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Macelli Italiani: in 200.000 chiedono leggi e controlli più severi

Marzo 16, 2020
Macello, bovino

La petizione di Animal Equality per introdurre cambiamenti alle attuali normative vigenti nei macelli italiani raggiunge le 200.000 firme, ora le Istituzioni ascoltino le voci dei cittadini.

Da oltre 6 anni Animal Equality pubblica regolarmente inchieste all’interno di macelli italiani al fine di ottenere cambiamenti sociali e legislativi per limitare la sofferenza di milioni di animali. Il Paese dove siamo riusciti ad ottenere più testimonianze degli orrori che avvengono nei macelli è stato senz’ombra di dubbio l’Italia: nel nostro paese, infatti, Animal Equality ha avuto modo di rilasciare probabilmente la più vasta sequenza di documentazione video mai ottenuta sulle strutture di macellazione del nostro Paese. Abbiamo raccontato la scioccante realtà di questi luoghi ben 13 volte.

Nel dicembre 2017 abbiamo deciso di lanciare una importante petizione rivolta al Ministero della Salute e al Ministero dell’Agricoltura per chiedere che vengano introdotte norme più severe volte a regolare questi luoghi spesso poco controllati. 

Oggi la petizione ha raggiunto un traguardo importante: sono infatti oltre 200.000 le persone che si sono unite ad Animal Equality per chiedere alle Istituzioni un impegno concreto che dia una svolta alla situazione e che finalmente prevenga e punisca gli abusi che vengono quotidianamente compiuti all’interno dei macelli Italiani sugli animali. 

Cosa chiediamo con la nostra petizione? 

La paura e la sofferenza vissute da un animale all’interno di qualunque macello vanno al di là di ogni immaginazione. Tuttavia, le immagini che abbiamo reso pubbliche negli anni dimostrano con chiarezza come la negligenza degli operatori, la velocità che impone la catena di montaggio, il pressapochismo, le incorrettezze nelle pratiche di stordimento amplifichino il dolore provato dagli animali e ne prolunghino di molto l’agonia… una vera e propria tortura.

Pertanto attraverso la nostra petizione chiediamo ai Ministeri competenti che:

  • Vengano introdotte norme incriminatrici che puniscano espressamente il maltrattamento degli animali durante le fasi di stordimento e abbattimento.
  • Venga annullata gradualmente, ma in via definitiva, qualunque deroga riguardante la procedura di stordimento, comprese quelle ad oggi concesse per le macellazioni rituali Halal e Kosher. La macellazione senza stordimento è infatti in alcuni casi specifici ancora oggi permessa, ma risulta evidente come i macelli a cui è concessa tale deroga tendano ad abusarne in modo sconsiderato, causando agli animali inutili e protratte sofferenze. 
  • Venga resa obbligatoria l’installazione delle telecamere nei macelli come deterrente per le infrazioni. Gli atteggiamenti criminali nei confronti degli animali, infatti, sono incentivati sia dall’assenza di controlli severi.
  • Venga rinforzato il sistema di controlli atti ad identificare e denunciare alle autorità competenti qualunque forma di maltrattamento sugli animali, anche qui, infatti, è probabile che gli atteggiamenti criminali e i maltrattamenti siano incentivati dalla mancanza di conseguenze penali concrete per chi viola le prescrizioni.

Questi sono naturalmente solo dei primi passi da compiere per prevenire gli sconcertanti abusi che accadono ogni giorno all’interno dei macelli in Italia. Si tratta di misure urgenti e necessarie che allevieranno la sofferenza di milioni di animali ogni anno. Anche se sappiamo che sono solo un metodo per arginare il problema, mentre si continua a lavorare affinché in futuro gli animali non debbano più, in alcun modo, essere sfruttati dall’industria alimentare.

Cosa abbiamo registrato nei macelli italiani fino ad oggi?

La documentazione sistematica delle pratiche di macellazione è un capitolo importante dell’attività di inchiesta che portiamo avanti da quasi un decennio ed è essenziale per denunciare al pubblico e alle istituzioni i maltrattamenti inumani subiti dagli animali nella filiera della carne e sollecitare cambiamenti importanti a livello legislativo.

«Le nostre inchieste dimostrano che è necessario introdurre delle norme specifiche per ridurre al massimo la sofferenza di tutti quegli animali che ogni anno sono condannati alla macellazione nel nostro paese» dichiara Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia. «Molti paesi europei si sono già mossi in questo senso, cancellando le deroghe per la macellazione religiosa, come Austria e Danimarca, o introducendo telecamere a circuito chiuso, come avviene in Gran Bretagna e in via sperimentale anche in Francia. Anche i politici italiani hanno il dovere di far applicare le norme e di migliorare l’impianto legislativo che regola la macellazione, che avviene in luoghi a porte chiuse all’interno dei quali, al momento, non si sa davvero se le leggi italiane vengano rispettate. Senza le investigazioni e il lavoro delle organizzazioni non ci sarebbe modo di conoscere la verità e i consumatori rimarrebbero completamente ignari di tutto questo. Ovviamente i consumatori possono sempre scegliere di aiutare gli animali evitando – o riducendo – il consumo di carne, ma si tratta di una questione di trasparenza, giustizia e correttezza delle istituzioni, ed è ora che anche i politici italiani si facciano carico di queste richieste trasversali e volute da centinaia di migliaia di cittadini» conclude Cupi. 

