Il sacrificio di animali a Gadhimai: un massacro da fermare subito
Ogni cinque anni si svolge in Nepal il festival di Gadhimai, una celebrazione rituale a prevalenza di fedeli indiani che prevede l’uccisione di migliaia di animali. Anche quest’anno Animal Equality è in prima fila per fermare questo inutile e crudele massacro
Ogni cinque anni a Bariyarpur, un villaggio nel sud del Nepal, si svolge il più grande sacrificio di animali al mondo. Centinaia di migliaia di animali vengono portati al tempio per essere sacrificati alla dea Gadhimai. I visitatori del festival provengono principalmente dalla vicina India, e molti di loro portano con sé gli animali per il sacrificio oltre confine. Un numero enorme di bufali, capre, pecore e uccelli viene massacrato nel modo più brutale. L’ultimo festival si è tenuto nel 2014.
Animal Equality ha lavorato instancabilmente per porre fine ai sacrifici di animali negli ultimi anni. Nel 2014 abbiamo lanciato la nostra campagna proprio per far cessare i sacrifici di animali a Gadhimai, chiedendo al tempio di promuovere modalità rituali alternative, che non prevedano uccisioni o maltrattamenti di animali.
Dopo ampie discussioni con Animal Equality, il governo indiano ha deciso di adottare una nuova direttiva per vietare il trasporto di animali in Nepal durante il festival di Gadhimai, il più grande sacrificio di animali del mondo. Questa decisione è stata vitale nel ridurre il numero di animali sacrificati di circa il 70% nel novembre 2014. Infine, a luglio 2015, il Comitato del Tempio ha annunciato che avrebbe fermato i sacrifici di animali.
Ma ora il festival si svolgerà di nuovo all’inizio di dicembre di quest’anno, nonostante le proteste di attivisti e organizzazioni per la protezione degli animali.
A causa di questi recenti sviluppi in Nepal, Animal Equality ha deciso di continuare la campagna anche quest’anno.
La nostra campagna include una petizione che invita il governo nepalese, tra le altre cose, a vietare questi crudeli sacrifici di animali una volta per tutte e a mostrare alternative non violente al festival sacrificale.
«Il Festival del sacrificio ha alle spalle una storia di 260 anni» spiega Amruta Ubale, direttrice di Animal Equality India. «A quel tempo, Bhagwan Chaudhary – un proprietario terriero locale – sognava che tutti i suoi problemi sarebbero stati risolti offrendo alla dea Gadhimai un sacrificio di sangue, rituale che all’epoca praticò con alcune gocce del suo stesso sangue. In che modo il sacrificio animale si adatta a questa tradizione?»
Nel tentativo di porre fine ai sacrifici di animali e nel pieno rispetto della tradizione originale, Animal Equality propone quindi una forma diversa di sacrificio per la dea. In collaborazione con la Croce Rossa in Nepal infatti, il nostro team locale ha organizzato una campagna per donare il sangue, durante la quale i fedeli possono donare il proprio sangue per rendere omaggio alla dea.
«Questa forma di sacrificio toglierà l’immagine crudele e negativa della festa sacrificale di Gadhimai e avrà anche effetti positivi nell’aiutare le persone bisognose. Esortiamo il governo nepalese e il comitato del tempio a sostenere la nostra azione e incoraggiare i fedeli a donare sangue invece di versare il sangue di esseri senzienti innocenti come sono quegli animali che ogni cinque anni vengono costretti a queste terribili sofferenze», conclude Amruta Ubale.
La festa di Gadhimai è una festa religiosa che può essere compiuta anche senza sacrifici animali, come hanno evidenziato i nostri colleghi indiani conducendo investigazioni e con un assiduo, costante ed efficace lavoro di lobbying sui politici locali.
Per questo, non abbiamo intenzione di fermarci. Anche quest’anno vogliamo che questo sacrificio terribile non avvenga e faremo di tutto per ridurre il più possibile il numero degli animali costretti a subire tutto questo. Vogliamo arrivare a zero e non ci fermeremo finché questo obiettivo non sarà raggiunto.