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PERCHÉ IL FOIE GRAS È ANCORA LEGALE?


Combattiamo l’alimentazione forzata in tutto il mondo

Circa il 94% dei cittadini dell’Unione europea (UE) ritiene importante il benessere degli animali. Allo stesso tempo, secondo alcune stime, ogni anno in Europa vengono alimentate a forza tra i 10 e i 70 milioni di anatre e oche per la produzione di foie gras.

Anatre e oche che vengono rinchiuse in capannoni affollati e nutrite forzatamente diverse volte al giorno, fino a che il loro fegato si gonfia dieci volte la dimensione normale. Dopo essere state uccise, i fegati “grassi” di oche e anatre vengono trasformati in un prodotto considerato tra i più raffinati, il foie gras, appunto.

Foie gras

La produzione di foie gras attraverso l’alimentazione forzata non solo è vietata in Italia e in molti paesi del mondo, ma è anche considerata ‘nociva per il benessere degli animali’ da alcuni studi scientifici come il Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea.

Nonostante ciò in alcuni paesi tale pratica è ancora permessa e la vendita e l’esportazione dei prodotti che ne derivano continua a essere consentita anche dove l’alimentazione forzata è vietata, come in Italia.

Perché una pratica così spietata è ancora legale se così tanti cittadini chiedono protezione per gli animali?

Ecco quattro motivi:

1 – Le persone non ne sanno abbastanza

Il foie gras è considerato una “prelibatezza”, un prodotto di lusso per pochi. Per questo molte persone ignorano completamente la sofferenza necessaria per produrlo.

Si ottiene alimentando gli animali con enormi quantità di mais, che vengono inserite direttamente nello stomaco mediante un lungo tubo metallico. Una pratica che è una vera e propria tortura per gli animali.

Se le persone scoprono a cosa vanno incontro anatre e oche per la produzione del foie gras, potranno opporsi alla pratica dell’alimentazione forzata. L’opinione pubblica è cruciale per fare pressione sulle istituzioni e chiedere cambiamenti per gli animali e leggi che li tutelino.

Foie gras

Per questo Animal Equality ha condotto e pubblicato indagini sugli allevamenti di foie gras e ha lanciato petizioni per vietare l’alimentazione forzata nei paesi di tutto il mondo. 

Mostrando a un numero sempre maggiore di persone la realtà vissuta da questi animali, sensibilizziamo l’opinione pubblica e ispiriamo sempre più persone a sostenere le campagne per vietare l’alimentazione forzata.

Guarda una delle nostre inchieste condotte in un allevamento che produce foie gras:

2 – L’industria del foie gras inganna i consumatori

Se da un lato molte persone non conoscono il foie gras, dall’altro quelle che lo conoscono spesso ricevono informazioni false e fuorvianti su come viene prodotto e sul suo impatto sugli animali.

Una tattica utilizzata dall’industria del foie gras è quella di raccontare la produzione di foie gras come un processo ‘naturale’. Ma cosa succede davvero? Con l’alimentazione forzata il fegato di un’anatra o di un’oca si gonfia fino a 10 volte le sue dimensioni naturali. L’industria sostiene che molti uccelli migratori immagazzinano naturalmente grasso nel fegato a scopo energetico prima di un viaggio e questo renderebbe ‘naturale’ anche l’alimentazione forzata.

Foie gras

È vero che gli uccelli migratori accumulano naturalmente grasso nel fegato prima del viaggio, ma questo non è rilevante per la produzione di foie gras. Una delle razze di anatre più utilizzate nell’industria del foie gras è l’anatra Mulard. E non solo l’anatra Mulard non è un uccello migratore, ma non vola nemmeno.

Un’altra bugia dell’industria del foie gras è che le anatre e le oche si farebbero nutrire volontariamente. Questo contraddice una grande quantità di studi scientifici e di filmati investigativi che dimostrano che le anatre e le oche mostrano un forte rifiuto verso la nutrizione forzata.

L’industria del foie gras utilizza una comunicazione ingannevole nel tentativo di far apparire il processo di alimentazione forzata come ‘normale’ o ‘naturale’, mentre non lo è affatto e le immagini che abbiamo raccolto lo dimostrano senza alcun dubbio: 

3 – L’industria del foie gras aggira la legge

Esistono leggi comunitarie che dovrebbero rendere illegale la produzione di foie gras attraverso l’alimentazione forzata. 

