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TRASPORTO DI ANIMALI VIVI: IL LAVORO DI ANIMAL EQUALITY

Quello degli animali trasportati vivi è uno dei temi su cui la nostra squadra di investigatori si è più concentrata in questi anni di inchieste in Italia.

Dopo una vita misera trascorsa in un allevamento, ogni animale destinato al consumo umano finisce al macello.

trasporto-animali-vivi

Ma prima, è costretto a subire l’ennesima, intollerabile ingiustizia: la fase del trasporto.

Un trauma che può durare giorni, settimane, mesi: un assurdo viaggio verso la morte, in ultima classe.

Quante volte ti è capitato di viaggiare e affiancare un camion da cui potevi intravedere, attraverso piccole fessure, degli animali stipati al suo interno?

Se hai mai incontrato i loro sguardi, sai cosa significa veder soffrire un essere vivente e non poter fare nulla per alleviare il suo dolore.

Noi di Animal Equality vogliamo fare qualcosa per tutti loro. Grazie alle persone che ci sostengono stiamo portando avanti una lotta che ha come fine ultimo quello di vietare il trasporto di animali vivi.

Vitello rinchiuso in un camion che trasporta animali vivi

Perché questo è il nostro lavoro, quello che instancabilmente, da oltre 15 anni, facciamo in tutto il mondo: combattiamo per mettere fine alla sofferenza degli animali allevati a scopo alimentare.

Per contrastare il trasporto di animali vivi ci stiamo muovendo su più fronti: non bastano le inchieste, serve una precisa strategia e serve essere percepiti come interlocutori autorevoli dalle istituzioni.

Ecco che cosa stiamo facendo per contrastare il trasporto di animali vivi:

TRASPORTO DI ANIMALI VIVI: LA NOSTRA LETTERA AI MINISTRI


Alcuni stati dell’Unione europea vorrebbero mantenere le esportazioni di animali vivi verso i paesi extra-UE, un commercio fonte di estreme sofferenze per milioni di pecore, agnelli, vitelli, cavalli, mucche, maiali e galline.

Il 30 gennaio il Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Unione europea (AGRIFISH) si riunirà per discutere alcune questioni e all’ordine del giorno c’è proprio un punto in difesa del trasporto di animali vivi

Noi non possiamo permettere che questa richiesta venga presa in considerazione. 

Agnelli a bordo di un camion diretti al macello

Non ora che siamo vicini a una revisione della legislatura europea che potrebbe porre fine ai viaggi infernali a cui sono costretti gli animali e contro cui ci scagliamo da diversi anni.

Insieme ad altre organizzazioni per la protezione degli animali – che come noi fanno parte di Eurogroup for Animals – abbiamo deciso di rivolgere un appello alle istituzioni.

Così abbiamo scritto una lettera aperta al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e al Ministro della Salute Orazio Schillaci, per esortarli a schierarsi contro il trasporto di animali vivi in occasione di questo incontro.

ENTRA IN AZIONE E SCRIVI AI MINISTRI!

La data della discussione organizzata da alcuni paesi dell’Unione europea per mantenere il trasporto di animali vivi verso i Paesi extra-UE si sta avvicinando: il 30 gennaio è proprio dietro l’angolo.

Aiutarci a fare pressione sulle istituzioni italiane affinché prendano una posizione chiara contro il trasporto di animali vivi oltre i confini europei.

Ecco la semplice azione che puoi fare per aiutarci a fare sentire la voce degli animali: manda un’e-mail automatica ai due ministri cliccando QUI.

Se non dovessero comparire gli indirizzi e-mail, eccoli qui di seguito:

[email protected], [email protected], [email protected], [email protected] / CCN: [email protected]

CONDIVIDI LE AZIONI

Abbiamo bisogno del tuo aiuto anche per diffondere il più possibile queste azioni contro il trasporto di animali vivi rivolte ai ministri.

Condividi con i tuoi amici e i tuoi conoscenti questa pagina e fai in modo che la voce degli animali arrivi lontano:


IL CASO DELLE NAVI ALLA DERIVA

Il caso che ci ha portato alla decisione di presentare denuncia presso la Commissione europea contro la Spagna è quello che ha interessato nella primavera del 2021 le navi Elbeik e Karim Allah, partite rispettivamente dai porti spagnoli di Tarragona e Cartagena.

