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Chiusi in gabbie e costretti a soffrire: ecco come vivono i conigli allevati per la loro carne in Italia, ma c’è un modo per aiutarli


Aiutare i conigli è facile, basta lasciarli fuori dal proprio piatto: farlo è davvero semplice, e te lo dimostriamo con una ricetta di Caterina Mosca, chef esperta di cucina vegetale

L’Italia è uno dei maggiori maggiori produttori europei di carne di coniglio. Circa 20 milioni di questi animali (dati Commissione europea, 2017) vengono allevati ogni anno nel nostro paese in gabbie minuscole, all’interno delle quali non possono esprimere i loro comportamenti naturali e sono quindi condannati ad una intera vita di sofferenza.

Guarda come vivono i conigli allevati per la loro carne:

Nel corso degli anni abbiamo più volte svelato attraverso le nostre inchieste le terribili condizioni di vita a cui questi animali sono sottoposti e abbiamo di recente mostrato come le loro condizioni di vita non siano cambiate rilasciando insieme a tutta la coalizione End the Cage Age le immagini raccolte da Essere Animali in sette allevamenti italiani di conigli.

Grazie a questo lavoro di inchiesta e sensibilizzazione, e grazie al fatto che i conigli vengono sempre più percepiti come animali da compagnia, il consumo della carne di questi animali è notevolmente diminuito, ma il lavoro da fare è ancora molto

Un primo passo importante è quello di vietare l’utilizzo delle gabbie per l’allevamento, ma c’è qualcos’altro che ogni singolo individuo può fare per evitare la sofferenza di questi animali: lasciarli fuori dal piatto. 

Scegliere un’alternativa a base vegetale al coniglio significa decidere di stare dalla parte degli animali e non finanziare l’industria che li sfrutta. Per farlo con gusto e creatività abbiamo chiesto alla chef esperta di cucina vegetale Caterina Mosca di prestarci una deliziosa ricetta da portare a tavola al posto del coniglio.

La ricetta veg per un secondo senza coniglio 

La ricetta si chiama “Non Chiamatelo Coniglio” alla ligure ed è un’alternativa 100% vegetale per un secondo piatto gustoso e facile da realizzare che non include però la sofferenza degli animali.

Lo ha ideato per noi la chef Caterina Mosca, esperta di cucina vegetale e ideatrice della scuola volante di cucina naturale “Baciami in cucina”. Il procedimento per preparare il non coniglio alla ligure è questo:

Ingredienti (per 4 persone)

360 g di seitan artigianale

1 carota

1 gambo di sedano

1 cipolla bianca

1 mazzetto di profumi (alloro, salvia, rosmarino)

1 bicchiere di vino rosso (meglio se ligure)

30 g di salsa di soia

80 g di pinoli

120 g di olive taggiasche

Olio evo

Sale e pepe a piacere

Procedimento

Per prima cosa mondate e tritate sedano, carota e cipolla. In una casseruola antiaderente scaldate un paio di cucchiai di olio evo, quindi aggiungetevi il mazzetto di profumi (alloro, salvia, rosmarino) e quando inizierà a sprigionare il proprio profumo aggiungete le verdure mondate e tagliate. Spolverate con un pizzico di sale, quindi coprite con il coperchio e lasciate dorare.

Spezzate il seitan a mano: il risultato dovrà essere irregolare, aggiungetelo a questo punto alle verdure, versatevi sopra il vino rosso e la salsa di soia che avrete mescolato insieme e a cui avrete aggiunto mezzo bicchiere di acqua. Coprite e lasciate cuocere per almeno 20 minuti.

A parte, in un pentolino antiaderente, tostate leggermente i pinoli, aggiungeteli poi al seitan insieme alle olive, mescolate bene e servite ben caldo.

Cambiare alimentazione per cambiare il mondo

Prova questa ricetta non solo perché è buona, ma anche perché scegliere di non consumare carne significa scegliere di stare dalla parte degli animali e non finanziare l’industria che li sfrutta e li uccide.

I conigli allevati per la loro carne vengono condannati a terribili sofferenze perché chiusi in gabbie minuscole dove trascorrono la loro intera vita prima di essere condannati al macello. Ma il destino di questi animali è comune a tutti gli altri sfruttati dall’industria e ognuno di noi può fare la differenza, scopri come. 


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