La triste storia di 7840: da un allevamento di vitelli in Spagna a una morte crudele in un macello in Libano
Ecco il risultato di una nuova inchiesta che abbiamo pubblicato sui viaggi via mare degli animali, dall’Europa all’Estero
Chiamare un animale con un numero è già terribile, ma è ancora più terribile il modo in cui tantissimi animali vengono trasportati dall’Europa verso paesi extraeuropei.
Grazie ad immagini inedite di Animal Welfare Foundation abbiamo pubblicato una nuova inchiesta che racconta, tra le altre cose, la storia di uno di quegli animali: quella di 7840.
La vita di un vitello tra ingrasso, viaggi infernali e violenza gratuita
7840 è un vitello cresciuto in un allevamento in Spagna, nella regione della Murcia. Più che cresciuto, qui 7840 è stato ingrassato.
I vitelli vengono infatti considerati uno scarto dall’industria del latte e destinati già giovanissimi (a circa 8 – 12 mesi) alla macellazione.
I vitelli vengono quindi nutriti con speciali “pastoni” fino a quando non raggiungono il peso di macellazione. Così, in pochi mesi, 7840 insieme a molti dei suoi compagni, viene considerato pronto per essere ucciso.
Ma il destino di 7840, se possibile, è ancora peggiore di quello di altri miliardi di vitelli che ogni anno vengono uccisi in Europa.
7840 infatti sta per affrontare un viaggio da incubo che lo porterà dalla Spagna al Libano, dove troverà la morte.
Attraverso un viaggio su una nave sovraffollata e inadeguata 7840 ha percorso più di 3.000 chilometri. A bordo lui e i suoi compagni sono stati costretti a vivere stipati in spazi stretti e sporchi.
A causa dello stress e delle condizioni insalubri molti animali soffrono o si ammalano, ma non è prevista a bordo la presenza di un veterinario, e gli animali che stanno peggio, finiscono per morire.
I loro corpi vengono gettati in mare, come fossero rifiuti.
7840 però è sopravvissuto a questo viaggio terribile.
Gli operatori gridano e fanno scendere lui e gli altri vitelli dalla nave, finalmente la terra ferma dopo giorni a calpestare quel pavimento metallico.
Gli animali vengono portati in un macello, uno dopo l’altro vengono uccisi. Anche 7840 viene fatto entrare nel macello, viene sgozzato senza stordimento, mentre ancora pienamente cosciente.
La sua vita di sofferenze finisce così, dopo lunghi momenti di agonia.
Come 7840, ogni anno oltre 1 miliardo e mezzo di animali (vitelli, ma anche pecore, agnelli, mucche, polli e maiali) viene trasportato dentro e fuori dall’Europa, subendo stress e sofferenze inimmaginabili
L’inchiesta che abbiamo pubblicato segue il lungo viaggio degli animali dagli allevamenti di ingrasso in Spagna, passando per i porti di Tarragona e Cartagena, dove vengono caricati sulle navi che li trasportano nei Paesi del Medio Oriente.
Guarda il video dell’inchiesta sul trasporto di animali vivi:
Non possiamo più accettare che questo commercio crudele continui, per questo chiediamo al Governo italiano di schierarsi una volta per tutte contro il trasporto di animali vivi.
Se vuoi aiutarci unisciti alle oltre 70.000 persone che hanno già firmato la nostra petizione.
I problemi del trasporto di animali vivi sulle navi
In questa inchiesta risultano evidenti tutti i problemi legati al trasporto di animali vivi:
- Gli animali vengono esposti a intemperie e alte temperature
- Gli animali viaggiano in condizioni di sovraffollamento
- Gli animali sono costantemente in uno stato di stress e sofferenza
- Gli animali vengono caricati e scaricati con violenza: nonostante siano terrorizzati e spesso non vogliano muoversi, gli operatori li costringono a muoversi colpendoli con bastoni;
- Le navi utilizzate per il trasporto via mare sono vecchie e non soddisfano le condizioni per il trasporto di animali vivi: solo 4 delle 64 navi autorizzate dall’UE sono state costruite appositamente per il trasporto di animali; le altre sono state convertite per altri scopi, e hanno un’età media di 30 anni;
- A bordo delle navi non è richiesta la presenza di un veterinario per curare gli animali;
- Molti animali muoiono durante questi viaggi e vengono gettati in mare;
- Animali europei finiscono in macelli di paesi terzi, dove non hanno alcuna tutela;
- Nei macelli extra-UE gli animali vengono uccisi senza essere preventivamente storditi
Da dove partono gli animali che viaggiano sulle navi verso l’estero?