A bordo di queste navi erano costretti centinaia di migliaia di animali, nello specifico 895 bovini sulla Karim Allah e 1789 vitelli sulla Elbeik. Gli animali dovevano essere venduti a Tripoli, in Libia, ma una volta vistosi negare lo sbarco per una sospetta malattia degli animali, le navi sono state lasciate alla deriva e così sono rimaste per oltre 2 mesi

In queste lunghissime settimane gli animali hanno viaggiato rinchiusi all’interno di recinti in condizioni igienico-sanitarie agghiaccianti, rimbalzati avanti e indietro da un paese all’altro, senza possibilità alcuna di essere scaricati in un porto e neppure di poter riposare o essere rifocillati.

Queste mancanze hanno comportato gravi lesioni fisiche e psicologiche agli animali, che in molti casi non sono sopravvissuti.

Vitelli a bordo della nave Karim Allah

Le autorità spagnole – il cui compito sarebbe quello di far rispettare il Regolamento CE n. 1/2005 che regola la protezione degli animali vivi durante il loro trasporto – non hanno intrapreso nessuna azione per porre immediatamente fine all’estrema sofferenza degli animali presenti a bordo.

Tutto questo malgrado le autorità fossero ben consapevoli della situazione.

Già il 18 febbraio 2021, infatti, quando la nave Karim Allah si trovava nei pressi del porto di Cagliari, Animal Equality – in collaborazione con ENPA e Animal Welfare Foundation – ha inviato un’istanza al Ministero della Salute italiano per chiedere un’ispezione immediata della nave e dei bovini presenti a bordo.

A seguito della nostra istanza il Ministero aveva programmato un’ispezione ufficiale, ma la nave ha lasciato le acque territoriali italiane prima che questa potesse essere fatta.
Oltre a questa segnalazione, Animal Equality, sempre in collaborazione con ENPA, ha inviato due istanze al Ministero dell’Agricoltura spagnolo per chiedere un intervento urgente per salvaguardare la salute degli animali ancora vivi che si trovavano sulla Karim Allah.

Vitelli a bordo della nave Karim Allah

Tuttavia, il Ministero spagnolo non ha reagito con la prontezza che il caso richiedeva e non ha obbligato immediatamente l’attracco e lo scarico degli animali, nonostante il Regolamento CE 1/2005 la consideri una misura assolutamente legittima in caso di violazioni.

Questa decisione è arrivata solo molto dopo: la Karim Allah è stata obbligata ad attraccare presso il porto di Cartagena dopo settimane di viaggio e la Elbeik, sempre nello stesso porto, dopo ben 3 mesi dalla sua partenza.

In entrambi i casi, tutti gli animali sopravvissuti sono stati uccisi, mentre altri, sia sulla Karim Allah sia sulla Elbeik, sono morti a bordo. Alcuni animali sono stati anche fatti a pezzi e scaricati in mare, secondo quanto riportato da alcune fonti.

Le condizioni degli animali erano terribili: i bovini erano feriti, affamati, in stato di evidente sofferenza e disidratazione; alcuni erano in uno stato di torpore, incapaci di aprire gli occhi o di rispondere agli stimoli.
Altrettanto scioccanti erano le condizioni delle navi: i recinti erano sovraffollati, in condizioni igienico-sanitarie gravemente insufficienti tanto che gli animali non potevano neppure sdraiarsi; i recinti erano costruiti con tubi di ferro con zone arrugginite e rotte; gli abbeveratoi erano chiusi e il foraggio e la paglia erano totalmente assenti, con numerosi roditori presenti sui ponti.

LA DENUNCIA

Animal Equality, in collaborazione con ENPA, ha presentato una denuncia presso la Commissione europea contro la Spagna, segnalando le procedure scorrette e le omissioni messe in atto dalle autorità dei porti di Tarragona e Cartagena che avrebbero dovuto controllare il rispetto delle norme minime per la tutela degli animali a bordo delle navi Elbeik e Karim Allah.

Abbiamo chiesto alla Commissione europea una verifica sulla corretta applicazione del Regolamento che tutela il benessere degli animali durante la fase di trasporto da parte delle autorità spagnole e l’eventuale apertura di una procedura di infrazione del diritto europeo. 

