Parlamento europeo ha fatto una scelta storica, dando il via alla prima commissione di inchiesta dedicata al benessere animale: la Commissione ANIT sul trasporto di animali vivi

La Commissione ha lavorato per oltre un anno analizzando e mettendo in discussione non solo i ritrovamenti delle organizzazioni, ma anche le dichiarazioni degli Stati membri.

A seguito dell’analisi, l’ANIT ha rilasciato a dicembre 2021 un report che riepiloga tutte le problematiche del trasporto di animali vivi che viaggiano sia in Europa che dall’UE verso paesi terzi, come la Libia e i paesi del Medio Oriente. 

La Commissione ha preso da un lato posizioni forti e positive, dall’altro si è rivelata ancora troppo prudente su alcuni punti.

Una famiglia di agnelli

Ha riconosciuto la mancanza di regole complete e specifiche per le singole specie animali e ha richiesto l’adozione di regole ad hoc che garantiscano il benessere di tutti gli animali trasportati, inclusi pesci, polli, cavalli, gatti e cani.

Ha raccomandato di vietare il trasporto di vitelli non svezzati di età inferiore alle 4 settimane di vita, ma ha ignorato il destino degli agnelli, senza chiedere regole altrettanto ferree. 

A dispetto di quanto ufficialmente dichiarato nel 2021, la Commissione europea ha pubblicato solo una piccolissima parte dell’ambiziosa revisione della legislazione sul benessere animale che aveva annunciato entro il 2023. Questa parte prevede la modifica del regolamento europeo sul trasporto di animali vivi. 

Anche se la proposta di modifica contiene alcuni punti che migliorano la normativa attuale, quanto presentato dalla Commissione europea non basta. Per esempio, pur prevedendo requisiti più severi, in alcuni casi, la proposta non pone limiti ai viaggi via mare, istituisce limiti inadeguati per le temperature e – in sostanza – non previene le peggiori crudeltà patite dagli animali durante il loro trasporto.

Agnelli trasportati in camion

LE NOSTRE INCHIESTE SUL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI

LE ULTIME IMMAGINI DIFFUSE DI AWF ED ENPA (2023)

Le organizzazioni per la protezione degli animali AWF (Animal Welfare Foundation) ed ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), con le quali spesso collaboriamo, hanno condotto un’indagine sul trasporto di agnelli durante il periodo di Pasqua 2023.

Abbiamo diffuso in esclusiva le loro immagini inedite per dimostrare – ancora una volta – quanto la situazione degli agnelli trasportati verso i macelli italiani sia drammatica.

Con le nostre inchieste abbiamo raccolto una mole di testimonianze e documenti che non lascia dubbi sulla crudeltà che il trasporto rappresenta per gli animali vivi.Che siano camion, o navi, non cambia molto: quello che registriamo, ogni volta, sono regolari violazioni della normativa che dovrebbe tutelare gli animali durante i viaggi verso i macelli e che invece viene totalmente ignorata.

GLI AGNELLI UCCISI A PASQUA

Durante le settimane antecedenti la Pasqua, siamo stati ancora una volta su strada per documentare il trasporto degli agnelli dai paesi dell’est Europa all’Italia.

In 4 giorni e 3 notti di costante monitoraggio del confine sloveno per intercettare i trasportatori, il nostro team investigativo ha individuato e inseguito diversi mezzi sospetti, segnalandoli alle autorità competenti.

Siamo riusciti a denunciare e a far multare due trasportatori.

Il nostro team investigativo ha individuato un camion in arrivo dall’Ungheria, lo ha inseguito e lo ha prontamente segnalato alla Polizia stradale.

Più di 500 agnelli erano stipati in 4 piani di camion, in spazi ristrettissimi.

E sono state riscontrate le seguenti irregolarità:

  • il sistema di abbeveramento non era funzionante e perdeva acqua, ma non solo, il sistema era predisposto per suini e non per ovini;
  • il sistema di monitoraggio della temperatura all’interno del veicolo era danneggiato;
  • lo spazio per gli agnelli era insufficiente: gli animali non riuscivano nemmeno a stare in piedi.
Condizione degli agnelli durante il trasporto

Il trasportatore è stato sanzionato per i primi due punti per un totale di oltre 3000 euro di multa.

Abbiamo segnalato un altro veicolo, dove circa 600 agnelli viaggiavano stipati in 4 piani. 