La Spagna è uno dei maggiori esportatori di bovini vivi in Europa e il secondo esportatore di ovini al mondo, dopo la Romania.
Quando nel 2011 l’Australia ha inasprito i requisiti per l’esportazione di animali vivi, il territorio spagnolo ha visto un’opportunità di business: le attuali politiche agricole – o la loro mancanza – facilitano questa attività.
Ma gli animali che passano dalla Spagna, prima di raggiungere i porti esteri, provengono anche da altri paesi Europei. Viaggiano su camion per raggiungere il territorio spagnolo, dove vengono ingrassati e poi caricati sulle navi.
L’UE esporta circa 9.7 milioni di animali ogni anno per macellazione, ingrasso e riproduzione, verso Paesi terzi, principalmente Giordania, Regno Unito, Libia, Arabia Saudita, Libano e Turchia.
Il trasporto di animali, soprattutto su lunghe distanze, può causare gravi sofferenze agli animali.
La stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ha dichiarato che gli animali trasportati sono esposti a stress durante le operazioni di carico e scarico.
Possono soffrire di fame, sete e esaurimento a causa della mancanza di spazio e riposo durante il transito.
Aiutaci a lavorare per proteggere gli animali più indifesi, quelli allevati, trasportati e uccisi a scopo alimentare
“La mancanza di una supervisione efficace si estende dai porti europei di partenza a quelli di arrivo extra-Ue, che non dispongono di infrastrutture adeguate per le ispezioni sul benessere degli animali. Inoltre, non esistono piani per proteggere gli animali da temperature estreme, né esiste l’obbligo per le navi adibite al trasporto di bovini in partenza dall’UE di avere un veterinario a bordo. Di conseguenza, migliaia di animali affrontano lunghi viaggi in mare, che possono durare giorni o addirittura settimane, senza avere accesso alle cure veterinarie”
Maria Boada-Saña, Project Manager di Animal Welfare Foundation
La denuncia di Animal Equality alla Spagna
Nel 2021 Animal Equality, in collaborazione con ENPA, ha presentato una denuncia presso la Commissione europea contro la Spagna.
La denuncia segnalava le procedure scorrette e le omissioni messe in atto dalle autorità dei porti di Tarragona e Cartagena che avrebbero dovuto controllare il rispetto delle norme minime per la tutela degli animali a bordo delle navi Elbeik e Karim Allah.
Su quelle navi erano costretti centinaia di migliaia di animali, nello specifico 895 bovini sulla Karim Allah e 1789 vitelli sulla Elbeik.
Gli animali dovevano essere venduti a Tripoli, ma una volta vistosi negare lo sbarco per una sospetta malattia degli animali, le navi sono state lasciate alla deriva e così sono rimaste per oltre 2 mesi.
Le autorità spagnole (il cui compito sarebbe quello di far rispettare il Regolamento CE n. 1/2005 che regola la protezione degli animali vivi durante il loro trasporto) non hanno intrapreso nessuna azione per porre immediatamente fine all’estrema sofferenza degli animali presenti a bordo.
La denuncia è stata chiusa poiché le autorità competenti spagnole hanno presentato una serie di azioni correttive ritenute sufficienti dalla Commissione EU.
L’ultima inchiesta che abbiamo appena rilasciato in collaborazione con Animal Welfare Foundation, però, dimostra che siamo ben lontani da una risoluzione di questi problemi.
Ed è per questo che non possiamo fermarci.
La richiesta di Animal Equality al governo italiano
Stiamo chiedendo al Governo italiano di schierarsi una volta per tutte contro il trasporto di animali vivi.
Puoi farlo in pochi secondi cliccando sul tasto qui sotto
E per chiudere ci teniamo a dirti che smettere di finanziare l’industria che sfrutta gli animali è la scelta più impattante che puoi fare per disincentivare il trasporto degli animali e porre fine alle loro estreme sofferenze.
Per farlo, puoi lasciare gli animali fuori dal piatto e scegliere un’alimentazione 100% vegetale, compassionevole e rispettosa degli esseri viventi.
AMICI, NON CIBO!
Passare ad un’alimentazione 100% vegetale è facile se sai come farlo!
Scopri tutti i consigli sul nostro sito dedicato.