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Dussmann abbandona le uova da allevamenti in gabbia

Con questo impegno, si conferma il trend del settore della ristorazione collettiva di dire basta alle gabbie per le galline ovaiole
Marzo 15, 2017

Dopo conversazioni intrattenute con il Dipartimento di sensibilizzazione aziendale di Animal Equality, Dussmann Service dichiara oggi che a partire da Marzo 2017 non utilizza più uova provenienti da allevamenti di galline ovaiole rinchiuse in gabbia. Questa decisione, provenendo da una delle più grandi aziende di ristorazione collettiva in Italia, ridurrà la sofferenza di oltre 12000 galline ogni anno. 

 

Le galline allevate in gabbia soffrono enormemente, confinate tutta la loro vita in spazi così ristretti da non poter nemmeno spiegare le ali, costrette a camminare l’una sull’altra e su un pavimento di rete metallica. La scioccante investigazione diffusa poche settimane fa da Animal Equality mostra distintamente la crudeltà imposta sulle galline, chiaramente private di esprimere quasi tutti i loro comportamenti naturali. 

 

 

Il settore della ristorazione collettiva sta vedendo un importante allontanamento dagli allevamenti di galline ovaiole in gabbia. L’impegno di Dussmann è l’ultimo di una lunga serie di politiche messe in atto da aziende come Compass Group, Sodexo and Elior frutto del lavoro della Open Wing Alliance, una coalizione internazionale di organizzazioni, tra cui Animal Equality, che mira a  liberare ogni gallina dalla pratica dell’allevamento in gabbia. 

 

Tuttavia, il modo migliore di aiutare le galline è semplice: escludere il consumo di uova dalla propria alimentazione. Ed è più facile di quello che pensi, guarda qui!


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