Polli broiler: intrinsecamente fuorilegge
I polli broiler a rapido accrescimento soffrono su due fronti: da un lato la selezione genetica li ha resi deboli, inclini a malattie cardiache e afflitti da problemi scheletrici. Dall’altro vivono la loro breve vita in luoghi bui, inospitali e sporchi, ammassati l’uno sull’altro.
Ma com’è possibile che la legge permetta che questi animali soffrano a tal punto?
Purtroppo, come sempre quando si tratta di questioni legali, la risposta è molto intricata. Esiste una direttiva europea, la 2007/43/CE del Consiglio del 28 giugno 2007, che stabilisce le norme minime per la protezione dei polli allevati per la produzione di carne. Questa legge è entrata in vigore ufficialmente in Italia con il Decreto Legislativo n° 181 del 27 settembre 2010.
Tuttavia, studi della stessa Commissione europea hanno rilevato come l’implementazione di questa direttiva ha avuto un impatto quasi nullo sul settore dell’industria di pollo in Italia, sia per quanto riguarda la gestione degli allevamenti, sia per quanto riguarda il benessere dei polli all’interno degli stabilimenti.
Già da tempo l’EFSA (l’European Food Safety Authority) ha dato il suo parere scientifico sull’influenza della selezione genetica sul benessere dei polli allevati per la loro carne. Gli esperti dell’EFSA affermano che la maggior parte dei problemi del loro benessere sia connessa al tasso di crescita rapidissimo dei polli – detti, appunto, a veloce accrescimento – risultanti dalla selezione genetica.
Ma individuano anche problemi che si originano nell’ambiente in cui vivono, ovvero gli allevamenti intensivi. I polli, al di là dei loro problemi genetici (che sono già sufficientemente gravi), vivono in condizioni terrificanti.
Il mantra dell’industria della carne è sempre lo stesso: produzione di massa. Lo spazio fisico in cui sono costretti insieme a centinaia di migliaia di altri individui è un luogo sudicio, illuminato solo da lampade al neon, che non conosce aria fresca.
Per esempio la densità media all’interno di un allevamento di polli è di 15-20 individui per metro quadro. Questo vuol dire che lo spazio utile per ogni pollo è inferiore a quello di un iPad o di una scatola di scarpe.
Potete immaginare cosa significa prendere la metro o un pullman negli orari di punta, giusto? O salire in cinque su un ascensore progettato per tre persone? Bastano poche fermate, o un paio di piani nel caso dell’ascensore, e già si vuole uscire da quell’inferno. C’è bisogno di prendere aria.
Avete mai pensato a cosa possa voler dire passare l’intera esistenza in uno stato di sovraffollamento simile? E se in tutto questo foste anche circondati dagli escrementi dei compagni di sventura?
Un altro problema è la lettiera: l’intera superficie su cui posano i polli, 24 ore su 24, è una lettiera che si sporca molto presto, impregnandosi delle deiezioni delle decine di migliaia di animali costretti a viverci sopra.
Potrà sembrare un’immagine repellente, ma purtroppo è proprio quello che succede. Più la lettiera si sporca, più esala ammoniaca, sostanza che brucia la pelle delicata dei polli, motivo per cui spesso gli animali presentano ferite, piaghe e ustioni.
E questa è solo l’ennesima sofferenza con cui sono costretti a convivere durante la loro breve vita.
Nel frattempo le leggi esistenti continuano a essere totalmente inefficaci nell’assicurare protezione a questi animali, che soffrono ogni giorno della loro vita, da quando vengono al mondo a quando finiscono al macello.
Ed è la stessa sorte che tocca al pulcino broiler a rapido accrescimento di cui stiamo seguendo le fasi di crescita: ora è alla sua terza settimana e in soli 7 giorni è passato da 320 a 800 grammi.