Oltre a portare queste testimonianze sotto i riflettori dell’opinione pubblica, abbiamo fatto molto altro:

  • Abbiamo protestato contro le autorità spagnole e portuali, depositando anche una denuncia presso le autorità europee contro la Spagna per le procedure scorrette e per le omissioni da parte delle autorità dei porti, che avrebbero dovuto controllare il rispetto delle norme minime di tutela degli animali.
    Queste pratiche violano su tutta la linea il regolamento dell’Unione Europea sulla protezione degli animali durante il trasporto, che vieta esplicitamente viaggi troppo lunghi e senza adeguata assistenza veterinaria, cibo e acqua.
  • Abbiamo anche depositato una petizione presso il Parlamento europeo, per chiedere ai parlamentari di intraprendere qualsiasi azione considerata appropriata per garantire il rispetto della normativa europea sulla protezione degli animali durante il loro trasporto, con particolare riferimento alla loro esportazione via mare dalla Spagna, e dagli altri Stati membri interessati, verso Stati terzi.

LA COMMISSIONE CI HA RISPOSTO!

Nel 2021 abbiamo denunciato la Spagna presso la Commissione europea e inviato una petizione al Parlamento europeo, a seguito del caso delle navi Elbeik e Karim Allah, lasciate alla deriva per mesi a causa delle omissioni e delle procedure scorrette messe in atto dalle autorità competenti.

Una storia che ha confermato, per l’ennesima volta, le gravi continue violazioni da parte delle autorità spagnole della normativa europea in merito al benessere degli animali trasportati vivi.

La Commissione ha finalmente risposto alle osservazioni che abbiamo inserito nella petizione diretta al Parlamento europeo specificando alcuni provvedimenti che ha preso o che intende prendere.

La Commissione europea ci ha comunicato che:

  • nel l 2022 sono state fatte delle valutazioni approfondite, di cui una riguardante la Spagna;
  • la Commissione ha effettuato delle verifiche presso gli Stati membri responsabili delle autorizzazioni concesse alle navi Elbeik e Karim Allah, ossia la Romania e la Croazia, con l’obiettivo di chiarire le potenziali carenze connesse all’approvazione delle due navi. Ciò che è emerso da tali verifiche è che queste due navi attualmente non dispongono delle autorizzazioni per il trasporto di animali vivi;
  • la Commissione sta elaborando norme tese a intensificare i controlli ufficiali sulle navi adibite al trasporto di bestiame e ai punti di uscita nei porti dell’Unione Europea.

La Commissione ci ha riferito anche una notizia importante sulle intenzioni della Spagna:

“La Spagna ha presentato alla Commissione una serie di azioni correttive, tra cui il suo protocollo sulla protezione degli animali durante l’esportazione di bestiame su nave, la sua nuova normativa nazionale in materia di benessere degli animali durante il trasporto e l’accordo di lavoro con la direzione generale della Marina mercantile del ministero dei Trasporti per assistere l’autorità competente nello svolgimento dei controlli ufficiali per la concessione delle autorizzazioni alle navi”.

Siamo sinceramente soddisfatti che la nostra petizione sia stata accolta e che il Parlamento abbia chiesto delle spiegazioni alla Commissione: anche se in questa occasione le istanze degli animali sono state prese in considerazione, il nostro lavoro non si ferma qui.

Infatti, abbiamo chiesto una copia di questo documento per conoscerne le scadenze e così poter verificare che tali azioni vengano effettivamente implementate dalla Spagna, e che la Commissione vigili sulla loro attuazione.

TRASPORTO ANIMALI VIVI: LE SANZIONI PER CHI NON RISPETTA LE NORME


Il lavoro di denuncia svolto in questi anni è stato fondamentale non solo per spianare la strada alle ispezioni delle autorità e per ottenere sanzioni, ma anche per supportare le attività di pressione politica e mediatica, per denunciare i responsabili dei crimini contro gli animali e – importantissimo – anche per chiedere al Parlamento europeo di fare luce sulle violazioni della normativa sui trasporti.

LE DENUNCE DI PASQUA 2022

LA PRIMA DENUNCIA

Con la nostra ultima investigazione sul confine sloveno per documentare gli animali destinati ai macelli italiani siamo riusciti a denunciare e a far multare due trasportatori.

Dopo il costante monitoraggio per intercettare mezzi sospetti, il nostro team investigativo ha individuato un camion in arrivo dall’Ungheria, lo ha inseguito e lo ha prontamente segnalato alla Polizia stradale.

