Notizia
Rimani aggiornato sulle ultime attività di Animal Equality

Aggiornamento sull’allevamento degli orrori: vogliamo giustizia per questi animali

Luglio 30, 2019

In questi giorni siamo andati avanti a seguire da vicino la vicenda che abbiamo denunciato pubblicamente sul Tg2: un vero e proprio allevamento degli orrori situato nel bresciano. 

Come ricorderete, il 20 luglio è andata in onda un’inchiesta, trasmessa dal TG2 e realizzata con i nostri investigatori, che mostrava le terribili condizioni di quella che chiamano “eccellenza italiana”.

FIRMA SUBITO PER CHIUDERE QUESTO ALLEVAMENTO

A seguito dell’inchiesta la situazione si è sviluppata molto velocemente. Per prima cosa, ci ha contattati il Ministero della Salute, con cui siamo disponibili a collaborare per denunciare il più possibile e per fare in modo che situazioni come questa non si ripetano più. Abbiamo visto maialini morti abbandonati nei corridoi, cuccioli agonizzanti e madri ferite intrappolate in gabbie troppo piccole. 

Tutto questo è inaccettabile e illegale, e deve essere fermato. 

Per questo, il PM si è attivato subito a seguito della messa in onda del servizio e della nostra denuncia presentata in Procura a Brescia, un esposto ampiamente documentato e arricchito di materiali video e foto. 

La Procura della Repubblica ha deciso di inviare i NAS – il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma dei Carabinieri – proprio pochi giorni fa, con lo scopo di verificare la situazione attuale dell’allevamento. Purtroppo, i nostri avvocati hanno potuto verificare che dal controllo dei Nas non è emerso nulla di rilevante. Com’è possibile? La domanda ci è sorta subito, spontanea. E non vi neghiamo che lì per lì è stato anche un duro colpo. Mesi e mesi di investigazione e poi i Nas dicono di non aver trovato nulla?

Sappiamo quello che abbiamo visto, quello che abbiamo trovato, e lo sanno bene anche i giornalisti della TV pubblica che sono entrati con noi. Per questo andiamo avanti con la denuncia e sappiamo che ci sono tutti i presupposti perché la Procura decida comunque di procedere. 

Stiamo parlando di immagini raccolte tra febbraio e aprile 2019, quest’anno, non immagini raccolte anni fa. Ed è per questo che le forze dell’ordine non possono ignorare ciò che è stato mostrato a milioni di italiani nell’edizione delle 20.30 di uno dei telegiornali più seguiti d’Italia. 

Siamo riusciti a portare le storie di questi animali sulla tv pubblica, a mostrare al pubblico la verità di questi luoghi. Andremo avanti con forza, per vederci chiaro, perché non ci accontentiamo delle prime risposte. Vogliamo che venga fatta chiarezza e lotteremo per avere giustizia. 

Al contrario di quello che l’industria cerca di farci credere, questi non sono casi isolati. Li denunceremo uno per uno, perché queste attività vanno fermate e punite grazie alla tutela della legge. Gli animali non hanno voce nelle aule di tribunale, ma insieme possiamo dargliela, con ogni mezzo possibile. 

FIRMA SUBITO PER CHIUDERE QUESTO ALLEVAMENTO


Ultime notizie
Luglio 10, 2025

L’Unione europea rischia di contribuire ad accrescere la sofferenza di miliardi di animali allevati. È ciò di cui abbiamo discusso nel corso di un evento organizzato presso l’Università di San Paolo in Brasile, dove abbiamo presentato il nostro nuovo report che analizza gli impatti dell’accordo tra Unione europea e Paesi…
Luglio 9, 2025

Anche l’Estonia dice basta all’allevamento di galline ovaiole in gabbia. La nazione baltica si aggiunge a un elenco sempre più lungo di Paesi impegnati verso la transizione cage-free, una scelta responsabile in grado di ridurre la sofferenza di tanti animali. In Europa, dopo Austria, Lussemburgo, Svizzera, Islanda e Liechtenstein anche…
Luglio 7, 2025

Mentre eravamo in Olanda a protestare pacificamente, abbiamo ricevuto insulti e minacce di morte. È successo davanti alla sede di Ahold Delhaize, nella città olandese di Zaandam, dove da inizio giugno chiediamo a questa multinazionale di rispettare l’impegno preso negli Stati Uniti dieci anni fa: quello di eliminare l’allevamento…