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Macello Belli: nuovi sviluppi dell’inchiesta sul macello in provincia di Cremona

Depositato nuovo materiale alla Procura di Cremona, intanto la Regione Lombardia ha risposto alla nostra denuncia stabilendo più controlli nella struttura

Sono passati tre mesi dalla pubblicazione dell’inchiesta che ha svelato le terribili violenze nel macello Belli di Trigolo, in provincia di Cremona.

A fronte dei ritrovamenti, abbiamo presentato una denuncia presso le autorità competenti nei confronti dell’azienda coinvolta. Dopo aver valutato la denuncia, la Procura ha ritenuto necessario approfondire le violazioni documentate.

Per questo ci siamo recati a Cremona, presso la sede dei NAS per depositare il video dell’inchiesta e ulteriore materiale probatorio sulle gravi illegalità riscontrate nel macello.

Come ha dichiarato l’Avvocato Glauco Gasperini, che ci ha supportato nella denuncia verso la struttura, si tratta di un passo importante che dimostra che la nostra azione è solida e fondata.

La Regione Lombardia stabilisce più controlli nel macello Belli  

Attraverso la nostra inchiesta abbiamo mostrato le violenze estreme commesse dagli operatori nei confronti dei maiali all’interno del macello Belli di Trigolo, in provincia di Cremona.

Guarda il video della nostra inchiesta nel macello di Cremona:

A seguito del rilascio di queste immagini e delle proteste che abbiamo condotto a Mantova, Trigolo e Milano la consigliera 5 Stelle Paola Pollini, ha depositato una interrogazione per chiedere alla Giunta regionale di prendere posizione rispetto ai maltrattamenti che abbiamo denunciato.

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha risposto all’interrogazione presentata dalla consigliera Pollini riconoscendo la necessità di intensificare i controlli. 

In particolare, Bertolaso ha riconosciuto che i controlli nel macello non sono stati finora efficienti: in deroga alla norma e con l’ausilio di personale veterinario aggiuntivo, sono quindi stati stabiliti ulteriori controlli, non più a campione, ma quotidiani, all’interno della struttura. 

Tuttavia l’aumento dei controlli non basta a garantire la tutela delle norme sul benessere animale se tutto il sistema dei controlli non viene reso più efficace, in Lombardia come altrove. 

Perché il sistema dei controlli nei macelli non funziona

Attualmente i veterinari incaricati di svolgere i controlli di routine all’interno dei mattatoi sono gli stessi che, in caso di denuncia, vengono incaricati dalla Procura di coadiuvare le indagini: in questo modo, controllore e controllato coincidono. 

Affinché questo conflitto di interesse nell’attività ispettiva venga risolto, come Animal Equality riteniamo fondamentale rivedere questo modus operandi, per esempio introducendo la turnazione dei veterinari all’interno dei macelli. 

L’assessore Bertolaso riconosce che i controlli presso il macello che abbiamo investigato non sono sufficienti, ma il problema è più ampio. In oltre dieci anni di inchieste abbiamo mostrato che in questi luoghi gli animali subiscono trattamenti crudeli e sono sottoposti a sofferenze estreme. L’intero sistema dei controlli all’interno dei macelli non funziona e deve essere rivisto perché gli animali sono esseri senzienti e hanno dei diritti, ma le tutele che la legge garantisce loro sono costantemente violate. 

Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia

Il parere dell’esperto

Secondo il veterinario Enrico Moriconi, responsabile delle valutazioni veterinarie dei filmati che abbiamo raccolto all’interno del macello di Trigolo, maggiori controlli nei macelli servirebbero non solo a evitare la sofferenza degli animali, ma anche a tutelare i cittadini:

Aumentare la formazione e il numero dei medici veterinari rendendoli maggiormente consapevoli del fatto che la tutela del benessere animale rientra nei loro compiti è fondamentale, soprattutto adesso che abbiamo l’articolo 9 della Costituzione che riconosce la tutela degli animali come una priorità.

Noi non ci fermeremo finché le sofferenze degli animali allevati a scopo alimentare non avranno fine. Ognuno di noi può contribuire a ridurre lo sfruttamento e le crudeltà sistematiche che questi animali subiscono in allevamenti e macelli scegliendo un’alimentazione 100% vegetale.

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