Più di 500 agnelli erano stipati in 4 piani di camion, in spazi ristrettissimi.

Trasporto agnelli

E sono state riscontrate le seguenti irregolarità:

  • il sistema di abbeveramento non era funzionante e perdeva acqua, ma non solo, il sistema era predisposto per suini e non per ovini;
  • il sistema di monitoraggio della temperatura all’interno del veicolo era danneggiato;
  • lo spazio per gli agnelli era insufficiente: gli animali non riuscivano nemmeno a stare in piedi.
Ispezione trasporti animali vivi

Il trasportatore è stato sanzionato per i primi due punti per un totale di oltre 3000 euro di multa.

Oltre a quelli riconosciuti ‘ufficialmente’ dai veterinari chiamati dalle forze dell’ordine, c’erano però molti altri problemi:

  • sullo stesso trasporto erano presenti animali di specie ed età diverse;
  • il veicolo presentava parti metalliche e ostacoli interni, un possibile rischio per gli animali trasportati;
  • gli agnelli erano in evidente stato di stress;

Come Animal Equality abbiamo il compito di mostrare e documentare tutto, anche ciò che sfugge ai controlli e ciò che non viene preso in considerazione dalle autorità, perché ogni dettaglio rappresenta una reale sofferenza per questi animali.

LA SECONDA DENUNCIA

Abbiamo avvistato un altro veicolo sospetto e ci siamo affiancati per poterlo osservare meglio: ci siamo immediatamente resi conto del forte odore acido proveniente dal camion.

L’acidità è causata dall’urina che ricopre la lettiera, su cui gli animali sono costretti durante tutta la durata del viaggio, di oltre 12 ore. 

Alle 20:00 ci siamo messi in contatto con la Polizia di Trieste, ma essendo un orario serale, non c’erano veterinari pronti a intervenire tempestivamente. 

Alle 21:00 il mezzo è stato controllato dalle forze dell’ordine, ma ci hanno avvisato che ci sarebbe voluta almeno un’altra mezz’ora perché i veterinari giungessero sul luogo.

Anche se tra Gorizia e Trieste si estende un’area molto strategica per quanto riguarda il passaggio di trasporti di animali vivi, durante le ore notturne le unità veterinarie disponibili sono ridotte.

Anche in questo caso, il camion segnalato disponeva di 4 piani in cui viaggiavano stipati circa 600 agnelli.

Pecora rinchiusa in un camion

I sistemi di abbeveramento e di aerazione erano funzionanti, ma abbiamo notato che gli animali all’interno del veicolo leccavano le pareti e le sbarre, sintomo che erano molto assetati.

Finalmente dopo circa un’ora e mezza dalla richiesta di intervento, è arrivato il veterinario

Molti degli animali toccavano con la testa contro i piani superiori, non riuscendo nemmeno ad alzarsi in piedi.

Il trasportatore è stato sanzionato per assenza di spazio necessario sopra la testa degli agnelli e per trasporto senza opportuni divisori tra animali misti con e senza corna.

La cifra totale ammonta a 2666 euro.

LE ALTRE DENUNCE CONTRO IL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI

PASQUA 2021

Insieme ad Animal Welfare Foundation (AWF) ed ENPA abbiamo denunciato le condizioni inaccettabili degli animali trasportati da tre camion provenienti dalla Polonia e dalla Romania.

Trasportavano migliaia di agnelli di soli 2 o 4 mesi, ammassati in centinaia senza quasi possibilità di muoversi e con la testa schiacciata sul soffitto.

Pecore ammassate senza spazio vitale

Gli agnelli erano disidratati e stremati per le condizioni di viaggio, viaggiavano senza lettiera e senza né acqua né cibo.

Queste erano le prove più evidenti della mancanza di cure, finché non abbiamo trovato anche un agnello con la zampa incastrata nel camion e mai controllato dal guidatore.

I camion hanno viaggiato per oltre 1700 km, arrivando a toccare quasi 30 ore di viaggio, senza che gli animali abbiano ricevuto cure adeguate.

Uno degli autisti del camion proveniente dalla Polonia è stato fermato dalla polizia ed è stato sanzionato per oltre 1300 euro a causa delle condizioni inadeguate di trasporto, mentre un altro guidatore ha ammesso di non aver fornito acqua agli animali per tutta la durata del viaggio. 

