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Foie gras: in Europa si discute per il bando totale ed è polemica


Il recente intervento  al parlamento europeo del 17 ottobre 2012 che ha visto otto deputati tra i quali l'europarlamentare italiano Zanoni, chiedere il bando totale della produzione, importazione e commercializzazione del foie gras in tutti i paesi EU ha scatenato una prevedibile polemica tra i difensori del bando, gli allevatori e i distributori.

Andrea Zanoni e Nadja Hirsch hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea, in cui è stata menzionata la nostra ultima investigazione: sotto accusa le deroghe che permettono ancora la produzione del foie gras in alcuni Paesi Ue.

“Si tratta di una pratica immonda e barbara, un’autentica tortura di milioni di povere oche ed anatre che vivono indicibili sofferenze quotidiane per permettere il consumo del rinomato fois gras – commenta Zanoni – Il punto è che la maggior parte delle persone che acquista questo prodotto lo fa in buona fede, ignorando il processo che c’è dietro per ottenerlo”.

Il video della conferenza è visionabile a questo link.

Ovviamente l’interrogazione alla Commissione Europea ha generato delle polemiche tra i difensori dell’industria del foie gras, gli allevatori e i distributori.
In Bulgaria, il presidente degli allevatori D. Belarechkov (la Bulgaria è il secondo maggior  produttore di fegato grasso in EU) ha dichiarato che il bando è improponibile dal momento che gli animali non sono obbligati a rimanere in gabbia.

Le immagini raccolte nella nostra ultima investigazione volta a smascherare l’industria del foie gras, mostrano una realtà scioccante, in cui milioni di anatre e oche sono costrette a trascorrere immerse nell’agonia quotidiana della reclusione e dell’alimentazione forzata. Questi animali, sottoposti continuamente a violenze sia fisiche che psicologiche, vivrebbero 10/15 anni se lasciati liberi in natura; tuttavia,a causa di questa produzione vengono uccisi a soli 4 mesi d’età, ormai distrutti e provati per quello che hanno dovuto subire.

Attualmente il bando di produzione europeo riguarda 22 paesi ad eccezione di Belgio, Bulgaria, Francia, Ungheria e Spagna.

In Inghilterra la polemica si allarga al colosso Fortnum & Mason che vergognosamente paga gli allevatori francesi per poi importare il foie gras in UK.

La crudeltà della pratica dell’alimentazione forzata è una vera e propria tortura, oltraggiosa e inaccettabile, è l’accusa delle numerose associazioni a sostegno del bando totale.

Intanto in Francia anche il mondo dell’arte si unisce alla protesta contro il foie gras e lo fa con un commovente contributo realizzato dall’organizzazione L214. Il corto, realizzato dall’artista David Myriam con la tecnica, rimarca la sofferenza degli animali costretti negli allevamenti e finisce lanciando un messaggio di speranza e libertà.


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