I sistemi di abbeveramento e di aerazione erano funzionanti, ma abbiamo notato che gli animali all’interno del veicolo leccavano le pareti e le sbarre, sintomo che sono molto assetati. Finalmente dopo circa un’ora e mezza dalla richiesta di intervento, è arrivato il veterinario.

Il trasportatore è stato sanzionato per assenza di spazio necessario sopra la testa degli agnelli e per trasporto senza opportuni divisori tra animali misti con e senza corna. La cifra totale ammonta a 2666 euro.

Agnelli nei camion

NATALE 2021: DIARIO DI BORDO (dicembre 2021)

Per la prima volta, in un’investigazione sul trasporto di animali vivi, abbiamo reso pubblici i nostri ritrovamenti giorno per giorno in un vero e proprio diario di bordo. 

Il team investigativo di Animal Equality ha seguito le rotte di diversi autotrasportatori con la collaborazione di Animal Welfare Foundation (AWF) e dell’Ente Nazionali Protezione Animali (ENPA). 

Abbiamo seguito e segnalato alle autorità mezzi provenienti da diversi paesi dell’Est Europa che trasportavano agnelli giovanissimi, quasi certamente non svezzati. Gli animali soffrivano fame e sete, viaggiando al gelo e ammassati in centinaia su mezzi inadeguati.

L’ESODO DEGLI AGNELLI DALL’EST EUROPA (aprile 2021)

A Pasqua del 2021 abbiamo seguito, a partire dal confine sloveno, camion provenienti dalla Romania e dalla Polonia che si dirigevano verso l’ILCO di Acquapendente, una struttura di macellazione in Centro Italia.

Abbiamo denunciato le condizioni inaccettabili degli animali trasportati: gli agnelli, di soli 2 o 4 mesi, erano stipati nei camion senza cura e senza alcuno spazio per potersi muovere, così schiacciati che le loro teste arrivavano al soffitto.

I sistemi di abbeveraggio non erano adeguati e raggiungibili da tutti gli animali e questo ha fatto sì che gli agnelli fossero disidratati e stremati dalle terribili condizioni di viaggio.

I camion hanno viaggiato per oltre 1700 km, arrivando a toccare quasi 30 ore di viaggio, senza che gli animali abbiano ricevuto cure adeguate.

Uno degli autisti del camion proveniente dalla Polonia è stato fermato dalla polizia ed è stato sanzionato per oltre 1300 euro a causa delle condizioni inadeguate di trasporto, mentre un altro guidatore ha ammesso di non aver fornito acqua agli animali per tutta la durata del viaggio. 

L’investigazione delle organizzazioni si è svolta in collaborazione con tre europarlamentari Tilly Metz, Caroline Roose e Thomas Waitz, membri della Commissione di inchiesta sul trasporto di animali vivi presso il Parlamento europeo, in Italia proprio per verificare le problematiche reali a cui questi animali vanno incontro. 

ALLA DERIVA: I CASI DELLE NAVI KARIM ALLAH ED ELBEIK (marzo 2021)

Le navi sono rimaste alla deriva nel Mediterraneo, senza mai raggiungere la meta, perché rifiutate dai paesi di destinazione per una presunta infezione.

Abbiamo documentato da vicino la sofferenza vissuta da migliaia di giovani bovini caricati sulle navi Karim Allah ed Elbeik partite dai porti spagnoli di Cartagena e Tarragona e dirette in Libia e Medio Oriente. 

Dopo aver sofferto a bordo delle navi per mesi, gli animali sono stati abbattuti nel porto da cui erano partiti.

Bovini sulle navi

INCUBO IN MARE (ottobre 2020)

Le immagini che abbiamo rilasciato rivelano la verità dietro ai trasporti di animali vivi dall’Europa ai paesi extra-UE: i filmati arrivano dalla Spagna, paese da cui partono navi cariche di animali che verranno macellati brutalmente senza stordimento in Libano.
350.000 pecore e bovini sono stati coinvolti in questo orrore e abbiamo documentato maltrattamenti vergognosi fin dalla fase di carico nel porto spagnolo.

I VIAGGI DELLA MORTE (aprile 2020)

Questo video documenta le investigazioni che abbiamo svolto tra il 2016 e il 2019 insieme ad Animal Welfare Foundation ed Enpa, raccogliendo immagini davvero terribili degli agnelli che arrivano in Italia per Pasqua e Natale provenienti da diversi Paesi dell’Unione Europea.

