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Crolli negli allevamenti: Animal Equality presenta denuncia e chiede giustizia per gli animali rimasti uccisi

Febbraio 5, 2021 Aggiornato: Febbraio 11, 2021
crollo allevamento maiali morti

Animal Equality ha deciso di procedere legalmente in merito al crollo di un allevamento nel novembre del 2020 nel bresciano, che ha causato la morte di 80 maiali. Presto il via alla denuncia anche per il caso di pochi giorni fa, quando il crollo del tetto di una stalla nel torinese ha causato la morte di quasi un centinaio di mucche.

Non vogliamo tacere di fronte all’ingiustizia: per questo motivo Animal Equality ha presentato denuncia presso la Procura di Brescia per il crollo del capannone di un allevamento che nel novembre del 2020 ha causato la morte di 80 maiali.

La vicenda rappresenta per noi la triste riprova di una delle problematiche che denunciamo da anni attraverso il nostro lavoro investigativo: ovvero il terribile stato di incuria in cui si trovano gli allevamenti. Capannoni e stalle in cui centinaia di animali sono costretti a vivere, infatti, versano in uno stato pietoso, diventando fonte di pericolo per la vita degli animali. 

Il caso dell’allevamento del bresciano non è un caso isolato: è di pochissimi giorni fa infatti la notizia che nel torinese è crollato il tetto di una stalla in cui si trovavano 120 mucche causando la morte di 80 animali.

Anche in questo caso abbiamo deciso di schierarci al fianco degli animali, vittime innocenti di questa strage evitabile, presentando denuncia formale alle autorità di competenza. 

Guarda il messaggio di Alice Trombetta, Direttrice di Animal Equality Italia

L’incuria negli allevamenti: una piaga diffusa 

Queste notizie vengono spesso riportate come spiacevoli “incidenti”, ma quando si lasciano le strutture versare in condizioni pietose per anni, senza badare al fatto che al loro interno vivono degli animali, come si può parlare di incidenti?

Negli anni i nostri investigatori hanno visitato molte strutture simili a quelle teatro dei controlli dei crolli degli ultimi mesi, ed spesso hanno riscontrato – oltre alla estrema sofferenza degli animali – un livello di degrado e incuria allarmanti.

Nel 2019, ad esempio, i nostri investigatori hanno raccolto immagini da un allevamento di maiali non troppo distante dall’allevamento del Bresciano protagonista del crollo, trovandosi di fronte ad una situazione di estremo degrado. La sporcizia accumulata sui muri e sul pavimento era talmente diffusa che i maiali erano costretti a vivere in mezzo alle proprie feci e urine. Come documentato dalle nostre immagini il tetto crollava letteralmente a pezzi, mentre le pareti erano anche quelle in condizioni pericolanti e coperte di ruggine, segni della totale inesistenza di una qualsiasi forma di manutenzione.

Guarda le immagini raccolte dai nostri investigatori insieme al TG2 nell’allevamento di maiali:

Dopo il crollo dell’allevamento di maiali nel Bresciano, le autorità accorse per ricostruire l’accaduto – secondo quanto scritto da Bresciaoggi – hanno riportato che: 

“Il capannone era vecchio e dunque si sarebbe trattato di una tragica fatalità”

Sempre nello stesso articolo si legge che la stessa azienda agricola l’anno precedente si era vista dissequestrare i propri immobili dopo che negli anni passati la magistratura aveva «posto sotto sequestro» l’azienda per scarico illecito di liquami. Una ulteriore dimostrazione del grado di noncuranza da parte dei responsabili non solo verso le regole, ma anche verso animali ed ambiente. 

Dopo poche ore dal crollo del tetto nel torinese, che ha portato alla morte di 80 mucche, gli allevatori della zona – con il supporto di Coldiretti – hanno offerto il loro aiuto agli allevatori coinvolti, lanciando una raccolta fondi nazionale con l’obiettivo di raccogliere 50 mila euro per ricostruire la stalla.

Gara di solidarietà partita anche se – da quanto riportano i media locali – le cause del crollo della stalla al momento non sono ancora state accertate, e si dovrà procedere con una perizia ad hoc. Mentre la raccolta fondi procede, quindi, l’unica certezza è che a pagare il prezzo più alto sono stati gli animali, rimasti senza vita sotto le macerie. 

Noi crediamo che sia giusto che chi si rende responsabile di tali incurie nei confronti delle strutture, mettendo costantemente a rischio la vita degli animali che si trovano al loro interno, debba rispondere di fronte alla legge delle proprie azioni

Per questo porteremo avanti  battaglie legali per chiedere giustizia nelle sedi preposte, costituendoci parte civile ogni volta sia possibile  ma non solo: continueremo a denunciare al pubblico la realtà degli allevamenti attraverso il rilascio delle nostre inchieste.

Grazie alle immagini che i nostri coraggiosi investigatori raccolgono possiamo infatti continuare a mostrare e a dimostrare come l’incuria non solo verso gli animali, ma anche verso le strutture in cui sono costretti a vivere non sia un’eccezione, ma un atteggiamento diffuso. 

“Ogni volta che sono entrata in un allevamento ho sempre avuto la sensazione che il soffitto potesse crollarmi addosso da un momento all’altro, che tutto potesse cadere in pezzi e disfarsi.”

Investigatrice di Animal Equality 

Portare alla luce la verità che l’industria vuole nascondere non è solo il primo passo per stimolare la consapevolezza su temi delicati come questi, ma anche lo strumento che ci permette di batterci per gli animali nelle aule di tribunale. 

Puoi scegliere di stare al nostro fianco in questa e altre battaglie: supporta chi combatte ogni giorno in prima linea per gli animali.


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