Notizia
Rimani aggiornato sulle ultime attività di Animal Equality

Questa è l’alimentazione forzata: nuove immagini dagli allevamenti in Francia

Novembre 22, 2023 Aggiornato: Gennaio 20, 2025
Anatra alimentata a forza per la produzione di foie gras Anatra alimentata a forza per la produzione di foie gras

Ogni anno più di 19.000 tonnellate di foie gras vengono prodotte con l’utilizzo della crudele pratica dell’alimentazione forzata, vietata in Italia, ma non ancora in tutta Europa.

Rilasciamo nuove immagini raccolte all’interno di alcuni allevamenti di anatre in Francia, che mostrano tutta la crudeltà dell’alimentazione forzata ancora utilizzata per la produzione di foie gras.

Guarda le nuove immagini sull’alimentazione forzata

In Francia, maggior produttore di foie gras di tutta Europa, la pratica dell’alimentazione forzata non è ancora vietata, e così migliaia di anatre ed oche continuano a soffrire terribilmente.

Cos’è l’alimentazione forzata 

L’alimentazione forzata è una pratica utilizzata su anatre e oche con l’obiettivo di “ingrassare” il loro fegato; negli ultimi 15 giorni di vita in allevamento gli animali vengono nutriti attraverso un lungo tubo di metallo, che viene infilato nelle loro gole e che somministra loro dai 200 ai 400 grammi di mangime.

Questa fase – detta “gavage” in francese – può portare gli animali a passare in pochi giorni da un peso di 4 kg a 6-7 kg. Quando le anatre e le oche sono ormai esauste e con il fegato malato vengono mandate al macello.

Quando il fegato degli animali viene estratto le sue dimensioni sono spropositate. Il fegato di un’anatra sana pesa in media 76 g, mentre un’anatra sottoposta ad alimentazione forzata ha un fegato che pesa tra i 550 e i 700 g, ovvero da 7 a 10 volte tanto il peso normale.

Il fegato di anatre ed oche è di fatto affetto da una patologia che si chiama “steatosi epatica” o  NAFLD, sigla inglese che significa “fegato grasso per causa non alcolica”, e consiste nell’accumulo eccessivo di grasso all’interno delle cellule del fegato. 

Da qui viene il foie gras, venduto come un’eccellenza culinaria, ma che in realtà viene prodotto da animali torturati e ammalati

L’alimentazione forzata in Italia

La produzione di foie gras attraverso l’alimentazione forzata è già vietata in Italia, così come  in in molti altri paesi del mondo, oltre che fortemente condannata da un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea, che giudica l’alimentazione forzata “nociva per il benessere degli animali”

L’utilizzo dell’alimentazione forzata per la produzione di foie gras però è consentita in alcuni paesi dove è considerata “pratica corrente”, come la Francia, l’Ungheria e la Spagna. Inoltre la vendita e l’esportazione del foie gras prodotto attraverso l’alimentazione forzata sono consentite anche in paesi in cui ne è vietata la produzione, come l’Italia.

Nel nostro paese infatti, seppur il prodotto non sia venduto nei supermercati, può essere consumato nei ristoranti o comprato in altri negozi, come gastronomie e bistrot. In Italia, l’importazione di foie gras di oca e di anatre, proviene principalmente dalla Francia e dall’Ungheria. 

Chiediamo di fermare la crudeltà

La pratica dell’alimentazione forzata è una vera e propria tortura per gli animali che la subiscono. 

Il problema non è solo la violenza della pratica in sé, ma anche la modalità in cui anatre ed oche vengono allevate e le condizioni igieniche e di salute che sono costrette a sopportare.

Questi animali vivono la loro breve vita in capannoni o in gabbie, quando inizia il periodo del “gavage” (negli ultimi 15 giorni di vita circa) la situazione tracolla. 

L’alimentazione forzata infatti porta ad un accrescimento tale del fegato che gli animali spesso presentano gravi problemi ad altri organi interni o di respirazione, gli animali malati stanno male e producono molte deiezioni in cui sono di fatto costretti a vivere.

Come si può tollerare tutto questo? I risultati dell’ultimo Eurobarometro, sondaggio condotto dalla Unione europea, confermano che un’ampia maggioranza di cittadini europei (84%) e italiani (88%) desidera che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare sia maggiormente tutelato. 

Non c’è nulla di più lontano dal “benessere animale” dell’alimentazione forzata, l’Europa – che produce circa 90% del foie gras nel mondo – deve iniziare a dare risposta ai suoi cittadini e può farlo iniziando da qui, eliminando una pratica arcaica e crudele come l’alimentazione forzata.

Chiediamo alle istituzioni italiane di supportare la richiesta di un divieto europeo dell’alimentazione forzata in tutte le sedi necessarie, unisciti al nostro appello firmando la petizione.

Il foie gras, anche se prodotto attraverso l’alimentazione forzata, viene percepito come un alimento pregiato. Si presenta sulle tavole italiane specialmente nei periodi di festa o in occasione di celebrazioni importanti, in particolare durante le festività natalizie.

Quest’anno scegli di non contribuire ad un sistema che sfrutta, tortura e uccide gli animali scegliendo di preferire alternative vegetali.

AMICI, NON CIBO!

Passare ad un’alimentazione 100% vegetale è facile se sai come farlo!

Scopri tutti i consigli sul nostro sito dedicato.


Ultime notizie
Febbraio 12, 2025

L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato due pareri scientifici che denunciano un uso di pratiche crudeli nei macelli europei a danno dei cavalli uccisi per la loro carne. Cavalli maltrattati: la denuncia dell’agenzia europea Nei macelli europei, secondo la valutazione dell’Efsa, i cavalli subiscono dei maltrattamenti…
Febbraio 3, 2025

In Spagna, il governo delle Isole Baleari ha deciso di vietare i maxi allevamenti di galline usate per la produzione di uova. Quando il divieto diventerà effettivo riguarderà in particolare la costruzione di nuovi allevamenti con più di 160 mila animali. Grazie a questa decisione, migliaia di galline non verranno…
Gennaio 30, 2025

Depositato nuovo materiale alla Procura di Cremona, intanto la Regione Lombardia ha risposto alla nostra denuncia stabilendo più controlli nella struttura Sono passati tre mesi dalla pubblicazione dell’inchiesta che ha svelato le terribili violenze nel macello Belli di Trigolo, in provincia di Cremona. A fronte dei ritrovamenti, abbiamo presentato una…