RAMADAN: DALLA SPAGNA AI PAESI ARABI (maggio 2020)

Ecco qual è il terribile trattamento riservato ai centinaia di migliaia di agnelli che dagli allevamenti spagnoli vengono trasportati verso l’Arabia Saudita.

Oltre 250.000 agnelli, infatti, vengono inviati dalla Spagna ai paesi del Nord Africa e del Medio Oriente in occasione del Ramadan e della Festa del Sacrificio dell’Agnello.
Ma non c’è nessuna legge e nessuna tutela per questi animali che affronteranno una traversata del Mediterraneo e che una volta giunti a destinazione saranno macellati secondo il rito halal, che prevede che gli animali, dopo essere stati sgozzati del tutto coscienti, muoiano lentamente per dissanguamento.

DOPPIA INCHIESTA: DESTINAZIONE MACELLO ITALIANO (dicembre e aprile 2018)

Questa inchiesta in due episodi racconta il tragico esodo degli agnelli in occasione della Pasqua, prima, e del Natale, poi, dall’Ungheria e dalla Romania verso l’Italia.

Durante il trasporto, i volontari di AWF sono riusciti ad avvicinarsi ai camion e filmare i giovani agnelli, documentando una situazione di stress e sofferenza oltre ogni immaginazione, con animali stremati, assetati e affamati, schiacciati o morenti sul fondo dei camion dopo interminabili ore di viaggio.

Grazie alla documentazione video e foto raccolta, abbiamo potuto denunciare diversi trasportatori, che sono stati fermati e multati dalla Polizia.

Una veterinaria ufficiale della USL di Arezzo è stata chiamata per ispezionare il camion: sono stati trovati agnelli intrappolati con zampe e testa tra i sistemi divisori del camion, cuccioli ammassati, alcuni sdraiati e disperati, talmente stanchi da non riuscire a rialzarsi e quindi schiacciati dagli altri compagni.
Il carico infatti avrebbe previsto un massimo di 700 agnelli, ma alla partenza ne sono stati stipati almeno 850, in violazione di qualunque norma europea sul trasporto di animali.

Dopo il controllo, viste le precarie condizioni di trasporto, il camion è stato sigillato e messo sotto vincolo sanitario solo per poche ore. Il viaggio degli agnelli, quindi, è continuato verso la destinazione finale: l’immenso impianto di macellazione della ILCO, ad Acquapendente.

Sempre nel 2018, durante le festività natalizie, abbiamo collaborato con Animal Welfare Foundation in un’operazione su strada in cui si è riusciti a denunciare e a far multare 5 camion per un totale di 20.000 euro di sanzioni.
Gli agnelli viaggiavano stipati in 5 camion, schiacciati e costretti a camminare tra le proprie feci, malnutriti e senza acqua a disposizione. Molti di loro non avevano nemmeno superato la fase di svezzamento.

Agnelli nei camion

LE NOSTRE INDAGINI AL TG1 (dicembre 2014)

Stipati in 700 nei camion, per più di 1500 chilometri: questa è la condizione degli agnelli che abbiamo documentato in una delle prime nostre investigazioni su questi tragitti da incubo e che è stata resa pubblica dal TG1 in un servizio esclusivo a cura della giornalista Roberta Badaloni.

LA BREVE VITA DEGLI AGNELLI (marzo 2013)

La nostra prima inchiesta sugli agnelli, dove sveliamo, tra i primi in Italia, come l’immagine idilliaca della pastorizia e dell’industria ovina sia del tutto falsa.
Li abbiamo seguiti in tutte le loro fasi della vita, anche durante quella di trasporto e quello che abbiamo scoperto è una gelida e sofferente attesa.

CHE COSA PUOI FARE TU

Fermare il trasporto di animali vivi dentro e fuori dall’Europa, su strada o su nave, è una delle nostre priorità, perché non possiamo più permettere che gli animali vivano questo incubo.

Aiutaci, per favore, a far conoscere la verità sui trasporti, a denunciare le vergognose condizioni vissute dagli animali e a mettere fine a questa pratica crudele.

Considera di sostituire carne, latticini e uova con alternative 100% vegetali e firma la nostra petizione diretta al Governo italiano

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