Negli anni siamo entrati in macelli di agnelli, documentando come spesso questi animali vengano uccisi ancora completamente coscienti. Nelle nostre investigazioni abbiamo rivelato come alcuni operatori prendevano animali ancora completamente coscienti, incidevano loro una zampa e inserendo la pistola di un compressore soffiavano aria compressa per far separare più velocemente la pelle dai muscoli. Il tutto, ripetiamo, mentre gli animali erano ancora completamente coscienti.

Guarda il video girato all’interno del macello di agnelli:

Ma la nostra attività di indagine nei macelli di agnelli era iniziata tempo prima, con un’inchiesta rilasciata nel 2013. Con questa indagine Animal Equality ha sconvolto i cittadini italiani gettando luce sulla filiera produttiva della carne di agnello in Italia. Un anno dopo, nel 2014, la nostra squadra investigativa è riuscita a rilasciare nuove scioccanti immagini, questa volta riguardanti anche la triste fine dei capretti.

Ma la crudeltà di una morte completamente cosciente non riguarda solo gli agnelli. Anche i conigli sono spesso uccisi senza alcun tipo di stordimento. Come documentato in questo video che mostra come questi fragili animali vengano appesi a testa in giù (pratica che spesso gli rompe le ossa delle zampe) mentre ancora completamente coscienti… per poi essere lasciati morire per dissanguamento.

Guarda il video girato all’interno del macello di coniglii:

Animal Equality ha rilasciato diversi video ripresi all’interno di macelli di conigli, ad esempio nel 2016 con l’inchiesta “Conigli, un viaggio di sola andata” un’investigazione di Animal Equality parte della campagna “Coraggio coniglio” realizzata in collaborazione con la LAV.

Anche le immagini che abbiamo girato all’interno dei macelli di bovini hanno mostrano i maltrattamenti a cui sono sottoposti gli animali prima dello stordimento e della macellazione, che spesso avviene quando sono ancora coscienti.

Guarda il video girato all’interno del macello di bovini:

La nostra organizzazione ha realizzato anche due inchieste consecutive sulla produzione di carne di pollo nel nostro paese, rivelando la triste realtà che i grandi marchi Made in Italy non raccontano. Entrambe queste inchieste si concludono con filmati realizzati all’interno dei macelli dove l’incuria degli operatori ha effetti ancora più devastanti sui corpi di animali così fragili.

Le ossa di questi animali sono tremendamente fragili e capita spesso che vengano spezzate dalla scarsa attenzione degli operatori mentre li appendono a testa in giù sui ganci.

Va inoltre sottolineato come questa operazione avvenga prima dello stordimento e, cosa ancora più importante, come questi animali siano sprovvisti di diaframma: questo per loro, una volta girati a testa in giù, è causa di estreme sofferenze.

Guarda l’inchiesta sui polli allevati e macellati in Italia:

Dopo aver collaborato con Giulia Innocenzi per il noto programma AnnoUno, per un’inchiesta televisiva senza precedenti andata in onda sul canale La7 nel 2015, la nostra squadra investigativa ha ottenuto riprese sotto copertura di quello che accade ai maiali durante la macellazione e reso pubbliche diverse immagini di come vengono trattati questi animali negli allevamenti, dall’inizio della loro vita. Attraverso queste investigazioni abbiamo documentato gli ultimi istanti di vita di un maiale, gli stordimenti approssimativi, il taglio della giugulare, la ripresa dei sensi, i tentativi di fuga e la lenta agonia prima della morte. Immagini terribili che rappresentano a pieno l’urgenza di nuove norme in questi luoghi.

Guarda il video girato all’interno del macello di maiali:

Il team investigativo di Animal Equality è riuscito anche a documentare la violenza inflitta agli animali durante la macellazione rituale Halal in un macello bresciano. In questo caso, lo stordimento è volutamente evitato perché contrario alla disciplina religiosa e – pratica attualmente permessa nel Regolamento (CE) 1099/2009, che prevede una deroga allo stordimento per i metodi di macellazione prescritti da riti religiosi. Le immagini raccolte, anche in questo caso, dimostrano l’urgenza di un intervento legislativo per evitare che agli animali vengano inflitte ancora tali sofferenze.

Guarda il video girato durante una macellazione rituale: 

Ogni firma conta

Più di 200.000 cittadini italiani hanno già firmato la petizione indirizzata ai Ministri competenti per chiedere che gli animali che ancora sono condannati al macello vengano risparmiati da ulteriori inutili sofferenze e che vengano attuate almeno le 4 riforme fondamentali:

  • Introduzione di telecamere a circuito chiuso come strumento deterrente: le esperienze di altri paesi europei dimostrano che con telecamere fisse in questi luoghi, si può ridurre l’ammontare di crudeltà inflitte agli animali nei macelli.
  • Abolizione di ogni tipo di deroga allo stordimento: in un qualsiasi paese che voglia definirsi civile non è pensabile che norme fondamentali e basiche come quella che obbliga a stordire gli animali prima di ucciderli possano essere aggirate con l’utilizzo di deroghe. Non possiamo accettarlo.
  • Inasprimento delle pene: spesso chi si macchia di crimini orrendi come la violenza sugli animali all’interno dei macelli viene punito con una semplice multa. Riteniamo che tutto questo sia inaccettabile.
  • Aumento dei controlli: aumentare le pene, senza nessuno che controlli, non farà alcuna differenza. Ci vogliono controlli più frequenti e soprattutto non concordati con le direzioni dei macelli.

Unisciti alle 200.000 persone che hanno già firmato e aiutaci a risparmiare da inutili sofferenze gli animali ancora costretti al macello.


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