Da un lato abbiamo l’articolo 13 del Trattato di Lisbona, secondo cui “l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti”.

Abbiamo anche una legge europea del 1999 con cui l’UE ha approvato una direttiva che afferma che “l’esperienza pratica e le conoscenze scientifiche” sono fattori importanti quando si tratta di considerare le condizioni di allevamento degli animali.

In altre parole se ci sono prove evidenti che gli animali soffrono a causa delle condizioni di allevamento, non si può ignorarle.

Foie gras

Ecco cosa dice la direttiva:

Gli animali devono ricevere alimenti sani, adeguati all’età e alla specie, che devono essere messi a loro disposizione in quantità sufficienti a mantenerli in salute. […] Le modalità di alimentazione e di abbeveraggio non devono causare agli animali sofferenze o danni inutili.

Direttiva 98/58/CE sulla protezione degli animali da allevamento, allegato 14

L’alimentazione forzata causa chiaramente immense sofferenze agli animali, quindi com’è possibile che venga praticata legalmente per produrre il foie gras?

È possibile perché un’altra legge permette di aggirare il problema: gli Stati membri dell’UE devono tenere conto delle “usanze […] in particolare per quanto riguarda i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale”. 

L’industria del foie gras sostiene che il foie gras sia una tradizione culturale legata al patrimonio regionale e quindi l’alimentazione forzata non dovrebbe essere vietata. Così, la legge sulle tradizioni risulta più importante di quella sul benessere degli animali.

Foie gras

4 – La legge dell’UE: se un prodotto è legale in un paese, lo è anche in tutti gli altri

La maggior parte degli Stati membri dell’UE, come l’Italia, hanno già vietato l’uso dell’alimentazione forzata per la produzione di foie gras a causa della crudeltà che comporta. Ma questi paesi, secondo la legge, non possono impedire la vendita di prodotti provenienti da altri Paesi europei in cui questa pratica è ancora legale.

Ciò è dovuto a una delle regole fondamentali dell’Unione Europea, il “principio del mutuo riconoscimento”. In parole semplici questo principio garantisce che un prodotto che è legale vendere in uno Stato membro dell’UE debba essere legale anche in tutti gli altri Stati membri. 

Se la produzione e la vendita del foie gras prodotto attraverso l’alimentazione forzata sono legali in Francia, per esempio, anche tutti i Paesi dell’UE devono autorizzare la vendita di questo prodotto e non possono vietarne o impedirne l’importazione o la vendita.

Foie gras

Cosa stiamo facendo per bandire l’alimentazione forzata per la produzione di foie gras

Da più di 10 anni investighiamo allevamenti di foie gras e dal 2017 conduciamo una campagna per vietare il foie gras e altri prodotti ottenuti con l’alimentazione forzata degli animali in diversi paesi del mondo.

Grazie alle immagini che abbiamo raccolto e mostrato al pubblico abbiamo ottenuto tante vittorie:

  • L’India è diventata il primo paese al mondo ad attuare un divieto a livello nazionale sull’importazione di foie gras.
  • In Spagna un allevamento fornitore di foie gras a uno dei ristoranti più famosi del mondo è stato chiuso per sempre a seguito di un’investigazione di Animal Equality.
  • Coop Italia è diventata il primo supermercato in Italia a vietare la vendita di foie gras prodotto attraverso l’alimentazione forzata a seguito di un investigazione e di una campagna di Animal Equality.

Se otterremo un bando del foie gras prodotto attraverso l’alimentazione forzata in alcuni paesi del mondo, non solo l’industria verrà danneggiata, ma potremo fare pressione su altri paesi affinché seguano la stessa strada.

Foie gras

Non  saremmo mai arrivati così vicini al bando dell’alimentazione forzata senza l’incredibile lavoro di chi ogni giorno dialoga con le istituzioni per migliorare la vita degli animali.

Supporta il nostro lavoro di indagine, di pressione politica, di sensibilizzazione pubblica e aziendale, oltretutto questo è il momento migliore per farlo: grazie a un generoso donatore che ha deciso di raddoppiare ogni donazione entro il 30 giugno e fino al raggiungimento di 100mila euro in Italia, se tu doni 50€ gli animali ne riceveranno 100€.

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