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Oltre 110.000 cittadini chiedono la fine dell’era delle gabbie, il Governo li ascolti

Giugno 15, 2023

Insieme alle altre associazioni che compongono la coalizione italiana End the Cage Age, abbiamo incontrato i rappresentanti dei ministeri di Agricoltura e Salute per la consegna delle firme sulla petizione contro l’uso delle gabbie negli allevamenti

Abbiamo portato all’attenzione del Governo la voce di 110.233 cittadine e cittadini italiani, ora ci aspettiamo che l’Italia faccia la sua parte per la transizione verso un’Europa senza gabbie.

L’incontro con i rappresentanti del Governo è stata l’occasione per avviare un confronto sulla principale richiesta della petizione, ovvero quella di sostenere, in tutte le sedi europee, le istanze dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) End the Cage Age – che la Commissione europea ha accolto – inserendole all’interno della proposta di revisione della normativa europea sul benessere animale che verrà presentata entro la fine dell’anno. 

COSA CHIEDE END THE CAGE AGE?

Oltre 40 milioni di animali sono ancora oggi costretti a vivere tutta o parte della loro vita in gabbia negli allevamenti italiani, più di 300 milioni in tutta Europa.

Per porre fine a questa crudeltà nel 2018 Animal Equality si è unita all’iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “End the Cage Age” promossa da CIWF per chiedere all’Unione europea di porre fine all’uso di ogni tipo di gabbia per gli animali sfruttati a scopo alimentare.

L’Iniziativa End the Cage Age si è conclusa con un risultato storico: la petizione ha raccolto oltre 1 milione e mezzo di firme, che sono state raccolte, certificate e consegnate alla Commissione europea.

A giugno 2021 a seguito della consegna di queste firme il Parlamento europeo ha votato per chiedere la fine dell’uso delle gabbie negli allevamenti, la Commissione ha raccolto questo voto annunciando la decisione di lavorare per un’eliminazione graduale ma totale delle gabbie entro il 2027. 

La Commissione ha anche annunciato che entro il 2023 intende presentare una proposta legislativa che, oltre a vietare l’uso della gabbie per tutte le specie e le categorie di animali allevati, affronterà anche la questione dei prodotti importati da paesi extra UE.

Entro la fine di quest’anno, quindi la Commissione valuterà i dettagli della proposta legislativa che sarà presentata e che avrà bisogno dell’approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE.

L’Italia giocherà in questa approvazione un ruolo fondamentale, ed è per questo che abbiamo consegnato alle istituzioni le firme dei cittadini italiani che chiedono che il Governo si schieri a favore del divieto delle gabbie in tutte le sedi europee opportune.

COSA HANNO RISPOSTO I RAPPRESENTANTI DEL GOVERNO?

Il  Sottosegretario Gemmato ha dichiarato che “di fronte alla richiesta di 110.000 cittadini il Governo deve rispondere” ed entrambi i rappresentanti del Governo, riconoscendo la crescente importanza del benessere animale per i cittadini e per le produzioni del Made in Italy, hanno sottolineato l’importanza di un tavolo di confronto sul tema che coinvolga tutte le parti interessate. 

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Entrambi i rappresentanti del Governo si sono poi impegnati a incontrare nuovamente la coalizione per continuare il confronto.

L’incontro di lunedì è stato il primo passo per portare la questione dell’eliminazione delle gabbie negli allevamenti all’attenzione del Governo italiano. Ci auguriamo che questo sia un segnale di apertura del dialogo su questo tema cruciale, sentito da tanti cittadini. Abbiamo espresso al Sottosegretario Gemmato e all’On. Rossi la piena disponibilità e opportunità di fare parte del  tavolo di confronto con le parti, che possa seguire le diverse fasi della proposta di legislazione europea per l’eliminazione progressiva delle gabbie, che hanno entrambi menzionato.

La coalizione italiana End the Cage Age

Per ridurre la sofferenza di milioni di animali, è necessario che le istituzioni prendano posizione contro le gabbie. Ogni giorno, infatti, scrofe, vitelli, galline, quaglie, oche e conigli vivono imprigionati in spazi angusti tra stress, malessere e ferite provocate dalle sbarre. Ma tutto questo non è più accettabile.

Anche noi però possiamo fare la differenza, ogni giorno possiamo fare la nostra parte dicendo basta allo sfruttamento degli animali in gabbia a partire da un’alimentazione priva di prodotti di origine animale.


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