L’Emilia Romagna approva una risoluzione regionale contro le gabbie negli allevamenti
In risposta all’Iniziativa dei Cittadini Europei “End the cage age”, la Regione Emilia Romagna ha approvato una risoluzione che impegna la Giunta regionale a promuovere azioni concrete per abbandonare l’uso delle gabbie negli allevamenti
La Commissione Politiche economiche dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato una risoluzione per abbandonare l’uso delle gabbie negli allevamenti.
Un passo in avanti intrapreso dalla Regione che segue da un lato la volontà dei cittadini europei che hanno più volte dimostrato la necessità di dire basta all’uso delle gabbie e dall’altra segue la direzione del mercato, che si sta muovendo in questa direzione.
In Emilia, quindi, verrà intrapreso un percorso istituzionale che potrebbe fare da apripista per tutta Europa. In particolare, la Giunta si è impegnata a:
- Fornire supporto per la transizione ad allevamenti senza gabbie
- Coinvolgere e sostenere gli allevatori dell’Emilia-Romagna in questa transizione;
- Continuare a promuovere i progetti in campo di benessere animale già attivi;
- Sensibilizzare ed educare i consumatori, favorendo comportamenti più consapevoli e incoraggiando gli allevatori a andare verso una produzione cage-free;
- Trasmettere la risoluzione al Governo italiano, durante la Conferenza Stato-Regioni, in attesa delle decisioni della Commissione Europea;
- Valutare la creazione di tavoli regionali specie per specie.
Il fatto che l’Emilia Romagna abbia deciso di intraprendere questo percorso è perfettamente in linea con l’indirizzo che l’Europa sta prendendo. È infatti necessario che siano attivate misure concrete per rispondere all’Iniziativa dei Cittadini Europei End the Cage Age, avviando gradualmente una completa transizione a modalità di allevamento cage-free.
Supporto dai Cittadini Europei
L’iniziativa dei cittadini europei “End The Cage Age” chiede all’Unione Europea di eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti. L’Iniziativa ha portato alla consegna alla Commissione Europea di quasi 1,6 milioni di firme raccolte e autenticate, conferma del livello di interesse dei cittadini europei nei confronti degli animali confinati negli allevamenti – basta pensare che solo in Italia sono state raccolte oltre 90mila firme.
Invece di usare le gabbie, l’iniziativa chiede che l’Europa si muova verso sistemi alternativi già in uso in diversi stati membri dell’Unione, e molte aziende hanno già scelto di abbandonare l’uso delle gabbie nelle loro catene di approvvigionamento.
Supporto dal Parlamento Europeo
Poche settimane fa si è svolta l’udienza pubblica presso il Parlamento europeo in cui si è discusso proprio dell’Iniziativa End the Cage Age, che ha ricevuto un enorme supporto positivo. 86 membri del Parlamento hanno espresso piena adesione agli obiettivi dell’iniziativa. In particolare, hanno suggerito di:
- Eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti;
- Allineare gli standard di diverse specie tra i vari Stati;
- Imporre il divieto di importazione nell’Unione Europea di tutti quei prodotti che non rispettano gli standard approvati.
Inoltre, in questa lettera aperta, i membri del Parlamento europeo hanno esortato le maggiori aziende Internazionali del settore alimentare ad espandere le loro politiche cage-free in tutte le aree geografiche in cui operano. Nel testo si legge: “La responsabilità delle imprese alimentari di comportarsi in modo responsabile verso gli animali e verso i consumatori non finisce alla frontiera”.
L’impegno delle principali aziende europee
Anche le principali aziende alimentari dell’UE hanno inviato una lettera congiunta alla Commissione europea e ai membri del Parlamento europeo chiedendo l’eliminazione graduale dell’uso delle gabbie negli allevamenti animali, a partire dalle gabbie arricchite per le galline ovaiole.
ALDI Nord (rivenditore), Gruppo Barilla, Fattoria Roberti (produttore di uova), Ferrero, Gruppo Inter IKEA (rivenditore), Gruppo Jamie Oliver, Le Groupement Les Mousquetaires (rivenditore), Mondelēz International, Nestlé e Unilever sono dei veri e propri giganti e sono i firmatari della lettera spiega come “i sistemi senza gabbie sono diffusi, economicamente sostenibili e forniscono migliori condizioni di vita per le galline”.
I firmatari hanno sottolineato che la revisione della legislazione sul benessere degli animali, che è attualmente in preparazione – e su cui stiamo lavorando con la nostra campagna No Animal left Behind – è l’occasione ideale per porre fine all’uso delle gabbie negli allevamenti animali in tutta l’UE, a partire dalle galline ovaiole in gabbia. Hanno anche dichiarato: “Siamo pronti e disposti a condividere la nostra esperienza e collaborare per raggiungere questo obiettivo.”
I progressi fatti fin oggi sono motivo di grande entusiasmo, ma il nostro lavoro non si ferma qui.
Il bando delle gabbie in Europa sarebbe un passo nella giusta direzione, ma negli allevamenti, anche quelli cage-free o all’aperto, gli animali continueranno ad essere sfruttati e destinati al macello.
Il modo migliore per assicurarsi di non contribuire a tutto questo è lasciare la sofferenza degli animali fuori dal tuo piatto. Scegliere opzioni a base vegetale è ora più facile che mai!