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Le sofferenze nascoste dei polli negli allevamenti


Ogni anno, solo in Italia, vengono macellati più di 500 milioni di polli, in un mercato che sta crescendo sempre di più e che sta causando sempre più sofferenze a questi delicati e intelligenti animali.

I consumi di carne bianca sono cresciuti in modo esponenziale, sulla scia di una retorica che propone questa carne come più “sana”, nascondendo in realtà i tanti problemi e controversie che coinvolgono non solo la produzione ma anche gli animali, esposti a sofferenze terribili e prolungate.

1. Selezione genetica dei polli

Nel corso degli anni i polli sono stati selezionati geneticamente per crescere il più possibile e il più in fretta possibile. Oggi un pollo di razza Broiler – polli a rapido accrescimento arriva al peso da macello in appena 40 giorni di vita. Il corpo di questi polli cresce talmente in fretta e talmente tanto che il loro stesso scheletro e i loro organi interni non reggono allo stress.

Per questo molti polli muoiono ancora prima di raggiungere il macello, per collasso degli organi interni o di fame e sete, i polli infatti non riescono a reggersi sulle proprie zampe per via del proprio peso, e non possono raggiungere le mangiatoie.

Animal Equality e le altre organizzazioni – nonostante siamo tutti consapevoli che non sia la soluzione definitiva alle sofferenze dei polli – chiedono l’adozione di razze con migliori indicatori di benessere e che rispettino di più le tendenze naturali dei polli.

2. Sovraffollamento negli allevamenti di polli

Più carne, più in fretta. L’industria del pollo risponde a questa esigenza con una selezione genetica esasperata da un lato, ma anche con una produzione di massa spinta all’estremo dall’altro. Per questo in un allevamento di polli possono esserci fino a 20 polli per ogni singolo metro quadro.

Sai cosa significa prendere la metro o un pullman negli orari di punta? O salire in cinque su un ascensore progettato per tre persone? Bastano poche fermate, o un paio di piani nel caso dell’ascensore, e già si vuole uscire da quell’inferno. C’è bisogno di prendere aria.

Hai mai pensato a cosa possa voler dire passare la tua intera esistenza in uno stato di sovraffollamento simile? E se in tutto questo fossi anche  circondato dagli escrementi e dalle deiezioni dei tuoi compagni di sventura?

3. Fame e sete

Per i polli che nascono e vivono negli allevamenti non ci sono cure veterinarie e nessun tipo di assistenza. Se un pollo non è in grado di alzarsi per raggiungere le mangiatoie e gli abbeveratoi, è destinato a morire di fame e di sete, senza alcuna assistenza veterinaria.  

E tutto questo è causato dall’ossessione per razze ad accrescimento veloce, che fanno del male agli animali e li portano velocemente a collassare oppure a sopravvivere quel tanto che basta per essere poi inviati al macello nell’arco di poche settimane.

4. Ustioni e ferite dei polli negli allevamenti intensivi

Nel capannone per lallevamento dei polli il pavimento è una lettiera che presto si sporca e si impregna delle feci e dell’urina dei centinaia di migliaia di animali costretti a viverci sopra.

Più si sporca la lettiera più esala ammoniaca, questa ammoniaca brucia la pelle dei polli che per via del troppo peso non riescono a muoversi, a camminare o a spostarsi. Per questo i polli negli allevamenti intensivi presentano spesso ferite, piaghe e ustione. Un’altra sofferenza con cui sono costretti a convivere durante la loro breve vita.

5. La doppia prigione dei polli allevati per la loro carne

Se sei un pollo allevato per la carne viv i contemporaneamente in due tipi differenti di prigioni: la prima è il tuo corpo, selezionato geneticamente nel tempo e causa principale delle sofferenze che ti porterai dietro fino al giorno in cui ti verrà tolta la vita, al macello.

La seconda, lo spazio fisico in cui sei costretto a vivere, assieme a centinaia di migliaia di altri individui come te, è un luogo sporco, illuminato solo da lampade al neon, senza aria fresca. Sul pavimento non c’è erba (non la calpesterai mai durante la tua intera esistenza) ma ci sono invece tutti gli escrementi prodotti da te e dai tuoi compagni.

6. Uccisi ancora coscienti

Dopo sei settimane in queste condizioni, i polli vengono prelevati con forza e rinchiusi con violenza in gabbie ancora più affollate. Arrivati al macello i polli vengono appesi a testa in giù su ganci di metallo, un’operazione che infligge ancora più dolore alle zampe già indebolite dalle fasi di allevamento.

Essendo dei volatili i polli non hanno il diaframma e respirano quindi a fatica se appesi a testa in giù, questa difficoltà respiratoria si somma alla paura e al dolore per le fratture. Le operazioni di stordimento, poi troppo spesso risultano inefficaci e così i polli finiscono per essere dissanguati mentre ancora coscienti, tra estreme sofferenze.

Nessuno dovrebbe essere destinato a questa morte.

Animal Equality ha mostrato nelle investigazioni “Pollo 100% Italiano” tutta la crudeltà dell’industria, e andremo avanti a investigare per mostrare la verità ai consumatori, spesso ignari di tutto questo. 

Abbiamo bisogno di far conoscere le storie degli animali più dimenticati come i polli – ed in generale tutti gli animali d’allevamento – perché è solo dopo aver visto cosa sono costretti a subire che le persone possono fare scelte consapevoli ed etiche.

Ma non ci fermiamo qui.

Rimanere neutrali, in una situazione di ingiustizia, significa schierarsi dalla parte dell’oppressore.

La frase qui sopra spiega alla perfezione che cosa sta accadendo negli allevamenti di polli, e il motivo per cui Animal Equality non vuole rimanere a guardare: non vogliamo stare dalla parte dell’oppressore.

È per questo che abbiamo deciso di impegnarci insieme a tante altre organizzazioni, aderendo allo European Chicken Commitment , un documento che stabilisce quali sono le priorità perché le aziende riducano la sofferenza dei polli attualmente coinvolti nella filiera agroalimentare.

Noi crediamo che tutti gli allevamenti siano luoghi di sofferenza e vogliamo vedere gli animali liberi da questa ingiustizia, ma non vogliamo voltarci dall’altra parte, stare dalla parte dell’oppressore mentre milioni di animali subiscono queste torture.

Vuoi saperne di più su come vengono allevati i polli nel nostro Paese, quali sono le bugie delle pubblicità, la verità sui marchi “BIO” o “allevati senza antibiotici”? Vuoi conoscere tutto il lavoro fatto dal team di Animal Equality per ridurre le sofferenze di questi animali?

Segui la nostra première su YouTube, Mercoledì 16 settembre alle ore 21.00, iscriviti al nostro canale per non perdertela.


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