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Come i consumatori hanno dato inizio alla rivoluzione cage-free

Novembre 30, 2021 Aggiornato: Marzo 12, 2024

Sempre più aziende abbandonano l’uso delle gabbie, una rivoluzione iniziata dai consumatori all’interno della produzione delle uova

Stiamo assistendo ad un cambiamento radicale all’interno dell’industria della produzione delle uova a livello globale. Nell’ultimo decennio infatti la produzione di uova si è sempre più orientata verso il cage-free, iniziando ad eliminare gradualmente l’uso delle gabbie

La produzione di uova in allevamenti in gabbia era preponderante fino a quindici anni fa, sia per motivi economici (risparmi su spazio, meno lavoro richiesto nella gestione degli animali, produzione di massa redditizia, ecc.) sia per le limitate conoscenze sugli impatti che questa tipologia di allevamento ha sugli animali (stress cronico a causa delle densità di allevamento elevate, malessere fisico per confinamento permanente, malessere psicologico per l’impossibilità di soddisfare i propri comportamenti naturali).

Quindici anni fa però, i sistemi cage-free generalmente non erano automatizzati: le uova venivano raccolte a mano, aumentando i costi e riducendo l’efficienza delle operazioni. A  quel tempo, solo una nicchia di mercato era consapevole della problematica ed era quindi disposto a pagare di più per uova da allevamenti cage-free.

Questa realtà oggi è cambiata drasticamente. Basta pensare infatti alla recente storica decisione della Commissione europea a sostegno del bando per le gabbie in Europa o ai nove stati negli Stati Uniti che hanno già approvato leggi per vietare le gabbie.

Questa progressiva transizione verso una produzione cage-free è stata motivata da una serie di fattori correlati. Da un lato, sono aumentate le conoscenze scientifiche che hanno potuto documentare e mostrare tutte quelle problematiche legate al benessere animale fino a quel momento largamente ignorate. Dall’altro, i consumatori hanno iniziato a cercare una migliore qualità dei prodotti, intesa come ricerca di processi di produzione meno crudeli per gli animali. 

Questa crescente preoccupazione pubblica, trainata da una generazione molto attenta al benessere animale, si è tradotta in un’opportunità di mercato: l’aumento della domanda ha portato ad un aumento della produzione e all’adozione, da parte dei produttori più lungimiranti, di attrezzature che rendono possibile una produzione cage-free con minori costi di produzione, diminuendo sempre più il divario di prezzo tra uova da allevamento in gabbia e allevamenti alternativi. 

Un cambiamento cruciale per facilitare la produzione nei sistemi cage-free è stato l’introduzione di sistemi di nidificazione automatici. Le uova deposte nei nidi vengono poi trasportate automaticamente a un punto di raccolta centrale, eliminando così la necessità costosa di raccogliere le uova manualmente, e vendere le uova con prezzi competitivi. 

Come per molti altri cambiamenti, questa è una rivoluzione guidata dai consumatori

Grazie alle loro richieste infatti, aziende sensibili ai desideri dei consumatori, come supermercati, catene di fast-food e alberghi, hanno individuato questa esigenza e hanno agito di conseguenza. Ad oggi, molte aziende hanno stabilito una timeline per diventare 100% cage-free: i loro fornitori, di conseguenza, si devono adeguare a questa nuova realtà. Si prevede che il cage-free continuerà a svilupparsi ed espandersi, arrivando a dominare i mercati della maggior parte dei paesi sviluppati entro i prossimi cinque anni. È chiaro che le gabbie sono obsolete e l’impatto di questa rivoluzione cage-free sull’industria della produzione delle uova è sempre più evidente. 

Sebbene questi progressi non rappresentino la soluzione finale al problema, ogni volta che un’azienda pubblica una politica di benessere animale e che completa la sua transizione al cage free compiamo un passo avanti verso il mondo che vogliamo costruire per gli animali.


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