Camion trasporto animali vivi

L’investigazione si è svolta in collaborazione con tre europarlamentari Tilly Metz, Caroline Roose e Thomas Waitz, membri della Commissione di inchiesta sul trasporto di animali vivi presso il Parlamento europeo, in Italia proprio per verificare le problematiche reali a cui questi animali vanno incontro.

PASQUA 2018

A Pasqua 2018 abbiamo monitorato i trasporti in partenza dalla Romania e dall’Ungheria insieme ad Animal Welfare Foundation. Appena entrati in Italia – attraverso la Slovenia – abbiamo contattato le forze dell’ordine per denunciare alle autorità le condizioni precarie del trasporto di agnelli su un camion diretto in Centro Italia.

Una veterinaria ufficiale della USL di Arezzo è stata chiamata per ispezionare il camion: sono stati trovati agnelli intrappolati con zampe e testa tra i sistemi divisori del camion, cuccioli ammassati, alcuni sdraiati e disperati, talmente stanchi da non riuscire a rialzarsi e quindi schiacciati dagli altri compagni.

Ispezione ad un camion che trasporta animali vivi

Il carico infatti avrebbe previsto un massimo di 700 agnelli, ma alla partenza ne sono stati stipati almeno 850, in violazione di qualunque norma europea sul trasporto di animali.

Gli agnellini erano assetati perché il sistema di abbeveramento non funzionava o forse addirittura non era mai stato aperto, oltre ad essere praticamente irraggiungibile a causa del sovraffollamento.

Inoltre il sistema di abbeveramento del mezzo era pensato per i maiali e non per gli agnellini, che, troppo piccoli, non riuscivano a raggiungerli e a dissetarsi.

Dopo il controllo, viste le precarie condizioni di trasporto, il camion è stato sigillato e messo sotto vincolo sanitario.

Il viaggio degli agnelli, però, è continuato verso la destinazione finale: l’immenso impianto di macellazione della ILCO, ad Acquapendente.

Pecora dentro un camion

Sempre nel 2018, durante le festività natalizie, abbiamo collaborato con Animal Welfare Foundation in un’operazione su strada in cui si è riusciti a denunciare e a far multare 5 camion per un totale di 20.000 euro di sanzioni.

Gli agnelli viaggiavano stipati in 5 camion, schiacciati e costretti a camminare tra le proprie feci, malnutriti e senza acqua a disposizione. Molti di loro non avevano nemmeno superato la fase di svezzamento.

LE NOSTRE INCHIESTE SUL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI 


Le nostre inchieste sul trasporto di animali vivi hanno rivelato sempre gli stessi problemi e le stesse sofferenze, e abbiamo raccolto una mole di testimonianze e documenti che non lascia dubbi sulla crudeltà che il trasporto di animali vivi rappresenta.

Che siano camion, o navi, non cambia molto: quello che registriamo, ogni volta, sono regolari violazioni della normativa che dovrebbe tutelare gli animali durante i viaggi verso i macelli e che invece viene totalmente ignorata.

GLI AGNELLI UCCISI A PASQUA (aprile 2022)

Durante le settimane antecedenti la Pasqua, siamo stati ancora una volta su strada per documentare il trasporto degli agnelli dai paesi dell’est Europa all’Italia.

In 4 giorni e 3 notti di costante monitoraggio del confine sloveno per intercettare i trasportatori, il nostro team investigativo ha individuato e inseguito diversi mezzi sospetti, segnalandoli alle autorità competenti.

Qui sotto l’inchiesta completa:

Abbiamo bisogno anche del tuo aiuto per mettere l’opinione pubblica davanti alla realtà vissuta da questi animali. Ogni giorno, infatti, sono migliaia gli animali che subiscono questo atroce destino sulle strade italiane.

Per favore, condividi questa inchiesta con almeno 5 dei tuoi contatti cliccando sul bottone qui sotto:

NATALE 2021: DIARIO DI BORDO (dicembre 2021)

Per la prima volta, in un’investigazione sul trasporto di animali vivi, abbiamo reso pubblici i nostri ritrovamenti giorno per giorno in un vero e proprio diario di bordo. 

Il team investigativo di Animal Equality ha seguito le rotte di diversi autotrasportatori con la collaborazione di Animal Welfare Foundation (AWF) e dell’Ente Nazionali Protezione Animali (ENPA). 

