Trasporto di animali vivi: un tir si ribalta, morti centinaia di maialini
È l’ennesimo incidente che mostra la crudeltà e la pericolosità del trasporto di animali vivi
Proveniva dalla Danimarca ed era diretto in un allevamento da ingrasso in Friuli Venezia Giulia il tir che l’1 febbraio si è ribaltato nei pressi di Pordenone causando la terribile morte di 400 dei 640 maialini trasportati.
Alcuni degli animali sono morti sul colpo, mentre tanti altri sono rimasti feriti gravemente come riportato dal veterinario chiamato dalla Lav di Pordenone per verificare le condizioni dei suinetti. I maiali feriti sono rimasti ad agonizzare nell’attesa dell’arrivo di una ulteriore “task force” di veterinari che potessero procedere all’abbattimento in modo adeguato.
Non è la prima volta che incidenti come questi si verificano, già in passato abbiamo denunciato la pericolosità, oltre alla crudeltà, di questi trasporti, ma nonostante il lavoro di associazioni come Animal Equality e l’impegno di esperti ed eurodeputati che hanno evidenziato le costanti violazioni delle norme comunitarie relative al trasporto di animali vivi, questa pratica anacronistica e ingiusta continuerà a provocare la sofferenza degli animali che ogni giorno vengono trasportati in Europa e verso Paesi terzi.
Guarda le condizioni in cui viaggiano gli animali:
Questo evento tragico, infatti, è accaduto a poche settimane dal deludente voto del Parlamento europeo sulle raccomandazioni della commissione d’inchiesta per la protezione degli animali durante il trasporto (ANIT).
Istituita per indagare sulle violazioni del Regolamento UE sul trasporto degli animali vivi, la Commissione non è riuscita a raggiungere i risultati sperati. Con il voto del 20 gennaio gli eurodeputati hanno infatti deciso di non accogliere le raccomandazioni espresse dalla commissione.
Nell’attesa di una nuova proposta legislativa attesa per l’autunno 2023, il Parlamento europeo ha chiesto infatti magre forme di miglioramento per quelli che sono dei veri e propri viaggi infernali. Ad esempio, un tempo massimo di viaggio di 8 ore anche per gli animali destinati alla macellazione, un limite che tuttavia rimane applicabile solo al trasporto su strada dimenticando gli animali trasportati via mare.
Il Parlamento europeo ha anche respinto gli emendamenti che avrebbero vietato il trasporto di animali gravidi al 40% della fase di gestazione. La richiesta di vietare il trasporto di animali molto giovani (bovini, ovini, caprini o suini, ed equini domestici) di età inferiore ai 35 giorni, inoltre, è scomparsa. Il limite di 4 settimane per permettere il trasporto rimane così solo per i vitelli.
Intanto gli animali continueranno ad essere trasportati, a patire terribili soffrire e a rischiare di morire in incidenti come quello di Pordenone, crudeltà che potrebbero essere evitate ponendo fine una volta per tutte a questi viaggi crudeli.