Le leggi europee non proteggono tutti gli animali: specie come pesci e conigli non hanno alcuna tutela, chiediamo alla Commissione nuove leggi
Lanciamo oggi l’ultima ask della campagna europea “No Animal Left Behind” per chiedere che i miliardi di animali lasciati senza protezione dall’attuale legislazione UE vengano finalmente protetti con leggi adeguate
Oggi, rilasciamo la nostra ultima richiesta come parte della campagna “No Animal Left Behind”, concentrandoci sui miliardi di animali lasciati senza protezione dalla nostra attuale legislazione UE: pesci, tacchini, bovini da latte e da carne, pecore e capre, anatre e oche, quaglie e conigli allevati a scopo alimentare… la lista sembra infinita. La revisione delle leggi europee a tutela degli animali allevati è più necessaria che mai e oggi chiediamo che questa revisione tenga conto di tutti gli animali e che nessuno sia più lasciato indietro.
Le leggi europee sul benessere degli animali sono state introdotte passo passo negli ultimi 40 anni, ma raramente sono state applicate correttamente e presentano gravi lacune che lasciano miliardi di animali senza protezione. Nel contesto della nostra campagna “No Animal Left Behind” chiediamo alla Commissione europea di assicurarsi che cominci quanto prima una revisione completa della legislazione , che le nostre richieste per i migliori standard per gli animali siano ascoltate, e che nessun animale sia lasciato indietro.
Più di un miliardo di pesci vengono allevati nell’UE ogni anno. Si tratta di animali allevati in sistemi spesso intensivi, senza tenere conto dei loro bisogni e senza implementare pratiche più aggiornate e nuove conoscenze che si sono sviluppate specialmente nell’ultimo decennio. I sistemi di produzione dell’acquacoltura sono tipicamente ambienti sterili e comportano sempre una serie di pratiche stressanti e dannose per i pesci, tra cui l’affollamento e la manipolazione violenta. C’è poca trasparenza e tracciamento sugli standard e i risultati di benessere animale, ma nei pochi casi in cui la mortalità viene riportata si registrano tassi di mortalità dal 15% al 20%: una vera e propria strage se si pensa al numero di individui morti che queste percentuali rappresentano.
Anche durante la fase di macellazione i pesci hanno poche tutele: questi animali infatti vengono lasciati soffocare fino alla morte. Anche gli invertebrati acquatici, compresi i crostacei decapodi, si trovano senza protezione, in particolare per quanto riguarda il loro trasporto e la loro macellazione, che accade quando sono ancora completamente vivi e coscienti.
Più scopriamo sugli animali e sulle loro vite complesse, più dovremmo rimanere scioccati dalla modalità con cui vengono trattati negli allevamenti e nei macelli e più dovremmo essere determinati a garantire loro una vita, quantomeno, più rispettosa di alcune loro caratteristiche e volta a ridurre il più possibile le sofferenze inutile che vengono loro inflitte, sulla strada per una dismissione completa del sistema degli allevamenti e dello sfruttamento animale. Le leggi europee ad oggi sono insufficienti a garantire tutto questo.
Un’occasione unica per cambiare la legge per gli animali in Europa
Nei prossimi mesi si presenterà un’occasione storica da sfruttare in favore degli animali: la Commissione europea infatti sta attualmente valutando la legislazione sul benessere animale UE per verificarne l’adeguatezza e apportare migliorie e cambiamenti più giusti ed equi per gli animali.
Questa revisione – la prima nel suo genere – fa parte della strategia Farm to Fork, lanciata nel 2020 proprio da parte della Commissione con l’obiettivo generale di rendere i sistemi alimentari europei più equi, sani e rispettosi dell’ambiente.
Innumerevoli indagini condotte dai membri di Eurogroup for Animals – tra cui Animal Equality – hanno dimostrato che le leggi sul benessere degli animali non sono in grado di proteggere adeguatamente i miliardi di animali affamati, malnutriti, fisicamente costretti e confinati in spazi limitati, privi di luce naturale o aria fresca, che negli allevamenti trascorrono le loro vite in condizioni di sofferenza del tutto inaccettabili.
L’elenco delle violazioni alla legislazione sul benessere animale, confermate da numerose investigazioni e denunce in tutta Europa, è impressionante. Bisogna porre fine a tutto questo, ma non saremo l’unica voce in campo.
Non saremo l’unica voce in campo: l’industria della carne già all’opera
Gli interessi degli animali non coincidono con gli interessi dell’industria alimentare e per questo la lobby del settore agroalimentare metterà in campo tutta la sua forza per evitare che leggi più severe vengano messe in campo in favore degli animali, leggi che potrebbero danneggiare i loro profitti.
I lobbisti dell’industria sono già all’opera, ma non abbiamo intenzione di arrenderci, questa opportunità storica non deve essere sprecata, perché comporterebbe un miglioramento concreto nella vita di miliardi di animali in Europa!
È per questo che abbiamo bisogno del tuo sostegno alla campagna: per fare arrivare alla Commissione la voce di tutti i cittadini europei che vogliono vedere un futuro più sostenibile e giusto per tutti e fermare così l’azione della lobby della carne.
Nei prossimi mesi lavoreremo incessantemente perché nessun animale sia dimenticato e perché la Commissione agisca per il bene del nostro pianeta e degli animali, aiutaci firmando la petizione.