Abbiamo seguito e segnalato alle autorità mezzi provenienti da diversi paesi dell’Est Europa che trasportavano agnelli giovanissimi, quasi certamente non svezzati. Gli animali soffrivano fame e sete, viaggiavano al gelo e ammassati in centinaia su mezzi inadeguati.

L’ESODO DEGLI AGNELLI DALL’EST EUROPA (aprile 2021)

A Pasqua del 2021 abbiamo seguito, a partire dal confine sloveno, camion provenienti dalla Romania e dalla Polonia che si dirigevano verso l’ILCO di Acquapendente, una struttura di macellazione in Centro Italia.

Gli agnelli, di soli 2 o 4 mesi, erano stipati nei camion senza cura e senza alcuno spazio per potersi muovere, così schiacciati che le loro teste arrivavano al soffitto.

I sistemi di abbeveraggio non erano adeguati e raggiungibili da tutti gli animali e questo ha fatto sì che gli agnelli fossero disidratati e stremati dalle terribili condizioni di viaggio.

ALLA DERIVA: I CASI DELLE NAVI KARIM ALLAH ED ELBEIK (marzo 2021)

Abbiamo documentato da vicino la sofferenza vissuta da migliaia di giovani bovini caricati sulle navi Karim Allah ed Elbeik partite dai porti spagnoli di Cartagena e Tarragona e dirette in Libia e Medio Oriente. 

Le navi sono rimaste alla deriva nel Mediterraneo, senza mai raggiungere la meta, perché rifiutate dai paesi di destinazione per una presunta infezione.

Dopo aver sofferto a bordo delle navi per mesi, gli animali sono stati abbattuti nel porto da cui erano partiti.

INCUBO IN MARE (ottobre 2020)

Le immagini che abbiamo rilasciato rivelano la verità dietro ai trasporti di animali vivi dall’Europa ai paesi extra-UE: i filmati arrivano dalla Spagna, paese da cui partono navi cariche di animali che verranno macellati brutalmente senza stordimento in Libano.

350.000 pecore e bovini sono stati coinvolti in questo orrore e abbiamo documentato maltrattamenti vergognosi fin dalla fase di carico nel porto spagnolo.

I VIAGGI DELLA MORTE (aprile 2020)

Questo video documenta le investigazioni che abbiamo svolto tra il 2016 e il 2019 insieme ad Animal Welfare Foundation ed Enpa, raccogliendo immagini davvero terribili degli agnelli che arrivano in Italia per Pasqua e Natale provenienti da diversi Paesi dell’Unione Europea.

RAMADAN: DALLA SPAGNA AI PAESI ARABI (maggio 2020)

Ecco qual è il terribile trattamento riservato ai centinaia di migliaia di agnelli che dagli allevamenti spagnoli vengono trasportati verso l’Arabia Saudita.

Oltre 250.000 agnelli, infatti, vengono inviati dalla Spagna ai paesi del Nord Africa e del Medio Oriente in occasione del Ramadan e della Festa del Sacrificio dell’Agnello.

Ma non c’è nessuna legge e nessuna tutela per questi animali che affronteranno una traversata del Mediterraneo e che una volta giunti a destinazione saranno macellati secondo il rito halal, che prevede che gli animali, dopo essere stati sgozzati del tutto coscienti, muoiano lentamente per dissanguamento.

DOPPIA INCHIESTA: DESTINAZIONE MACELLO ITALIANO (dicembre e aprile 2018)

Questa inchiesta in due episodi racconta il tragico esodo degli agnelli in occasione della Pasqua, prima, e del Natale, poi, dall’Ungheria e dalla Romania verso l’Italia.

Durante il trasporto, i volontari di AWF sono riusciti ad avvicinarsi ai camion e filmare i giovani agnelli, documentando una situazione di stress e sofferenza oltre ogni immaginazione, con animali stremati, assetati e affamati, schiacciati o morenti sul fondo dei camion dopo interminabili ore di viaggio.

Grazie alla documentazione video e foto raccolta, abbiamo potuto denunciare diversi trasportatori, che sono stati fermati e multati dalla Polizia.

LE NOSTRE INDAGINI AL TG1 (dicembre 2014)

Stipati in 700 nei camion, per più di 1500 chilometri: questa è la condizione degli agnelli che abbiamo documentato in una delle prime nostre investigazioni su questi tragitti da incubo e che è stata resa pubblica dal TG1 in un servizio esclusivo a cura della giornalista Roberta Badaloni.

