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Sai cosa c’è dietro queste foto?


Ogni foto dei nostri investigatori ha una storia da raccontare.

C’è qualcosa di terribilmente sbagliato negli allevamenti intensivi e dobbiamo fare qualsiasi cosa sia in nostro potere per fermarlo. Oggi vogliamo condividere qualcosa di speciale: sono tre foto fatte dai nostri investigatori, ognuna con una storia da raccontare.

Una storia cupa su quello che accade dietro le porte chiuse degli allevamenti intensivi.

“Ho trovato questa marca auricolare durante la nostra ultima investigazione negli allevamenti di mucche da latte, che è ancora inedita. La targhetta si trovava accanto al corpo di un vitello morto, steso a terra in una stanza buia e sporca all’interno dell’allevamento. Poco dopo la nascita, è stato strappato via da sua madre e portato in quella stanza. Probabilmente era debole – più debole degli altri – ma ovviamente non ha ricevuto alcuna cura veterinaria.

Non è sopravvissuto.

Il suo muso era rivolto alla porta della stanza: dev’essere morto mentre chiamata disperatamente sua madre. Gli altri vitelli in quella stanza lo stavano ancora facendo…

È questo che fa l’industria del latte: insemina artificialmente le mucche, porta via i loro cuccioli e le insemina di nuovo. In continuazione. Se sono femmine, avranno la stessa sorte delle loro madri. Se sono maschi, verranno messi all’ingrasso e uccisi per la loro carne.

2750. Per l’industria lattiero-casearia era solo un numero. Per me, è un promemoria che mi spinge a continuare a lavorare per gli animali – Jose, investigatore di Animal Equality

“Riuscivo a vedere l’uovo all’interno del suo corpo. È stato orribile. Le galline sono creature tenere e sensibili. Sono madri affettuose verso i loro cuccioli. Comunicano con le uova non ancora schiuse e i pulcini rispondono dall’interno.

Nell’industria delle uova non hanno mai la possibilità di fare le mamme. La loro unica funzione è produrre quante più uova possibile. Appena la loro produttività cala, vengono mandate al macello. Di solito sono ancora molto giovani quando succede.

Credo che non dimenticherò mai questa foto. Spero che le nostre investigazioni facciano conoscere la crudele realtà che si cela dietro le uova a sempre più persone” – Isa, investigatrice di Animal Equality

“Faccio investigazioni da tanti anni ormai. Dopo tutto questo tempo, la cosa peggiore per me rimane vedere i cuccioli soffrire. Queste creature fragili e indifese vivono l’inferno già a poche ore dalla nascita. Questo piccolo nella foto mi ha toccato il cuore. È incastrato nella griglia del pavimento, che gli impedisce di avvicinarsi e allontanarsi dalla madre per nutrirsi. Lei non lo può aiutare: le scrofe sono rinchiuse in gabbie che non gli permettono neppure di girarsi o guardarsi intorno. Nessun altro aiuta i maialini come lui.

La mia speranza è che un giorno questi animali possano essere liberi di vivere come vogliono. Che queste madri possano nutrire i loro cuccioli e prendersi cura di loro.

Questa visione mi permette di andare avanti. A guidarmi è il pensiero di un mondo migliore, più giusto e più compassionevole – Daniel, investigatore di Animal Equality

Se vogliamo fermare questi orrori, dobbiamo agire ora. Gli animali dipendono da noi!

Jose, Isa Daniel e gli altri membri del nostro team investigativo possono continuare soltanto grazie all’aiuto di persone attente e generose come te. Ricorda che soltanto entro il 12 maggio ogni donazione che riceveremo verrà raddoppiata, euro per euro, da un generoso donatore.

Per favore, aiutali ora visitando https://animalequality.it/dona-per-aiutare-gli-animali/.


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