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La nostra risposta all’attacco di Eurospin

Dopo mesi di silenzio Eurospin risponde alla nostra campagna comunicando ai propri clienti informazioni false riguardanti Animal Equality ed il proprio impegno a cessare la vendita di uova di galline provenienti da allevamenti in gabbia
Febbraio 23, 2018

Dallo scorso 23 di marzo Animal Equality sta portando avanti una campagna diretta ad Eurospin per chiedere all’azienda di impegnarsi pubblicamente a cessare la vendita di uova provenienti da galline allevate in gabbia, ottenendo più di 50.000 firme sulla petizione e la mobilitazione di decine di migliaia di consumatori italiani. 

Nel corso dei mesi, le richieste dei consumatori non sono state mai prese in considerazione dall’azienda, in quanto Eurospin ha reagito censurando migliaia di commenti lasciati sulle loro pagine social e attaccando la cornetta in faccia a chiunque chiamasse la sede generale per chiedere informazioni riguardanti l’approvvigionamento di uova. 

In data 22 febbraio 2018, l’azienda ha finalmente dato segni di vita. La comunicazione, che è avvenuta sia privatamente tramite email di risposta del servizio clienti, sia pubblicamente in risposta ai commenti pubblicati dai consumatori scontenti sulla loro pagina Facebook, cita Animal Equality ed afferma il falso in più punti. 

In una prima parte del comunicato, Eurospin afferma: «Abbiamo il piacere di informarla che, per primi nel nostro settore, abbiamo eliminato le uova da allevamenti in gabbia dalla nostra piattaforma logistica di Romentino (negozi del Nordovest) e nei prossimi mesi seguiranno le altre zone d’Italia». 

Che Eurospin sia “la prima azienda del settore” ad occuparsi della questione delle uova di galline allevate in gabbia è completamente falso. Infatti molti altri supermercati tra cui Esselunga, Coop, Auchan, Carrefour, Pam Panorama e persino il diretto concorrente discount iN’s Mercato hanno già da tempo preso un impegno pubblico a cessare la vendita di uova provenienti da galline allevate in gabbia. I comunicati di tutte queste aziende, oltre ad essere pubblici e quindi consultabili dai consumatori, includono una data chiara per la cessazione della vendita del 100% delle uova provenienti da galline allevate in gabbia e molte di queste politiche sono già in atto. 

In una seconda parte del comunicato, Eurospin scrive: «Eurospin non ha nulla contro Animal Equality, ma riteniamo che questa campagna aggressiva e violenta sia del tutto ingiustificata, considerando che Animal Equality era a conoscenza fin dall’inizio della nostra intenzione di eliminare le uova da allevamenti in gabbia».

Anche questa affermazione è totalmente falsa, e qualora fosse necessario, siamo pronti a dimostrarlo nelle sedi adeguate. La conversazione tra il dipartimento di sensibilizzazione aziendale di Animal Equality ed Eurospin è stata prettamente unilaterale. Prima del lancio della campagna di informazione pubblica il 23 marzo dell’anno scorso , l’Amministratore Delegato di Eurospin Romano Mion ha risposto alle nostre reiterate richieste di aprire un dialogo circa l’approvvigionamento di uova in una sola occasione, liquidando ogni nostro tentativo di instaurare una conversazione senza spiegare in nessun modo se e quali iniziative l’azienda avesse intenzione di implementare per escludere la vendita di uova da allevamenti in gabbia nei supermercati Eurospin. Dopo il lancio della campagna, l’Amministratore Delegato ha risposto per un periodo inferiore ad un un mese ai nostri tentativi di comunicazione interni, con messaggi a volte molto inappropriati e soprattutto senza mai fornire spiegazioni sulle intenzioni dell’azienda rispetto al tema uova. Se Eurospin avesse dimostrato interesse ad intraprendere una comunicazione costruttiva con noi, non avremmo avuto nessun motivo di iniziare una campagna diretta all’azienda.

Il comunicato di Eurospin segue, asserendo: «Fino a ora non abbiamo risposto perché la nostra politica prevede di riconoscere solo i clienti come interlocutori, non i media né le organizzazioni  di qualsiasi genere. Inoltre, come già detto, preferiamo non fare promesse vaghe, ma comunicare attraverso fatti concreti e verificabili».

Questa affermazione di Eurospin sembra implicare che il comunicato in questione dimostri che l’impegno a cessare la vendita di uova di galline allevate in gabbia sia concreto e verificabile, ma anche questo è totalmente falso. Infatti il comunicato di Eurospin non è in alcun modo ufficiale (è stato pubblicato su Facebook in risposta a commenti di persone che sono stati comunque nascosti) e soprattutto non stabilisce una data per la cessazione della vendita di uova di galline allevate in gabbia ed entro la quale questa tipologia di uova non sarà più riassortita. Un impegno che non è pubblico e che non comunica una data precisa per l’implementazione della politica aziendale non è affatto valido in quanto non è vincolante in nessun modo e non rappresenta una garanzia per i consumatori. Eurospin, infatti, potrebbe cessare la vendita di uova da allevamenti in gabbia per un periodo per poi tornare a farlo in un secondo momento.

Al giorno d’oggi Eurospin rimane una fra le poche grandi aziende del settore della grande distribuzione organizzata in Italia a non avere ancora dimostrato di volersi impegnare a ridurre la sofferenza degli animali coinvolti nella propria filiera. Qualora l’azienda si stia muovendo veramente per eliminare le uova prodotte da galline in gabbia, sarebbe di certo una buona notizia, ma il fatto che lo comunichi con una dichiarazione non ufficiale e colma di falsità ed inesattezze ci porta a dubitare della serietà di questo impegno. In ogni caso, fino alla pubblicazione di una politica chiara, vincolante e definitiva noi continueremo ad informare i consumatori sulle scelte dell’azienda e, non curandoci delle menzogne dette sul nostro conto, continueremo il nostro lavoro per ottenere un reale avanzamento per quanto riguarda il benessere delle galline ovaiole.


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