LA BREVE VITA DEGLI AGNELLI (marzo 2013)

La nostra prima inchiesta sugli agnelli, dove sveliamo, tra i primi in Italia, come l’immagine idilliaca della pastorizia e dell’industria ovina sia del tutto falsa.

Li abbiamo seguiti in tutte le loro fasi della vita, anche durante quella di trasporto e quello che abbiamo scoperto è una gelida e sofferente attesa.

Agnelli diretti al macello

185.924 VISUALIZZAZIONI SU YOUTUBE!

Sono state quasi 200mila le persone che hanno visto le nostre inchieste sui trasporti, senza considerare l’esposizione su media cartacei e televisivi, che sono stati una cassa di risonanza fondamentale per la diffusione delle nostre immagini.

Ogni anno che passa raggiungiamo sempre più persone e mostriamo non soltanto le condizioni vergognose degli animali trasportati vivi, ma anche tutte le inadeguatezze del regolamento e le negligenze da parte degli operatori.

FACCIAMO PRESSIONE POLITICA E SENSIBILIZZIAMO IL PUBBLICO SUL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI


LA COMMISSIONE ANIT

Grazie al lungo lavoro di inchiesta condotto da tante organizzazioni per la protezione degli animali in Europa, tra cui Animal Equality, nel 2020 il Parlamento europeo ha fatto una scelta storica, dando il via alla prima commissione di inchiesta dedicata al benessere animale: la Commissione ANIT sul trasporto di animali vivi

La Commissione ha lavorato per oltre un anno analizzando e mettendo in discussione non solo i ritrovamenti delle organizzazioni, ma anche le dichiarazioni degli Stati membri. A seguito dell’analisi, l’ANIT ha rilasciato a dicembre 2021 un report che riepiloga tutte le problematiche del trasporto di animali vivi che viaggiano sia in Europa che dall’UE verso paesi terzi, come la Libia e i paesi del Medio Oriente. 

La Commissione ha preso da un lato posizioni forti e positive, dall’altro si è rivelata ancora troppo prudente su alcuni punti.

Pecore-stipate-camion

Ha infatti riconosciuto la mancanza di regole complete e specifiche per le singole specie animali e ha richiesto l’adozione di regole ad hoc che garantiscano il benessere di tutti gli animali trasportati, inclusi pesci, polli, cavalli, gatti e cani. Ha raccomandato di vietare il trasporto di vitelli non svezzati di età inferiore alle 4 settimane di vita, ma ha ignorato il destino degli agnelli, senza chiedere regole altrettanto ferree. 

Il report è stato votato dal Parlamento europeo a gennaio 2022 e purtroppo diversi partiti si sono dimostrati inaffidabili: hanno cercato di fare passi indietro, non accogliendo molte delle richieste relative alle ore di trasporto e alla tutela degli animali trasportati via mare.

Pecora-agnello

Le raccomandazioni contenute nel report sono risultate attenuate rispetto alle aspettative, anche se la Commissione europea ha annunciato che nel 2023 farà comunque una nuova proposta legislativa per tutelare il benessere degli animali durante il trasporto, in quanto le leggi attuali sono considerate inadeguate.

ATTIVISMO DIGITALE: LE AZIONI DEI DIFENSORI DEGLI ANIMALI

Ogni anno, in occasione del 14 giugno, Giornata internazionale di mobilitazione contro l’esportazione di animali vivi, la nostra squadra di attivisti – i Difensori degli Animali – si uniscono al Tweetstorm promosso da Compassion in World Farming per chiedere che questa pratica crudele venga vietata una volta per tutte.

Nel 2022 con l’hashtag #BanLiveExports sono stati mandati più di 37.000 tweet da 45 paesi del mondo, ma in diverso occasioni abbiamo anche scalato le tendenze di Twitter, esponendo milioni di persone al nostro messaggio e chiedendo in modo chiaro un definitivo stop a questi viaggi crudeli.

Ma non solo, il nostro gruppo di attivismo ha anche supportato attivamente la denuncia e la petizione depositata alla Commissione europea competente che riguarda la violazione della normativa europea relativa ai trasporti avvenuta nel 2021 a bordo delle navi Elbeik e Karim Allah.

Raccogliendo oltre 2144 firme abbiamo dimostrato all’UE che ci sono tantissime persone pronte a schierarsi al fianco degli animali e che desiderano che vengano presi provvedimenti in merito alle vicende tragiche che hanno causato la morte di migliaia di bovini.

