Una nuova inchiesta svela la sofferenza dei conigli rinchiusi in gabbia negli allevamenti italiani
Una nuova video-inchiesta realizzata da Compassion in World Farming (CIWF) e resa pubblica dalla coalizione italiana End the Cage Age punta ancora una volta i riflettori sulle sofferenze patite degli animali allevati in gabbia.
Guarda come vivono i conigli in gabbia negli allevamenti italiani:
I ritrovamenti dell’inchiesta
Le sconvolgenti immagini, filmate in allevamenti italiani e polacchi, mostrano conigli in gabbie così piccole da impedire loro di allungare completamente le zampe, conigli ansimanti per le alte temperature ed esemplari morti o malati che giacciono senza vita con le orecchie rosicchiate o incapaci di sollevare la testa accanto ai conigli vivi.
Gli animali ancora in vita sono stati ripresi mentre masticano disperatamente le grate a causa di stress e frustrazione. In uno degli allevamenti investigati, molti conigli avevano gran parte del corpo privo di pelliccia, probabilmente per via di una parassitosi o un’infezione. Altri presentavano ferite alla cute, piaghe sulle zampe o lesioni alle zampe.
Foto di CIWF
Negli allevamenti italiani gli investigatori hanno trovato conigli stipati in piccole gabbie sovraffollate, senza sufficiente spazio in altezza. In un allevamento, poi, hanno assistito all’inquietante procedura per la raccolta del seme per l’inseminazione artificiale, che consisteva anche nel forzare un coniglio maschio a rapporti sessuali con un suo compagno. A quanto affermato dall’allevatore, si trattava di una pratica per “scaldare” i maschi.
Gli investigatori hanno osservato anche due tipi di gabbie “arricchite”. Sebbene al loro interno ci fosse più spazio, queste non permettevano comunque ai conigli di fare salti consecutivi, elemento essenziale per il loro benessere. In più, la maggior parte delle gabbie aveva la pavimentazione metallica responsabile di ferire gli animali e non aveva arricchimenti necessari come gli elementi masticabili. In base a quanto documentato, anche le gabbie arricchite quindi non rispettano le esigenze di benessere dei conigli.
Foto di CIWF
L’allevamento di conigli in Italia e in Europa
In Italia nel 2023 sono stati macellati 14,5 milioni di conigli, la stragrande maggioranza dei quali proveniente da allevamenti in gabbia. Ma ciò che è stato osservato dagli investigatori in Italia e Polonia è rappresentativo delle condizioni della maggior parte degli allevamenti di conigli in tutta l’Unione europea, in cui non sono tutelate neanche le più basilari necessità comportamentali dei conigli.
Purtroppo, a causa del ritardo della Commissione europea nel vietare l’allevamento in gabbia e dell’assenza di leggi che proteggano il benessere dei conigli allevati nell’UE, quanto documentato dall’inchiesta mostra condizioni di allevamento agghiaccianti, ma perfettamente legali.
In Europa, ogni anno vengono macellati circa 77 milioni di conigli. Si stima che il 90% di essi sia allevato in gabbia, compresa la quasi totalità dei riproduttori. Nel 2021, in risposta all’Iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age, che aveva raccolto con successo oltre 1,4 milioni di firme certificate, la Commissione UE aveva assunto un chiaro impegno formale a presentare entro la fine del 2023 una proposta legislativa per vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti europei. Tuttavia, l’esecutivo UE non ha ancora tenuto fede al proprio proposito.
Foto di CIWF
Un’Europa senza gabbie è possibile
Nove cittadini europei su dieci ritengono che gli animali non dovrebbero essere allevati in gabbie individuali. Al contempo, dal Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE è emerso un diffuso consenso nel settore agroalimentare secondo cui le gabbie devono essere eliminate gradualmente e la proposta di revisione della normativa sul benessere animale pubblicata al più tardi entro il 2026.
Secondo le organizzazioni italiane di End the Cage Age:
Questa video-inchiesta dimostra ancora una volta quanto sosteniamo da sempre. E cioè che non può esistere benessere animale in gabbia. Qui non si tratta di ‘mele marce’ del sistema, ma dello standard comune di ‘malessere animale’ che riguarda la quasi totalità degli allevamenti di conigli in Italia e nell’UE. Alternative più rispettose sono possibili e già in uso in tutto il mondo. La Commissione europea deve fare la sua parte e presentare la proposta per vietare l’allevamento in gabbia per tutti gli animali allevati al più presto possibile.
Intanto ognuno di noi può fare la propria parte per contrastare l’industria zootecnica che sfrutta i conigli e ridurre la sofferenza degli animali allevati scegliendo un’alimentazione a base vegetale.
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