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Video choc: le violenze sugli agnelli esportati in Arabia Saudita per il Ramadan

Maggio 6, 2020 Updated: Maggio 7, 2020

Migliaia di animali vengono caricati nei porti di Cartagena e Tarragona, per un viaggio di  10 giorni fino all’Arabia Saudita. Nella nostra investigazione abbiamo ancora una volta mostrato le violenze e i buchi normativi del trasporto di questi animali dagli allevamenti spagnoli alle navi nel porto di Cartagena.

Sono 100.000 gli agnelli spagnoli che in questi giorni vengono caricati quotidianamente nei porti di Cartagena e Tarragona su navi dirette in Arabia Saudita, per soddisfare la richiesta di carne in occasione del Ramadan e della festa del Sacrificio dell’Agnello.

Animal Equality ha documentato la brutalità con cui gli animali, agnelli di meno di un anno di età, vengono trattati durante il trasporto dagli allevamenti – situati principalmente in Castiglia e León – fino a quando non vengono caricati sulle navi saudite.

Dopo un lungo viaggio in camion e una volta giunti in porto, gli animali vengono lanciati dagli operatori, afferrati brutalmente per il pelo per evitare che scappino mentre vengono caricati a bordo delle navi. Gli agnelli sono animali particolarmente delicati e sensibili che si paralizzano quando provano paura, ma questo non frena gli operatori dal continuare a maneggiarli con violenza.

Guarda le immagine dalla nostra investigazione

Europa – Medio Oriente: 10 giorni di viaggio e 15 giorni di quarantena per morire

Una volta a bordo, gli agnelli devono sopportare un viaggio di 10 giorni durante il quale non vi è alcuna garanzia che le norme dell’Unione europea in materia di benessere animale, già minime, siano rispettate. Le immagini ottenute da Animal Equality mostrano una nave che dovrebbe arrivare nel porto saudita di Gedda mercoledì 6 maggio. 

Una volta giunti a destinazione, gli agnelli dovranno trascorrere in quarantena tra i 15 e i 21 giorni, fino a quando non saranno portati al mattatoio dove dovranno sopportare una morte terribile. Saranno macellati secondo il rito halal che prevede che gli animali, dopo essere stati sgozzati del tutto coscienti, muoiano lentamente per dissanguamento.

Il trasporto dall’Europa verso i paesi arabi: 250.000 agnelli spagnoli in viaggio nelle prossime settimane

Secondo quanto riporta il settore della carne in Spagna, l’esportazione verso i Paesi arabi è un modo per compensare la mancanza di domanda interna dovuta allo stato di allerta Covid-19, dato che il 90% della carne di agnello viene consumata nei bar e nei ristoranti, al momento chiusi. I loro dati indicano che quest’anno più di 250.000 agnelli verranno inviati nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente in occasione del Ramadan, che si celebra fino al 24 maggio, e della festa del Sacrificio dell’Agnello.

L’accordo con l’Arabia Saudita è stato firmato per la prima volta quest’anno e fa del paese il principale acquirente di agnelli spagnoli. Secondo alcuni media, anche il re Filippo VI sarebbe stato coinvolto nel raggiungimento di questo accordo.

Questi viaggi della morte devono cambiare: serve una legislazione europea più adeguata

In tutto il mondo, più di due miliardi di animali allevati a scopo alimentare vengono trasportati ogni anno su lunghe distanze. Migliaia di animali muoiono durante il viaggio e vengono gettati in mare, riemergendo sulle spiagge. 

Un episodio lampante risale al 2019, anno in cui 14.000 pecore morirono annegate nel Mar Nero a seguito di un incidente nella tratta Romania-Arabia Saudita. In quell’occasione la stessa Commissione europea aveva riconosciuto le gravi problematiche dei trasporti a lunga distanza, inserendo le preoccupazioni in un rapporto pubblicato proprio alla fine del 2019.

«Nel 2020, milioni di animali innocenti continuano a essere sottoposti ogni giorno a barbarie vergognose, anche all’interno dei confini dell’Unione europea. Gli agnelli sono cuccioli e come tali dovrebbero essere trattati, non come merce da accatastare su navi cargo per giorni interminabili. Le poche norme in materia non sono sufficienti e le violazioni sono costanti. Animal Equality non smetterà di documentare la crudeltà dei trasporti di animali vivi e di lavorare affinché si arrivi a una revisione sostanziale delle condizioni di trasporto degli animali, in Europa e fuori dal nostro continente. C’è bisogno di un coordinamento europeo che metta in atto controlli più stringenti e sanzioni efficaci che impediscano queste inutili sofferenze»

Alice Trombetta, General Manager di Animal Equality Italia

La Commissione europea ha anche sottolineato come la salute degli animali dipenda in gran parte dalle condizioni della nave e che, poiché non vengono mai effettuati test di idoneità per il trasporto di animali, non vi è alcuna garanzia che queste navi dispongano di adeguati sistemi di abbeveraggio o di ventilazione. Nel caso delle navi dirette in Arabia Saudita, neanche gli operatori portuali o i proprietari degli animali possono accedere all’interno per verifiche. 

Quello dei trasporti degli animali è un problema urgente, poiché questi viaggi sono degli incubi per milioni di animali che spesso rimangono anche vittime di incidenti mortali come abbiamo raccontato in un nostro recente articolo.


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