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Pulcini maschi, il divieto di triturazione c’è ma troppe le deroghe

Settembre 13, 2023 Aggiornato: Ottobre 18, 2024

Il decreto attuativo emanato dal Governo Meloni vieta l’abbattimento dei pulcini tramite triturazione entro il 31 dicembre 2026, ma ancora non basta

Considerati veri e propri scarti di produzione dall’industria delle uova, ogni anno in Italia oltre 30 milioni di pulcini maschi vengono uccisi per triturazione o soffocamento, pratiche dolorose di cui questi animali sono vittime entro le prime 24 ore di vita. 

Non sarà più così: nel 2022, a seguito della nostra campagna per chiedere il divieto del loro abbattimento, il Parlamento ha approvato una legge per vietare l’uccisione dei pulcini maschi in Italia.

Ora è arrivato anche il decreto attuativo che attendevamo dal Governo e che contiene alcune misure che limitano la sofferenza di milioni di pulcini maschi, vietando l’abbattimento dei pulcini tramite triturazione entro il 31 dicembre 2026, ma non basta.

Guarda la nostra intervista su Rai News 24

Pulcini maschi: perché il decreto non basta?

Attraverso il decreto attuativo per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento CE n.1099/2009 “Sulla protezione degli animali durante l’abbattimento”, il Governo ha deciso di adottare alcune misure che limitano la sofferenza di milioni di pulcini maschi, ma ha anche stabilito alcune deroghe che riducono l’impatto di questa misura. 

Il testo del decreto proposto dal Ministero della Salute stabilisce innanzitutto il divieto generale di abbattimento selettivo dei pulcini maschi, e in ogni caso “il divieto totale dell’abbattimento per macerazione”, ovvero tramite triturazione. Il decreto ammette tuttavia delle eccezioni a causa delle quali questi animali continueranno a soffrire. 

In particolare, il decreto ammette delle ampie deroghe al divieto di abbattimento selettivo in caso di errori di sessaggio, blocco o malfunzionamento delle macchine di ovosessaggio, per necessità di depopolamento, per necessità di salute pubblica e in caso di abbattimento dei pulcini per fini scientifici. 

Per quanto riguarda i pulcini maschi nati, il decreto stabilisce la possibilità che siano affidati ad associazioni secondo requisiti che devono essere chiariti in uno dei provvedimenti mancanti, ma anche l’alternativa di destinarli all’alimentazione animale: sarebbe preferibile che le associazioni vengano consultate obbligatoriamente e che la seconda possibilità diventi soltanto residuale.

Per garantire che l’importante divieto di abbattimento stabilito dal Governo sia efficace, il decreto prevede poi l’implementazione e la promozione delle tecnologie di ovosessaggio, in grado di rilevare il sesso dell’embrione e di evitare quindi l’uccisione dei pulcini.

D’altra parte, è previsto che l’ovosessaggio possa avvenire fino al 14° giorno di incubazione dell’uovo: il doppio rispetto a quanto indicato dalle organizzazioni per la protezione degli animali sulla base delle ricerche più autorevoli e condivise dalla comunità scientifica, che indicano 14 giorni come un periodo di tempo eccessivo per il riconoscimento del sesso del pulcino, che potrebbe quindi provare dolore.

La nostra battaglia per fermare la strage dei pulcini maschi

Dopo che ad agosto 2022 il Parlamento ha approvato la “Legge di delegazione europea 2021 per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti normativi dell’Unione europea”, noi di Animal Equality, insieme a CIWF Italia, Essere Animali, Animal Law Italia e LAV abbiamo rivolto il nostro appello al Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida e a quello della Salute Schillaci per chiedere di fermare la carneficina dei pulcini maschi una volta per tutte. 

Con l’emanazione del decreto attuativo abbiamo fatto un ulteriore passo avanti e tuttavia:

Con l’attuale decreto attuativo l’impegno del Governo a sostegno degli animali non è sufficiente. La tutela degli animali non può infatti essere garantita completamente se non adottando tecniche adeguate ai pareri scientifici più autorevoli: ovvero abbassando i giorni di vita dell’embrione concessi per l’ovosessaggio e limitando le deroghe previste per l’abbattimento in casi di emergenza. In mancanza di questi interventi, i pulcini continueranno a soffrire e a morire per mano dell’industria delle uova in maniera del tutto legale.

Matteo Cupi, Animal Equality Italia

La mobilitazione di associazioni e politici

Insieme alle principali associazioni italiane per la protezione degli animali allevati a scopo alimentare, chiediamo ai Ministeri della Salute, dell’Agricoltura e del Made in Italy di intervenire al più presto per emanare gli ulteriori provvedimenti necessari e fare in modo che il divieto diventi effettivo nei tempi previsti.

Anche il parlamento sta andando in questa direzione: i deputati del Movimento 5 Stelle, Alessandro Caramiello, Sergio Costa e Susanna Cherchi, hanno presentato alla Camera un’interrogazione attraverso cui viene chiesto al Governo come intende attuare il divieto, con particolare riferimento alle questioni legate all’etichettatura, alla ricollocazione dei pulcini, alle tecnologie di ovo sessaggio e all’adattamento degli incubatoi richiesti dalla norma.

Come hanno ricordato i firmatari dell’interrogazione: 

Nell’ambito delle pratiche diffuse nell’industria per la produzione di uova è consuetudine l’abbattimento, mediante triturazione o gassificazione, dei pulcini maschi, poiché improduttivi e quindi giudicati un onere finanziario superfluo da sostenere; tale pratica, diffusa e consolidata, dimostra concretamente l’importanza di promuovere alternative etiche e sostenibili che rispettino il benessere degli animali e promuovano forme di produzione alimentare più responsabili.

Non finisce qui, il nostro sforzo per fermare la strage di questi cuccioli non si fermerà, tanto è stato fatto, molto c’è ancora da fare, fino a quando anche l’ultimo pulcino non sarà risparmiato da queste atrocità.

Cosa puoi fare tu? Smettere di finanziare l’industria che considera i pulcini come scarti, in nome della produzione di uova scegliendo un’alimentazione 100% vegetale.

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