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L’industria del latte è crudele, ma forse ancora non lo sai

Dicembre 12, 2023

Nuove immagini raccolte in Messico mostrano come milioni di vitelli separati dalle loro madri subito dopo la nascita vengono maltrattati dall’industria lattiero-casearia

In Messico e in tutto il mondo, i vitelli vengono separati dalle loro madri per essere uccisi o utilizzati per continuare a produrre latte. 

Guarda le nuove immagini che abbiamo raccolto negli allevamenti in Messico:

L’inchiesta realizzata dal team investigativo di Animal Equality rivela che i vitelli nati nell’industria lattiero-casearia vengono uccisi quando sono ancora dei cuccioli perché non possono produrre latte e la loro razza è poco utilizzata dall’industria della carne. 

Le vitelle, invece, vengono mutilate senza anestesia in modo che non sviluppino le corna. Le femmine infatti, a differenza dei maschi, vengono utilizzate per sostituire le mucche che, stremate dai cicli di gravidanze forzate, non sono più in grado di produrre latte.

Il volto nascosto dell’industria del latte

Attraverso la nostra indagine sotto copertura, abbiamo denunciato ancora una volta che gli animali sfruttati nell’industria lattiero-casearia soffrono per tutta la loro vita. Anche se l’industria cerca di nasconderlo, infatti, per produrre latte è necessario privare i vitelli del nutrimento delle loro madri e mutilarli in modo efferato.

Scopri quello che l’industria del latte non vuole farti sapere:

Una misura adottata per facilitare lo sfruttamento di questi animali nell’industria lattiero-casearia è infatti il taglio delle corna, una procedura che provoca dolore acuto e stress e può avere conseguenze a lungo termine se la ferita si infetta. Questa mutilazione viene eseguita senza anestesia e non sempre viene cauterizzata per contenere eventuali emorragie.

L’aspettativa di vita di una mucca in natura è di circa 20 anni, ma nell’industria lattiero-casearia questi animali vengono uccisi ben prima, quando non sono più considerati produttivi. 

La produzione di latte richiede infatti che questi animali vengano ingravidati regolarmente in modo che i vitelli possano essere allontanati e il loro latte sia destinato al consumo umano. Ma questi cicli di sfruttamento costante sfiniscono presto le giovani mucche, vittime spesso di malattie e infezioni.

Le conseguenze del consumo di latte in Italia

Le mucche e i loro vitelli sono esseri senzienti che negli allevamenti non possono esprimere i loro comportamenti più naturali, ma vivono stressati e sottoposti a pratiche violente e crudeli.

In Italia, il trattamento che mucche e vitelli sfruttati a scopo alimentare subiscono non è diverso da quello che avviene in Messico. Anche nel nostro Paese, dove si consumano in media 42 litri di latte fresco pro capite ogni anno, questi animali sono trattati come merci e sono vittime degli stessi abusi. 

Negli ultimi cinque anni il consumo di latte in Italia è diminuito di circa il 25-30%, ma milioni di mucche continuano a essere sfruttate negli allevamenti nostrani per produrre le cosiddette “Eccellenze del Made in Italy”. 

Nella nostra inchiesta “Una bufala tutta italiana” abbiamo denunciato le terribili condizioni di vita di bufale e bufalini usati per produrre la mozzarella e altri prodotti a base di latte. Mentre le madri vengono usate come macchine da latte, i loro cuccioli sono abbandonati in pessime condizioni igieniche e condannati a morire di fame dagli allevatori perché considerati come “scarti” di produzione.

Guarda la nostra inchiesta sulle bufale: 

Perché scegliere bevande vegetali fa la differenza

Le nostre scelte alimentari hanno un grande potere perché possono cambiare la vita degli animali sfruttati contribuendo a ridurre la loro sofferenza. Ogni volta che scegliamo un’alternativa vegetale al latte di origine animale, possiamo aiutare mucche e vitelli a vivere un’esistenza priva di violenza.

Come consumatori abbiamo un grande impatto, le nostre decisioni si ripercuotono sugli altri e gli animali sono sempre i più colpiti. Quello che mostriamo con le nostre indagini non sarà mai mostrato dall’industria nelle sue pubblicità, ecco perché è fondamentale continuare a denunciare e compiere scelte consapevoli ogni giorno.

Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa

L’industria lattiero-casearia ci ha fatto credere che il consumo di latte sia insostituibile nella nostra alimentazione, ma è ampiamente dimostrato che il passaggio alle proteine di origine vegetale è sostenibile e salutare, nonché una priorità per gli animali.

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