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LA COLLABORAZIONE CON IL MINISTERO SUL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI


Nonostante il calo dei consumi di carne di agnello nel nostro paese (-25% nel 2021), nello stesso anno sono stati più di 400.000 gli agnelli trasportati da Paesi come Spagna, Ungheria, Romania e Polonia verso l’Italia, troppo spesso in condizioni del tutto inadeguate.

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Per questo motivo Animal Equality Italia, in collaborazione con ENPA, ha chiesto al Ministero della Salute di intervenire. 

Come risultato di alcuni incontri dedicati a cui abbiamo preso parte, il Ministero ha deciso di trasmettere una nota alle Regioni, alle Province autonome, agli UVAC (Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari) e al Ministero dell’interno per chiedere di intensificare i controlli su strada e sulle strutture di macellazione durante il periodo pasquale, nel quale si assiste a un’impennata importante nel numero di animali trasportati in Italia dall’estero.

Alla luce dei numerosi problemi e delle violazioni delle leggi legate al trasporto di animali vivi che, insieme ad altre associazioni, abbiamo ampiamente denunciato attraverso il lavoro di monitoraggio su strada, il Ministero della Salute ha quindi deciso di intensificare l’attività di controllo degli autotrasportatori.

CHE COSA CHIEDIAMO PER METTERE FINE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI


“Ogni anno oltre 1 miliardo di animali vengono trasportati all’interno dell’Unione Europea e la sofferenza della maggior parte di loro rimane invisibile, perché non sarà mai raccontata. Nel migliore dei casi questi animali compariranno come mere cifre nelle statistiche.

La nostra grande sfida è quella di convincere le istituzioni a preoccuparsi per le loro sorti e di schierarsi a favore di un bando totale del trasporto di animali vivi in Europa.

Vogliamo che coloro che infrangono le leggi vigenti perpetrando maltrattamenti sistematici sugli animali vengano puniti, ma soprattutto vogliamo una revisione sostanziale di tutto il regolamento. 

Lottiamo per un futuro in cui camion e navi siano finalmente vuoti, senza animali sofferenti a bordo.

Per questo non ci accontenteremo delle briciole, il nostro obiettivo è la messa al bando totale del trasporto di animali vivi in Europa, non ci fermeremo finché l’UE non sarà all’altezza delle sue promesse e il bando non sarà raggiunto.”

Animal Equality Italia

 CHE COSA PUOI FARE TU


Fermare il trasporto di animali vivi dentro e fuori dall’Europa, su strada o su nave, è una delle nostre priorità, perché non possiamo più permettere che gli animali vivano questo incubo.

Aiutaci, per favore, a far conoscere la verità sui trasporti, a denunciare le vergognose condizioni vissute dagli animali e a mettere fine a questa pratica crudele.

Se non sarai tu ad aiutarci, chi lo farà?

SUI MAGGIORI MEDIA NAZIONALI E INTERNAZIONALI


Ogni anno il nostro team di comunicazione lavora perché i filmati delle nostre investigazioni, le nostre inchieste e i nostri reportage raggiungano persone in tutto il mondo.

Media nazionali hanno rilasciato diverse nostre inchieste raggiungendo milioni e milioni di spettatori grazie alla nostra presenza su canali come RAI e LA7 e durante programmi di punta come Cartabianca e il TG5.

Abbiamo trovato spazio sui maggiori quotidiani italiani come La Stampa, Il Corriere della Sera, Domani e La Repubblica.

Ma siamo finiti anche su media rilevanti a livello internazionale come New York Times, BBC, Times, El Pais e The Independent.

La nostra presenza sui social è sempre più importante: i nostri video sono visti da milioni di persone e portano il nostro messaggio in ogni angolo del globo.

LA TUA DONAZIONE È SICURA!



Grazie alla massima trasparenza con cui opera, Animal Equality è stata inserita nel portale online ‘Io Dono Sicuro”, primo database in Italia composto solo da organizzazioni non profit verificate e garantite dall’Istituto Italiano della Donazione.




Siamo anche soci di AIFR, Associazione Italiana Fundraising, l’organizzazione italiana che promuove lo sviluppo della filantropia e della raccolta fondi nel nostro paese attraverso vari eventi e iniziative.



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