Foie gras: la nostra lettera al parlamento UK per mettere al bando questo prodotto crudele
Abbiamo inviato una lettera ai rappresentanti delle istituzioni politiche del Regno Unito per chiedere il bando del foie gras e la presa di distanza definitiva dall’alimentazione forzata
Da anni Animal Equality lavora in tutto il mondo – Italia compresa – per arrivare ad un bando del foie gras, un alimento considerato “di lusso”, ma che in realtà nasconde un trattamento estremamente crudele verso gli animali. Per ottenere il foie gras, infatti, anatre ed oche vengono alimentate forzatamente, ma che cosa significa questa pratica?
Anatre ed oche vengono immobilizzate e viene infilato loro in gola un tubo di metallo attraverso cui vengono ingozzate con grandi quantità di mangime; questa pratica eseguita quotidianamente fa letteralmente “esplodere” il loro fegato, tanto che al momento della macellazione questo può pesare fino a 10 volte tanto il fegato di un animale sano.
Verso un bando del foie gras nel Regno Unito?
Nel Regno Unito la produzione di foie gras è già vietata, ma nonostante ciò aziende come i supermercati o ristoranti sono comunque legittimate a importarlo dall’estero; in tutto il paese vengono ancora importate quasi 200 tonnellate di foie gras all’anno.
Il Regno Unito è già stato pioniere in diverse leggi per la protezione degli animali e alcuni mesi fa si è espresso favorevolmente rispetto ad un possibile bando dell’alimentazione forzata; per questo crediamo che la possibilità di arrivare a questo importante traguardo sia davvero concreta e sempre per questo abbiamo scritto una lettera ai rappresentanti delle istituzioni britanniche per chiedere una presa di posizione chiara e definitiva contro l’alimentazione forzata e, di conseguenza, l’importazione di foie gras.
Leggi la lettera che abbiamo scritto ai rappresentanti delle istituzioni politiche del Regno Unito:
Onorevole George Eustice & Lord Goldsmith di Richmond Park
Camera dei Comuni, Londra, SW1A 0AA
Mercoledì 1 settembre 2021
Onorevole George Eustice*, onorevole Lord Goldsmith*,
legislatori, politici e attivisti di tutto il mondo guardano al Regno Unito come un esempio brillante di società progressista sotto molti aspetti.
Le istituzioni politiche del Regno Unito annoverano una lunga storia di progressi di vasta portata, e molto spesso i passi avanti fatti dal Paese hanno ispirato migliaia di figure politiche di tutto il mondo a raggiungere risultati altrettanto significativi nei propri paesi.
Storicamente, ogni progresso fatto nel Regno Unito ha sempre spianato la strada al progresso in altre nazioni.
Il tema della protezione degli animali non fa eccezione.
Era il 1822, quasi due secoli fa, quando il Parlamento britannico approvò una delle prime leggi a tutela degli animali, la “Legge per prevenire il trattamento crudele e improprio del bestiame”.
Molti altri importanti disegni di legge hanno seguito questo primo esempio, come il primo Cruelty to Animal Act del 1835 (che includeva animali come tori, cani, orsi, capre e pecore e vietò il combattimento tra galli e il bear-baiting, una lotta cruenta tra cani e orsi. Inoltre gettò le basi per ulteriori leggi sulla protezione degli animali, sulla costruzione di rifugi e ospedali veterinari, ndr), a cui seguì il Cruelty to Animals Act del 1876 (un provvedimento che fissò limiti ben precisi per quanto riguarda la vivisezione e introdusse delle vere e proprie accuse di reato per chi non si atteneva alle indicazioni, ndr).
Più recentemente, l’Animal Welfare act del 2006 ha alzato ulteriormente il livello della tutela per gli animali (impone ai detentori di animali il dovere di prendere tutte le misure necessarie a garantire il loro benessere e prevede diverse tipologie di reato per chi infligge sofferenza agli animali, ndr).
Sulla carta, le leggi del Regno Unito sono viste come pionieristiche in materia di diritti degli animali.
Ecco perché siamo lieti di constatare che il piano d’azione del Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali (DEFRA) afferma di “stare esplorando un divieto sulla vendita del foie gras” e, mentre in tutto il mondo aspettiamo questo divieto, accogliamo con favore l’introduzione dell’Animal Sentience Bill, una legge che riconosce formalmente gli animali come esseri senzienti, sensibili e pensanti quali sono.
Se il Regno Unito vuole continuare a essere riconosciuto come leader mondiale nella legislazione sul benessere degli animali, non può continuare a sostenere economicamente torture come l’alimentazione forzata di anatre e oche per la produzione di foie gras – una pratica ritenuta crudele dalla comunità scientifica e che costringe gli animali coinvolti a subire inutili sofferenze.
Questa ipocrisia deve finire.
Noi sottoscritti e le comunità internazionali che rappresentiamo esprimiamo il nostro sostegno agli oltre 225.000 cittadini britannici che vi esortano a bandire questo prodotto crudele dal territorio del Regno Unito.
Questo divieto, atteso da troppo tempo, ha bisogno con urgenza della vostra immediata attenzione.
Contiamo su di voi perché si realizzi questo risultato storico per gli animali.
Cordiali saluti,
Sharon Núñez Gough – Presidente di Animal Equality International
Jose Valle – Vicepresidente di Animal Equality International
Matteo Cupi – Vicepresidente di Animal Equality Europa
Carla Lettieri – Direttore esecutivo di Animal Equality Brasile
Silvia Barquero – Direttore esecutivo di Animal Equality Spagna
Amey Deshmukh – Direttore esecutivo di Animal Equality India
Alice Trombetta – Direttore esecutivo di Animal Equality Italia
Dulce Ramírez – Direttore esecutivo di Animal Equality Messico
* George Eustice, Segretario di Stato per l’Ambiente del Regno Unito
* Lord Goldsmith, Ministro del Benessere Animale del Regno Unito
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I due rappresentanti delle istituzioni a cui abbiamo indirizzato la nostra lettera – George Eustice, Segretario di Stato per l’Ambiente del Regno Unito e a Lord Goldsmith, Ministro del Benessere Animale nel Regno Unito – si sono di recente espressi sul tema.
George Eustice ha recentemente rilasciato dichiarazioni poco orientate a un impegno concreto per il divieto, mentre Lord Goldsmith è invece apparso favorevole alla messa al bando del foie gras “nei prossimi mesi”.
Insieme ai nostri colleghi nel Regno Unito,che stanno lavorando da anni in modo costante per arrivare ad un bando del foie gras, abbiamo deciso che non possiamo permettere che il Governo inglese continui a temporeggiare su questa questione così importante.
Negli ultimi due anni infatti Animal Equality ha raccolto le firme di più di 225.000 cittadini che vogliono vedere la fine di questa crudeltà.
Un bando da parte del Regno Unito dell’importazione di prodotti frutto dell’alimentazione forzata significherebbe dare un forte messaggio all’industria e alle istiruzioni degli altri paesi: non possiamo più permettere che una tortura come questa continui ad essere perpetuata.
È il momento che le istituzioni facciano il loro passo, ma non saremmo mai arrivati a questo momento decisivo senza l’incredibile lavoro di chi ogni giorno dialoga con le istituzioni per migliorare la vita degli animali. Anche tu puoi scegliere di supportare il nostro lavoro fatto di investigazioni, sensibilizzazione pubblica, politica e aziendale, per farlo ti basta cliccare qui sotto.