General Mills si impegna ad eliminare le uova provenienti da allevamenti in gabbia
General Mills, una delle più grandi aziende produttrici del settore alimentare a livello globale, annuncia che entro il 2025 smetterà di utilizzare uova provenienti da allevamenti in gabbia. Questa decisione include tutti i prodotti della General Mills su scala globale, ed avrà dunque ricadute sulle operazioni in più di cento paesi, come Italia, Giappone, Thailandia, Australia, Germania, Francia, Russia, Israele, Brasile, Messico e molti altri.
L’impegno, che ridurrà la sofferenza di centinaia di migliaia di galline, è frutto di una campagna di pressione condotta dalla Open Wing Alliance, una coalizione internazionale di cui Animal Equality è fiera di far parte. Nel mese di Febbraio i rappresentanti di oltre 17 organizzazioni all’interno della coalizione, che include 22 diversi paesi nel mondo, si sono riuniti a Varsavia, in Polonia, per partecipare al Summit Mondiale per l’Abolizione della Gabbie (Global Summit to End Cages). Duranta la riunione, le diverse organizzazioni hanno lanciato la prima campagna su scala globale utilizzando petizioni e social media, convincendo infine General Mills ad abbandonare le uova provenienti da galline in gabbia.
Pochi giorni fa, Animal Equality ha diffuso un’investigazione che fa luce sulla realtà degli allevamenti di galline ovaiole in gabbia. Studi dimostrano che le galline sono creature dotate di grande socialità, sensibilità ed intelligenza. Nonostante ciò, in questi allevamenti le galline vivono confinate in piccole gabbie, costrette su un pavimento di rete metallica e senza la possibilità di compiere la maggior parte dei loro comportamenti naturali.
General Mills, che commercializza i propri prodotti nel mondo attraverso diversi marchi come Pillsbury, Progresso, Betty Crocker, Totino’s e Häagen-Dazs, è una delle maggiori aziende del settore alimentare mondiale. Con questo impegno, General Mills si unisce alla lista di grandi aziende, tra cui Barilla, Ferrero e Giovanni Rana, che stanno progressivamente escludendo gli allevamenti di galline ovaiole in gabbia dalla lista dei propri fornitori.
Per quanto l'abolizione delle gabbie non sia certo sinonimo di benessere animale, riconosciamo che General Mills ha compiuto un primo grande passo verso il miglioramento delle condizioni di vita di centinaia di migliaia di galline che soffrono enormemente negli allevamenti intensivi.
Ma si può fare di più. Se vogliamo il vero benessere delle galline, la scelta più concreta ed etica che ogni persona può fare nel proprio piccolo è quella di escludere completamente le uova dalla propria alimentazione. Ci costa veramente poco, ci guadagniamo in salute e per loro è una grande differenza.